C.E.I.:

Ebrei 10,11-14,18

10,11 Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e ad offrire molte volte gli stessi sacrifici che non possono mai eliminare i peccati. 12 Egli al contrario, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso alla destra di Dio, 13 aspettando ormai solo che i suoi nemici vengano posti sotto i suoi piedi. 14 Poiché con un'unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. 15 Questo ce lo attesta anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto:
16 Questa è l'alleanza che io stipulerò con loro
dopo quei giorni, dice il Signore:
io porrò le mie leggi nei loro cuori
e le imprimerò nella loro mente
,
17 dice:
E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità.
18 Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il peccato.
19 Avendo dunque, fratelli, piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, 20 per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne; 21 avendo noi un sacerdote grande sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23 Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso.
24 Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone, 25 senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto più che potete vedere come il giorno si avvicina.
26 Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, 27 ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa di un fuoco che dovrà divorare i ribelli. 28 Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. 29 Di quanto maggior castigo allora pensate che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell'alleanza dal quale è stato un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? 30 Conosciamo infatti colui che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. 31 È terribile cadere nelle mani del Dio vivente!
32 Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali, dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa lotta, 33 ora esposti pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34 Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e più duraturi. 35 Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. 36 Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa.
37 Ancora un poco, infatti, un poco appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
38 Il mio giusto vivrà mediante la fede;
ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui
.
39 Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima.

11,1 La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. 2 Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza.
3 Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede.
4 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
5 Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio. 6 Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano.
7 Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano, costruì con pio timore un'arca a salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e divenne erede della giustizia secondo la fede.
8 Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
9 Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. 10 Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
11 Per fede anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. 12 Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare.
13 Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra. 14 Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. 15 Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; 16 ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città.
17 Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, 18 del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome. 19 Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo.
20 Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future.
21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi all'estremità del bastone.
22 Per fede Giuseppe, alla fine della vita, parlò dell'esodo dei figli d'Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa.
23 Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello; e non ebbero paura dell'editto del re.
24 Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia del faraone, 25 preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo del peccato. 26 Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa.
27 Per fede lasciò l'Egitto, senza temere l'ira del re; rimase infatti saldo, come se vedesse l'invisibile.
28 Per fede celebrò la pasqua e fece l'aspersione del sangue, perché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.
29 Per fede attraversarono il Mare Rosso come fosse terra asciutta; questo tentarono di fare anche gli Egiziani, ma furono inghiottiti.
30 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo che ne avevano fatto il giro per sette giorni.
31 Per fede Raab, la prostituta, non perì con gl'increduli, avendo accolto con benevolenza gli esploratori.
32 E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, 33 i quali per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni, 34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. 35 Alcune donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. 36 Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. 37 Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - 38 di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra.
39 Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa: 40 Dio aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.

12,1 Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, 2 tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. 3 Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. 4 Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato 5 e avete già dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli:
Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui;
6 perché il Signore corregge colui che egli ama
e sferza chiunque riconosce come figlio
.
7 È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre? 8 Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete bastardi, non figli! 9 Del resto, noi abbiamo avuto come correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre degli spiriti, per avere la vita? 10 Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua santità. 11 Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
12 Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite 13 e raddrizzate le vie storte per i vostri passi, perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
14 Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore, 15 vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati; 16 non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio di una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 17 E voi ben sapete che in seguito, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, perché non trovò possibilità che il padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con lacrime.
18 Voi infatti non vi siete accostati a un luogo tangibile e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e tempesta, 19 né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola; 20 non potevano infatti sopportare l'intimazione: Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata. 21 Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse: Ho paura e tremo. 22 Voi vi siete invece accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all'adunanza festosa 23 e all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione, 24 al Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce più eloquente di quello di Abele.
25 Guardatevi perciò di non rifiutare Colui che parla; perché se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che promulgava decreti sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo le spalle a Colui che parla dai cieli. 26 La sua voce infatti un giorno scosse la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo. 27 La parola ancora una volta sta a indicare che le cose che possono essere scosse son destinate a passare, in quanto cose create, perché rimangano quelle che sono incrollabili.
28 Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un culto gradito a Dio, con riverenza e timore; 29 perché il nostro Dio è un fuoco divoratore.

