C.E.I.:

Marco 11:27-12:44

11:27 Andarono di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli si aggirava per il tempio, gli si avvicinarono i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: 28 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di farlo?». 29 Ma Gesù disse loro: «Vi farò anch'io una domanda e, se mi risponderete, vi dirò con quale potere lo faccio. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Ed essi discutevano tra sé dicendo: «Se rispondiamo "dal cielo", dirà: Perché allora non gli avete creduto? 32 Diciamo dunque "dagli uomini"?». Però temevano la folla, perché tutti consideravano Giovanni come un vero profeta. 33 Allora diedero a Gesù questa risposta: «Non sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

12:1 Gesù si mise a parlare loro in parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. 2 A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. 3 Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. 4 Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. 5 Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6 Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! 7 Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra. 8 E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9 Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. 10 Non avete forse letto questa Scrittura:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
11 dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri
»?
12 Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.
13 Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. 14 E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?». 15 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda». 16 Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». 17 Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui.
18 Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: 19 «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al fratello. 20 C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e morì senza lasciare discendenza; 21 allora la prese il secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, 22 e nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie». 24 Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? 25 Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 26 A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? 27 Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore».
28 Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 29 Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; 30 amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31 E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi». 32 Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; 33 amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
35 Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: «Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? 36 Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi
.
37 Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E la numerosa folla lo ascoltava volentieri.
38 Diceva loro mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40 Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave».
41 E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. 42 Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. 43 Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44 Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Nuova Riveduta:

Marco 11:27-12:44

Dubbio sull'autorità di Gesù
=(Mt 21:23-27; Lu 20:1-8) Gv 2:18-21
11:27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; mentre egli passeggiava nel tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si avvicinarono a lui e gli dissero: 28 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di fare queste cose?» 29 Gesù disse loro: «Io vi farò una domanda; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: "dal cielo", egli dirà: "Perché dunque non gli credeste?" 32 Diremo invece: "dagli uomini"?» Essi temevano il popolo, perché tutti pensavano che Giovanni fosse veramente profeta. 33 Risposero a Gesù: «Non lo sappiamo». Perciò Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parabola dei vignaiuoli
=(Mt 21:33-46; Lu 20:9-19) Is 5:1-7
12:1 Poi cominciò a parlare loro in parabole:
«Un uomo piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l'uva e vi costruì una torre; l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. 2 Al tempo della raccolta mandò a quei vignaiuoli un servo per ricevere da loro la sua parte dei frutti della vigna. 3 Ma essi lo presero, lo picchiarono e lo rimandarono a mani vuote. 4 Egli mandò loro un altro servo; e anche questo insultarono e ferirono alla testa. 5 Egli ne mandò un altro, e quelli lo uccisero; poi molti altri che picchiarono o uccisero. 6 Aveva ancora un unico figlio diletto e quello glielo mandò per ultimo, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio". 7 Ma quei vignaiuoli dissero tra di loro: "Costui è l'erede; venite, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra". 8 Così lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna. 9 Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà, farà perire quei vignaiuoli e darà la vigna ad altri.
10 Non avete neppure letto questa Scrittura:
"La pietra che i costruttori hanno rifiutata
è diventata pietra angolare;
11 ciò è stato fatto dal Signore,
ed è una cosa meravigliosa ai nostri occhi
"?»
12 Essi cercavano di prenderlo, ma ebbero paura della folla; perché capirono che egli aveva detto quella parabola per loro. E, lasciatolo, se ne andarono.

Il tributo a Cesare
=(Mt 22:15-22; Lu 20:20-26)
13 Gli mandarono alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo con una domanda. 14 Essi andarono da lui e gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che tu sei sincero, e che non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo darlo o non darlo?» 15 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro, ché io lo veda». 16 Essi glielo portarono ed egli disse loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?» Essi gli dissero: «Di Cesare». 17 Allora Gesù disse loro: «Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio». Ed essi si meravigliarono di lui.

Dibattito sulla risurrezione
=(Mt 22:23-33; Lu 20:27-40) 2Ti 3:8-9
18 Poi vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: 19 «Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se il fratello di uno muore e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello. 20 C'erano sette fratelli. Il primo prese moglie; morì e non lasciò figli. 21 Il secondo la prese e morì senza lasciare discendenti. Così il terzo. 22 I sette non lasciarono discendenti. Infine, dopo tutti loro, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di quale dei sette sarà ella moglie? Perché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». 24 Gesù disse loro: «Non errate voi proprio perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? 25 Infatti quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nel cielo. 26 Quanto poi ai morti e alla loro risurrezione, non avete letto nel libro di Mosè, nel passo del pruno, come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? 27 Egli non è Dio dei morti, ma dei viventi. Voi errate di molto».