13,1 Perseverate nell'amore fraterno. 2 Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. 3 Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale. 4 Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio.
5 La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. 6 Così possiamo dire con fiducia:
Il Signore è il mio aiuto, non temerò.
Che mi potrà fare l'uomo
?
7 Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! 9 Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono. 10 Noi abbiamo un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo. 11 Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori dell'accampamento. 12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città. 13 Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio, 14 perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 15 Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
16 Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.
17 Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi.
18 Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci bene in tutto. 19 Con maggiore insistenza poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più presto.
20 Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, 21 vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
22 Vi raccomando, fratelli, accogliete questa parola di esortazione; proprio per questo molto brevemente vi ho scritto. 23 Sappiate che il nostro fratello Timòteo è stato messo in libertà; se arriva presto, vi vedrò insieme con lui. 24 Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli d'Italia. La grazia sia con tutti voi.

Nuova Riveduta:

Ebrei 10,11-14,18

10,11 Mentre ogni sacerdote sta in piedi ogni giorno a svolgere il suo servizio e offrire ripetutamente gli stessi sacrifici, che non possono mai togliere i peccati, 12 egli, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, 13 e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi. 14 Infatti con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati. 15 Anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto:
16 «Questo è il patto che farò con loro
dopo quei giorni», dice il Signore,
«metterò le mie leggi nei loro cuori
e le scriverò nelle loro menti
»,
egli aggiunge:
17 «Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità».
18 Ora, dove c'è perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il peccato.

Esortazione a perseverare nella fede
(Gv 14:6; Ef 2:13, 18; Eb 4:14-16)(Eb 3:12-14; 6:4-8; 12:25-29)
19 Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, 20 per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, 21 e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, 22 avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23 Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse. 24 Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle buone opere, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno.
26 Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati; 27 ma una terribile attesa del giudizio e l'ardore di un fuoco che divorerà i ribelli. 28 Chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. 29 Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio, che avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? 30 Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto:
«A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione
E ancora:
«Il Signore giudicherà il suo popolo».
31 È terribile cadere nelle mani del Dio vivente.

Eb 6:9-20; Ga 3:4; Mr 13:13
32 Ma ricordatevi di quei primi giorni in cui, dopo essere stati illuminati, voi avete dovuto sostenere una lotta lunga e dolorosa: 33 talvolta esposti agli oltraggi e alle vessazioni; altre volte facendovi solidali con quelli che erano trattati in questo modo. 34 Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura. 35 Non abbandonate la vostra franchezza che ha una grande ricompensa! 36 Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso. Perché: 37 «Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà; 38 ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l'anima mia non lo gradisce». 39 Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita.

Esempi di fede nell'Antico Testamento
(Gv 8:56; 1P 1:8) Sl 33:6, 9
11,1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.
2 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi.
3 Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti.

Ge 4:1-10; 5:21-24; 6:8-22; 7; 8
4 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora.
5 Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti, prima che fosse portato via, ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio. 6 Ora senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.
7 Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, con pio timore, preparò un'arca per la salvezza della sua famiglia; con la sua fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede.

Ge 12:22; At 7:2-7; Ro 4:16-25
8 Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. 9 Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, 10 perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio.
11 Per fede anche Sara, benché sterile e fuori di età, ricevette forza di concepire, perché ritenne fedele colui che aveva fatto la promessa. 12 Perciò da una sola persona, e già svigorita, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non si può contare.
13 Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. 14 Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; 15 e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi! 16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.
17 Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. 18 Eppure Dio gli aveva detto: «È in Isacco che ti sarà data una discendenza». 19 Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione.

Ge 27:27-40; 48:5-20; 50:24-25
20 Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future.
21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò appoggiandosi in cima al suo bastone.
22 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell'esodo dei figli d'Israele e diede disposizioni circa le sue ossa.

At 7:20-36; Es 2-14
23 Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello, e non ebbero paura dell'editto del re. 24 Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone, 25 preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio che godere per breve tempo i piaceri del peccato, 26 stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. 27 Per fede abbandonò l'Egitto, senza temere la collera del re, perché rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile. 28 Per fede celebrò la Pasqua e fece l'aspersione del sangue affinché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.
29 Per fede passarono attraverso il mar Rosso come su terra asciutta, mentre gli Egiziani che tentarono di fare la stessa cosa furono inghiottiti.

Gs 2; 6; Gc 4; 6; 11; 14; 1S 7:9-11; 17 (Gm 5:10; Eb 6:12)
30 Per fede caddero le mura di Gerico dopo che gli Israeliti vi ebbero girato attorno per sette giorni.
31 Per fede Raab, la prostituta, non perì con gli increduli, avendo accolto con benevolenza le spie.
32 Che dirò di più? Poiché il tempo mi mancherebbe per raccontare di Gedeone, Barac, Sansone, Iefte, Davide, Samuele e dei profeti, 33 i quali per fede conquistarono regni, praticarono la giustizia, ottennero l'adempimento di promesse, chiusero le fauci dei leoni, 34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri. 35 Ci furono donne che riebbero per risurrezione i loro morti; altri furono torturati perché non accettarono la loro liberazione, per ottenere una risurrezione migliore; 36 altri furono messi alla prova con scherni, frustate, anche catene e prigionia. 37 Furono lapidati, segati, uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, maltrattati 38 (di loro il mondo non era degno), erranti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra. 39 Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso; 40 perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi.

Esortazione a perseverare nella prova
(1Co 9:24-27; Fl 3:11-14)(Fl 2:5-11; 1P 2:21-24; 4:12-13)
12,1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, 2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. 3 Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo.

(Pr 3:11-12; Ap 3:19)(Sl 119:67, 71; 1P 1:6-7)
4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato, 5 e avete dimenticato l'esortazione rivolta a voi come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore,
e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso;
6 perché il Signore corregge quelli che egli ama,
e punisce tutti coloro che riconosce come figli
».
7 Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli. 9 Inoltre abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo forse molto di più al Padre degli spiriti per avere la vita? 10 Essi infatti ci correggevano per pochi giorni come sembrava loro opportuno; ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità. 11 È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa.

(1P 3:11-12; 1:13-17; Ap 21:27)(Ge 25:29-34; 27:30-38)
12 Perciò, rinfrancate le mani cadenti
e le ginocchia vacillanti;
13 fate sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuori di strada, ma piuttosto guarisca.
14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore; 15 vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati; 16 e che nessuno sia fornicatore o profano, come Esaù, che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 17 Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento.

(Es 19:10-25; 20:1-19)(Ga 4:26; Ap 3:12; 21:2-3; 5:11-12; Ef 1:10)(Eb 2:1-3; 10:26-35)
18 Voi non vi siete avvicinati al monte che si poteva toccare con mano, e che era avvolto nel fuoco, né all'oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta, 19 né allo squillo di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l'udirono supplicarono che più non fosse loro rivolta altra parola; 20 perché non potevano sopportare quest'ordine: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata». 21 Tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo». 22 Voi vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche, 23 all'assemblea dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, 24 a Gesù, il mediatore del nuovo patto e al sangue dell'aspersione, che parla meglio del sangue d'Abele.
25 Badate di non rifiutarvi d'ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d'ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo; 26 la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto questa promessa: «Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo». 27 Or questo «ancora una volta» sta a indicare la rimozione delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle che non sono scosse. 28 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! 29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

Esortazioni varie; saluti
(1P 1:22; Ro 12:10, 13, 15)(Mt 19:4-6; 1Te 4:3-7) 1Ti 6:6-10
13,1 L'amor fraterno rimanga tra di voi. 2 Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo hanno ospitato angeli.
3 Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste!
4 Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri.
5 La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». 6 Così noi possiamo dire con piena fiducia:
«Il Signore è il mio aiuto; non temerò.
Che cosa potrà farmi l'uomo

(Fl 3:17; Sl 37:37)(Ef 4:14; Ga 5:1-5) 1P 4:12-16 (Sl 50:14, 23; Fl 4:18) 1Te 5:12-13
7 Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio, e, considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede.
8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. 9 Non vi lasciate trasportare qua e là da diversi e strani insegnamenti; perché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia, non da pratiche relative a vivande, dalle quali non trassero alcun beneficio quelli che le osservavano. 10 Noi abbiamo un altare al quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono al tabernacolo. 11 Infatti i corpi degli animali il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario, quale offerta per il peccato, sono arsi fuori dell'accampamento. 12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, soffrì fuori della porta della città. 13 Usciamo quindi fuori dall'accampamento e andiamo a lui portando il suo obbrobrio. 14 Perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 15 Per mezzo di lui, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode: cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 16 Non dimenticate poi di esercitare la beneficenza e di mettere in comune ciò che avete; perché è di tali sacrifici che Dio si compiace.
17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità.