Il gran comandamento
=Mt 22:34-40 (Lu 10:25-37; Ro 13:8-10)
28 Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?» 29 Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore. 30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua". 31 Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi». 32 Lo scriba gli disse: «Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all'infuori di lui non ce n'è alcun altro; 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto con intelligenza, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno osava più interrogarlo.

Gesù interroga i farisei
=(Mt 22:41-45; Lu 20:41-44)
35 Gesù, mentre insegnava nel tempio, disse: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è Figlio di Davide? 36 Davide stesso disse per lo Spirito Santo:
"Il SIGNORE ha detto al mio Signore:
'Siedi alla mia destra,
finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi
'".
37 Davide stesso lo chiama Signore; dunque come può essere suo figlio?» E una gran folla lo ascoltava con piacere.

=(Mt 23:1-14; Lu 20:45-47)
38 Nel suo insegnamento Gesù diceva: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ed essere salutati nelle piazze, 39 e avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; 40 essi che divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una maggior condanna».

L'offerta della vedova
=Lu 21:1-4 (2Co 8:1-5, 12) 2S 24:24; Mr 14:9
41 Sedutosi di fronte alla cassa delle offerte, Gesù guardava come la gente metteva denaro nella cassa; molti ricchi ne mettevano assai. 42 Venuta una povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo. 43 Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico che questa povera vedova ha messo nella cassa delle offerte più di tutti gli altri: 44 poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere».

Nuova Diodati:

Marco 11:27-12:44

Del battesimo di Giovanni
11:27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; e mentre egli passeggiava per il tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si accostarono a lui, 28 e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato codesta autorità per fare queste cose?». 29 E Gesù, rispondendo, disse loro: «Anch'io vi domanderò una cosa; rispondetemi dunque, ed io vi dirò con quale autorità faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». 31 Ed essi ragionavano tra di loro, dicendo: «Se diciamo dal cielo, egli dirà: "Perché dunque non gli credeste?". 32 Ma se diciamo dagli uomini, noi abbiamo paura del popolo, poiché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta». 33 Perciò, rispondendo, dissero a Gesù: «Non lo sappiamo». E Gesù, rispondendo, disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parabola dei malvagi vignaioli
12:1 Poi egli cominciò a parlar loro in parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi fece attorno una siepe, vi scavò un luogo dove pigiare l'uva, vi costruì una torre, e l'affidò a dei vignaioli, poi se ne andò lontano. 2 Nella stagione della raccolta inviò a quei vignaioli un servo per ricevere da loro la sua parte del frutto della vigna. 3 Ma essi lo presero, lo batterono e lo rimandarono a mani vuote. 4 Egli mandò loro di nuovo un altro servo; ma essi, dopo avergli tirate delle pietre, lo ferirono alla testa e lo rimandarono vilipeso. 5 Ne inviò ancora un altro e questi lo uccisero. Poi ne mandò molti altri, e di questi alcuni furono percossi, altri uccisi. 6 Gli restava ancora uno da mandare: il suo amato figlio. Per ultimo mandò loro anche lui, dicendo: "Avranno almeno rispetto per mio figlio". 7 Ma quei vignaioli dissero fra loro: "Costui è l'erede, venite, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra". 8 Così lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna. 9 Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. 10 Non avete neppure letto questa scrittura: "La pietra che gli edificatori hanno scartata è divenuta la testata d'angolo. 11 Ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri"?». 12 Allora essi cercavano di prenderlo, perché avevano capito che egli aveva detto quella parabola contro di loro; ma ebbero paura della folla; e, lasciatolo, se ne andarono.

La questione del tributo
13 Gli mandarono poi alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nelle parole. 14 Ed essi, giunti, gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che tu sei verace e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo pagarlo o no?». 15 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché lo veda». 16 Essi glielo portarono. Ed egli disse loro: «Di chi è questa immagine e questa iscrizione?». Essi gli dissero: «Di Cesare». 17 Allora Gesù rispose e disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio». Ed essi si meravigliarono di lui.