Ro 15:30-32 (Cl 1:9-11; 1P 5:10-11)
18 Pregate per noi; infatti siamo convinti di avere una buona coscienza, e siamo decisi a condurci onestamente in ogni cosa. 19 Ma ancor più vi esorto a farlo, affinché io vi sia restituito al più presto.
20 Or il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù, 21 vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo; a lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Fl 4:21-23
22 Ora, fratelli, sopportate con pazienza, vi prego, la mia parola di esortazione, perché vi ho scritto brevemente.
23 Sappiate che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà; con lui, se viene presto, verrò a vedervi.
24 Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quelli d'Italia vi salutano.
25 La grazia sia con tutti voi.

Nuova Diodati:

Ebrei 10,11-14,18

10,11 E, mentre ogni sacerdote è in piedi ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte i medesimi sacrifici, che non possono mai togliere i peccati, 12 egli invece, dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio, 13 aspettando ormai soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi. 14 Con un'unica offerta, infatti, egli ha reso perfetti per sempre coloro che sono santificati. 15 E ce ne rende testimonianza anche lo Spirito Santo; infatti dopo aver detto: 16 «Questo è il patto, che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, io metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti», 17 aggiunge: «E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità». 18 Ora, dove c'è il perdono di queste cose, non c'è più offerta per il peccato.

Esortazione a perseverare nella fede
19 Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, 20 che è la via recente e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, 21 e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23 Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha fatto le promesse. 24 E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere, 25 non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno. 26 Infatti, se noi pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, 27 ma soltanto una spaventosa attesa di giudizio e un ardore di fuoco che divorerà gli avversari. 28 Chiunque trasgredisce la legge di Mosè muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni. 29 Quale peggiore castigo pensate voi merita colui che ha calpestato il Figlio di Dio e ha considerato profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e ha oltraggiato lo Spirito della grazia? 30 Noi infatti conosciamo colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta, io darò la retribuzione», dice il Signore. E altrove: «Il Signore giudicherà il suo popolo». 31 È cosa spaventevole cadere nelle mani del Dio vivente. 32 Ora ricordatevi dei giorni passati nei quali, dopo essere stati illuminati, avete sostenuto una grande lotta di sofferenza, 33 talvolta esposti a oltraggi e tribolazioni, altre volte facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34 Infatti avete anche sofferto con me nelle mie catene e avete accettato con gioia di essere spogliati dei vostri beni, sapendo di avere per voi dei beni migliori e permanenti nei cieli. 35 Non gettate via dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. 36 Avete infatti bisogno di perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso. 37 «Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà. 38 E il giusto vivrà per fede; ma se si tira indietro l'anima mia non lo gradisce». 39 Ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che credono per la salvezza dell'anima.

Natura della fede; esempi di fede tratti dall'Antico Testamento
11,1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono; 2 infatti per mezzo di essa gli antichi ricevettero testimonianza. 3 Per fede intendiamo che l'universo è stato formato per mezzo della parola di Dio, sì che le cose che si vedono non vennero all'esistenza da cose apparenti. 4 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per essa egli ricevette la testimonianza che era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora. 5 Per fede Enok fu trasferito in cielo perché non vedesse la morte, e non fu più trovato perché Dio lo aveva trasferito; prima infatti di essere portato via, egli ricevette la testimonianza che era piaciuto a Dio. 6 Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano. 7 Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano e mosso da santo timore, preparò per la salvezza della sua famiglia l'arca, mediante la quale condannò il mondo e divenne erede della giustizia che si ottiene mediante la fede. 8 Per fede Abrahamo, quando fu chiamato, ubbidì per andarsene verso il luogo che doveva ricevere in eredità; e partì non sapendo dove andava. 9 Per fede Abrahamo dimorò nella terra promessa, come in paese straniero, abitando in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, 10 perché aspettava la città che ha i fondamenti, il cui architetto e costruttore è Dio. 11 Per fede anche Sara stessa, benché avesse oltrepassato l'età, ricevette forza per concepire il seme e partorì, perché ritenne fedele colui che aveva fatto la promessa. 12 Perciò da un sol uomo, e questi come fosse morto, sono nati discendenti numerosi come le stelle del cielo e come la sabbia lungo la riva del mare, che non si può contare. 13 Tutti costoro sono morti nella fede, senza aver ricevuto le cose promesse ma, vedutele da lontano, essi ne furono persuasi e le accolsero con gioia, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. 14 Coloro infatti che dicono tali cose dimostrano che cercano una patria. 15 E se avessero veramente avuto in mente quella da cui erano usciti, avrebbero avuto il tempo per ritornarvi. 16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, perché ha preparato loro una città. 17 Per fede Abrahamo, messo alla prova, offrì Isacco e colui che aveva ricevuto le promesse offrì il suo unigenito, 18 anche se Dio gli aveva detto: «In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome», 19 perché Abrahamo riteneva che Dio era potente da risuscitarlo anche dai morti; per cui lo riebbe come per una specie di risurrezione. 20 Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù, riguardo a cose future. 21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò, appoggiato alla sommità del suo bastone. 22 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell'esodo dei figli d'Israele e diede ordini riguardo alle sue ossa. 23 Per fede Mosè, quando nacque, fu nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché essi videro che il bambino era bello e non temettero l'ordine del re. 24 Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del Faraone, 25 scegliendo piuttosto di essere maltrattato col popolo di Dio che di godere per breve tempo i piaceri del peccato, 26 stimando il vituperio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori di Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. 27 Per fede lasciò l'Egitto senza temere l'ira del re, perché rimase fermo come se vedesse colui che è invisibile. 28 Per fede celebrò la Pasqua e fece l'aspersione del sangue, affinché colui che distruggeva i primogeniti non toccasse quelli d'Israele. 29 Per fede passarono il Mar Rosso come se attraversassero una terra asciutta; quando invece gli Egiziani tentarono di fare ciò, furono inghiottiti. 30 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo che vi avevano girato attorno per sette giorni. 31 Per fede Rahab, la prostituta, non perì con gli increduli, perché aveva accolto in pace le spie. 32 E che dirò di più? Infatti mi mancherebbe il tempo se volessi raccontare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, 33 i quali per fede vinsero regni, praticarono la giustizia, conseguirono le promesse, turarono le gole dei leoni, 34 spensero la forza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trassero forza dalla debolezza, divennero forti in guerra, misero in fuga gli eserciti stranieri. 35 Le donne riebbero per risurrezione i loro morti; altri invece furono distesi sulla ruota e martoriati, non accettando la liberazione, per ottenere una migliore risurrezione. 36 Altri ancora subirono scherni e flagelli, e anche catene e prigionia. 37 Furono lapidati, segati, tentati, morirono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, afflitti, maltrattati 38 (il mondo non era degno di loro), erranti per deserti e monti, in spelonche e grotte della terra. 39 Eppure tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza mediante la fede, non ottennero la promessa, 40 perché Dio aveva provveduto per noi qualcosa di meglio, affinché essi non giungessero alla perfezione senza di noi.

Perseveranza in mezzo alle prove ad esempio di Cristo
12,1 Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 3 Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno. 4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato, 5 e avete dimenticato l'esortazione che si rivolge a voi come a figli: «Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d'animo quando sei da lui ripreso, 6 perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce». 7 Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la parte loro, allora siete dei bastardi e non dei figli. 9 Inoltre ben abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo molto di più ora al Padre degli spiriti, per vivere? 10 Costoro infatti ci corressero per pochi giorni, come sembrava loro bene, ma egli ci corregge per il nostro bene affinché siamo partecipi della sua santità. 11 Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo.

Esortazione a santità; precetti vari
12 Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti, 13 e fate dei sentieri diritti per i vostri piedi, affinché l'arto zoppo non divenga slogato, ma sia piuttosto risanato. 14 Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore, 15 badando bene che nessuno rimanga privo della grazia di Dio e che non spunti alcuna radice di amarezza, che vi dia molestia e attraverso la quale molti vengano contaminati; 16 e non vi sia alcun fornicatore o profano, come Esaù, che per una vivanda vendette il suo diritto di primogenitura. 17 Voi infatti sapete che in seguito, quando egli volle ereditare la benedizione, fu respinto, benché la richiedesse con lacrime, perché non trovò luogo a pentimento. 18 Voi infatti non vi siete accostati al monte che si poteva toccare con la mano e che ardeva col fuoco, né alla caligine, né alle tenebre, né alla tempesta, 19 né allo squillo di tromba, né al suono di parole, che quelli che l'udirono richiesero che non fosse più rivolta loro alcuna parola, 20 perché non potevano sopportare il comando dato: «Quand'anche una bestia tocca il monte, sia lapidata o uccisa con frecce»; 21 e tanto spaventevole era ciò che si vedeva che Mosè disse: «Io sono tutto spaventato e tremante». 22 Ma voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, 23 all'assemblea universale e alla chiesa dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, 24 e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell'aspersione, che dice cose migliori di quello di Abele. 25 Guardate di non rifiutare colui che parla, perché se non scamparono quelli che rifiutarono di ascoltare colui che promulgava gli oracoli sulla terra, quanto meno scamperemo noi, se rifiutiamo di ascoltare colui che parla dal cielo, 26 la cui voce scosse allora la terra, ma che ora ha fatto questa promessa, dicendo: «Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo». 27 Or questo "ancora una volta" sta ad indicare la rimozione delle cose scosse, come di cose che sono fatte, affinché rimangano quelle che non sono scosse. 28 Perciò, ricevendo il regno che non può essere scosso, mostriamo gratitudine, mediante la quale serviamo Dio in modo accettevole, con riverenza e timore, 29 perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

13,1 Continuate nell'amore fraterno. 2 Non dimenticate l'ospitalità, perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli. 3 Ricordatevi dei carcerati come se foste loro compagni e di quelli che sono maltrattati, sapendo che anche voi siete nel corpo. 4 Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti e il letto coniugale sia incontaminato, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. 5 Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». 6 Così possiamo dire con fiducia: «Il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l'uomo?». 7 Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. 9 Non lasciatevi trasportare qua e là da varie e strane dottrine, perché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia e non da cibi, da cui non ebbero alcun giovamento quelli che ne fecero uso. 10 Noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono al tabernacolo. 11 Infatti i corpi degli animali, il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario per il peccato, sono bruciati fuori del campo. 12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, ha sofferto fuori della porta. 13 Usciamo dunque fuori del campo e andiamo a lui portando il suo vituperio. 14 Infatti non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 15 Per mezzo di lui dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 16 E non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici. 17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio. 18 Pregate per noi, perché crediamo di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci rettamente in ogni cosa. 19 Ma vi esorto ancor di più a fare questo, affinché io vi sia restituito al più presto.

Voti e saluti finali
20 Ora il Dio della pace, che in virtù del sangue del patto eterno ha fatto risalire dai morti il Signor nostro Gesù Cristo, il grande Pastore delle pecore, 21 vi perfezioni in ogni buona opera, per fare la sua volontà, operando in voi ciò che è gradito davanti a lui per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. 22 Ora vi prego, fratelli, ritenete questa parola di esortazione, perché vi ho scritto brevemente. 23 Sappiate che il fratello Timoteo è stato liberato; se viene presto, vi vedrò con lui. 24 Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quelli d'Italia vi salutano. 25 La grazia sia con tutti voi. Amen.

Riveduta 2020:

Ebrei 10,11-14,18

10,11 Mentre ogni sacerdote è in piedi ogni giorno a svolgere il suo servizio e offrire molte volte gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati, 12 questi, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati e per sempre, si è posto a sedere alla destra di Dio, 13 aspettando soltanto che i suoi nemici siano ridotti a essere lo sgabello dei suoi piedi. 14 Perché con un'unica offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che sono santificati. 15 E anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto:
16 “Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore: io metterò le mie leggi nei loro cuori; e le scriverò nelle loro menti”,
egli aggiunge:
17 “E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità”.
18 Ora, dove c'è perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il peccato.

Esortazione a perseverare nella fede
19 Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel santuario in virtù del sangue di Gesù, 20 la via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, 21 e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica dalla cattiva coscienza e il corpo lavato d'acqua pura. 23 Riteniamo fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare, perché fedele è colui che ha fatto le promesse. 24 E facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle buone opere, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno.
26 Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati; 27 rimangono una terribile attesa del giudizio e l'ardore di un fuoco che divorerà gli avversari. 28 Uno che abbia violato la legge di Mosè muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni. 29 Di quale peggiore castigo, pensate voi, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto con il quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia? 30 Poiché noi sappiamo chi è colui che ha detto:
A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!”.
E ancora:
Il Signore giudicherà il suo popolo”.
31 È spaventoso cadere nelle mani del Dio vivente.
32 Ma ricordatevi di quei primi giorni, quando, dopo essere stati illuminati, avete sostenuto una grande lotta con sofferenze: 33 talvolta esposti agli oltraggi e ad afflizioni, altre volte partecipi della sorte di quelli che erano trattati così. 34 Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di avere per voi una ricchezza migliore e permanente. 35 Non gettate dunque via la vostra franchezza che ha una grande ricompensa! 36 Poiché avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso. Perché: 37 “Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà; 38 ma il mio giusto vivrà per fede; e se si trae indietro, l'anima mia non lo gradisce”. 39 Ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per salvare l'anima.

Natura della fede, esempi nell'Antico Testamento
11,1 Ora la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono.
2 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi.
3 Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio, cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti.
4 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte, e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora.
5 Per fede Enoc fu trasportato perché non vedesse la morte e non fu più trovato, perché Dio l'aveva portato via, poiché prima che fosse portato via fu di lui testimoniato che era piaciuto a Dio. 6 Ora senza fede è impossibile piacergli, poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano.
7 Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, mosso da pio timore, preparò un'arca per la salvezza della propria famiglia; per quella fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede.
8 Per fede Abraamo, essendo chiamato, ubbidì per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità e partì senza sapere dove andava. 9 Per fede soggiornò nella terra promessa, come in terra straniera, abitando in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, 10 perché aspettava la città che ha i veri fondamenti e il cui architetto e costruttore è Dio.
11 Per fede anche Sara, benché fuori d'età, ricevette forza di concepire, perché reputò fedele colui che aveva fatto la promessa. 12 Perciò, da uno solo, come se fosse morto, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non si può contare.
13 In fede morirono tutti costoro, senza aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra. 14 Poiché quelli che dicono tali cose dimostrano che cercano una patria. 15 E, se pure si ricordavano di quella dove erano usciti, certo avevano tempo di ritornarvi. 16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste, perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.
17 Per fede Abraamo, quando fu provato, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito; 18 anche se Dio gli aveva detto: “È in Isacco che ti sarà data una discendenza”. 19 Egli ritenne Dio potente anche da far risuscitare i morti, tant'è che lo riebbe per una specie di risurrezione.
20 Per fede Isacco diede a Giacobbe e a Esaù una benedizione riguardante cose future.
21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò appoggiato in cima al suo bastone.
22 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell'esodo dei figli d'Israele e diede ordini circa le sue ossa.
23 Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché vedevano che il bambino era bello e non temettero il comandamento del re. 24 Per fede Mosè, diventato grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del Faraone, 25 scegliendo piuttosto di essere maltrattato con il popolo di Dio che di godere per breve tempo i piaceri del peccato, 26 stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto, perché riguardava alla ricompensa. 27 Per fede abbandonò l'Egitto, non temendo l'ira del re, perché rimase costante, come vedendo colui che è invisibile. 28 Per fede celebrò la Pasqua e fece l'aspersione del sangue, affinché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.
29 Per fede passarono il Mar Rosso come per l'asciutto, mentre gli egiziani, che tentarono di fare la stessa cosa, furono inabissati.
30 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo che vi ebbero girato attorno per sette giorni.
31 Per fede Raab, la prostituta, non perì con i disubbidienti, avendo accolto le spie in pace.
32 Che dirò di più? Poiché il tempo mi verrebbe meno se narrassi di Gedeone, di Barac, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, 33 i quali per fede vinsero regni, operarono giustizia, ottennero adempimento di promesse, chiusero le fauci dei leoni, 34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trassero forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri. 35 Le donne riebbero per risurrezione i loro morti; altri furono martirizzati non avendo accettato la loro liberazione per ottenere una risurrezione migliore; 36 altri patirono scherni e flagelli, e anche catene e prigionia. 37 Furono lapidati, furono segati, furono uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, 38 maltrattati (di loro il mondo non era degno), vaganti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra. 39 Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero quello che era stato promesso, 40 perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che essi non giungessero alla perfezione senza di noi.

Perseverare nella prova riguardando a Gesù
12,1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, 2 fissando lo sguardo su Gesù, autore e compitore di fede, il quale, per la gioia che gli era posta dinanzi, sopportò la croce disprezzando l'infamia e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 3 Perciò, considerate colui che sostenne una tale opposizione dei peccatori contro di sé, affinché non vi stanchiate, perdendovi d'animo.
4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato 5 e avete dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli:
Figlio mio, non fare poca stima della disciplina del Signore, e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso; 6 perché il Signore corregge colui che egli ama, e flagella ogni figlio che egli gradisce”.
7 È a scopo di disciplina che dovete sopportare queste cose. Dio vi tratta come figli, poiché qual è il figlio che il padre non corregga? 8 Perché se siete senza quella disciplina, della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque bastardi e non figli. 9 Inoltre, abbiamo avuto per correttori i padri della nostra carne, eppure li abbiamo riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti e vivere? 10 Quelli, infatti, ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro opportuno, ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità. 11 Ora, ogni disciplina sembra, è vero, al presente non essere causa di gioia, ma di tristezza; poi, però, rende un pacifico frutto di giustizia per quelli che sono stati esercitati per mezzo di essa.
12 Perciò, rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti 13 e “fate dei sentieri diritti per i vostri passi”, affinché chi è zoppo non esca fuori di strada, ma sia piuttosto guarito.
14 Cercate la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore, 15 badando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio, che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia così che molti di voi restino infetti e 16 che nessuno sia fornicatore o profano come Esaù, che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 17 Poiché voi sapete che quando più tardi volle ereditare la benedizione fu respinto, perché non ci fu pentimento, sebbene la richiedesse con lacrime.
18 Voi non siete venuti al monte che si poteva toccare con mano, avvolto nel fuoco, né all'oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta, 19 né al suono della tromba, né alla voce che parlava in modo che quelli che la udirono richiesero che nessuna parola fosse loro più rivolta 20 perché non potevano sopportare l'ordine: “Se anche una bestia tocchi il monte sia lapidata”; 21 tanto spaventoso era lo spettacolo, che Mosè disse: “Sono spaventato e tremante”, 22 ma voi siete venuti al monte di Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste, alla festante assemblea delle miriadi degli angeli, 23 alla chiesa dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, 24 a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell'aspersione che parla meglio di quello di Abele.
25 Guardate di non rifiutare colui che parla, perché se quelli non scamparono quando rifiutarono colui che rivelava loro in terra la sua volontà, molto meno scamperemo noi se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo, 26 la cui voce scosse allora la terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: “Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo”. 27 Ora questo “ancora una volta” indica la rimozione delle cose scosse, come di cose fatte, perché sussistano quelle che non sono scosse. 28 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti e offriamo così a Dio un culto accettevole, con riverenza e timore! 29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.

Esortazioni e saluti finali
13,1 L'amore fraterno continui fra voi. 2 Non dimenticate l'ospitalità, perché alcuni, praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli.
3 Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; di quelli che sono maltrattati, ricordando che anche voi lo foste.
4 Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale sia incontaminato, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri.
5 Non siate amanti del denaro, siate contenti delle cose che avete, poiché egli stesso ha detto: “Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò”. 6 Così noi possiamo dire con piena fiducia:
Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che mi potrà fare l'uomo?”.
7 Ricordatevi dei vostri conduttori che vi hanno annunciato la parola di Dio, e, considerando attentamente l'esito finale della loro vita, imitate la loro fede.
8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. 9 Non siate trasportati qua e là da diverse e strane dottrine, poiché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia e non da pratiche relative a vivande dalle quali non trassero alcun beneficio quelli che le osservarono. 10 Noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono il tabernacolo. 11 Poiché i corpi degli animali il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario come un'offerta per il peccato, sono arsi fuori dall'accampamento. 12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, soffrì fuori dalla porta. 13 Usciamo quindi fuori dall'accampamento e andiamo a lui, portando il suo obbrobrio. 14 Poiché non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 15 Per mezzo di lui, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra confessanti il suo nome! 16 Non dimenticate di esercitare la beneficenza e di far parte agli altri dei vostri beni, perché è di tali sacrifici che Dio si compiace.
17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime, come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità.
18 Pregate per noi, perché siamo convinti di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci onestamente in ogni cosa. 19 Ma ancor più vi esorto a farlo, affinché io vi sia restituito al più presto.
20 Ora il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il grande pastore delle pecore, Gesù nostro Signore, 21 vi renda compiuti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, operando in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo; a Lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
22 Ora, fratelli, sopportate con pazienza, vi prego, la mia parola d'esortazione, perché vi ho scritto brevemente.
23 Sappiate che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà; se viene presto, vi vedrò con lui.
24 Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quelli d'Italia vi salutano.
25 La grazia sia con tutti voi. Amen.

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