I sadducei e la risurrezione
18 Poi si presentarono a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: 19 «Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello di lui deve sposare la vedova per suscitare una discendenza a suo fratello. 20 Ora vi erano sette fratelli; il primo prese moglie e morì senza lasciare figli. 21 Quindi la prese il secondo, ma anche questi morì senza lasciare figli; così pure il terzo. 22 Tutti e sette l'ebbero per moglie, e morirono senza lasciare figli. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione dunque, quando risusciteranno, di chi di loro sarà ella moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie». 24 Ma Gesù, rispondendo, disse loro: «Non è proprio per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture la potenza di Dio? 25 Infatti, quando gli uomini risusciteranno dai morti, né si ammoglieranno né si mariteranno, ma saranno come gli angeli in cielo. 26 Riguardo poi alla risurrezione dei morti, non avete letto nel libro di Mosè, come Dio gli parlò dal roveto, dicendo: "Io sono il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? 27 Egli non è Dio dei morti, ma Dio dei viventi. Voi, dunque, vi sbagliate grandemente».

Il grande comandamento
28 Allora uno degli scribi che aveva udita la loro discussione, riconoscendo che egli aveva loro risposto bene, si accostò e gli domandò: «Qual è il primo comandamento di tutti?». 29 E Gesù gli rispose: «Il primo comandamento di tutti è: "Ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro è l'unico Signore", 30 e: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Questo è il primo comandamento. 31 E il secondo è simile a questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi». 32 Allora lo scriba gli disse: «Bene, Maestro. Hai detto secondo verità che vi è un sol Dio e non ve n'è alcun altro all'infuori di lui; 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima e con tutta la forza, e amare il prossimo come se stessi vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 E Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno ardiva più interrogarlo.

Il Cristo, Figlio di Davide
35 E Gesù, insegnando nel tempio, prese a dire: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è Figlio di Davide? 36 Poiché Davide stesso, per lo Spirito Santo, disse: "Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi". 37 Davide stesso dunque lo chiama Signore; come può dunque egli essere suo figlio?». E la maggior parte della folla lo ascoltava con piacere.

Censura degli scribi
38 Ed egli diceva loro nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti ed essere salutati nelle piazze, 39 e avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti, 40 che divorano le case delle vedove e, per mettersi in mostra, fanno lunghe preghiere; essi riceveranno una più dura condanna».

L'offerta della vedova
41 E Gesù, postosi a sedere di fronte alla cassa del tesoro, osservava come la gente vi gettava il denaro; e tanti ricchi ne gettavano molto. 42 Venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli, cioè un quadrante. 43 E Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44 Poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, mentre ella, nella sua povertà, vi ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Riveduta 2020:

Marco 11:27-12:44

L'autorità di Gesù messa in discussione
(Matteo 21:23-27; Luca 20:1-8)
11:27 Poi vennero di nuovo in Gerusalemme e, mentre egli passeggiava per il tempio, i capi sacerdoti, gli scribi e gli anziani si accostarono a lui e gli dissero: 28 “Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di fare queste cose?”. 29 E Gesù disse loro: “Io vi domanderò una cosa; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. 30 Il battesimo di Giovanni era dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi”. 31 Ed essi ragionavano fra loro dicendo: “Se diciamo: 'Dal cielo', egli dirà: 'Perché dunque non gli credeste?'. 32 Diremo invece: 'Dagli uomini'? ...”. Essi temevano il popolo, perché tutti stimavano che Giovanni fosse veramente profeta. 33 E risposero a Gesù: “Non lo sappiamo”. E Gesù disse loro: “neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose”.

La parabola dei vignaiuoli malvagi
(Matteo 21:33-46; Luca 20:9-18)
12:1 Poi cominciò a parlare loro in parabole: “Un uomo piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò un luogo per pigiare l'uva e vi edificò una torre; l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. 2 A suo tempo mandò a quei lavoratori un servo per ricevere da loro dei frutti della vigna. 3 Ma essi, presolo, lo batterono e lo rimandarono a mani vuote. 4 Egli di nuovo mandò loro un altro servo e anche lui ferirono nel capo e insultarono. 5 Egli ne mandò un altro e anche quello uccisero; poi molti altri, dei quali alcuni picchiarono e alcuni uccisero. 6 Aveva ancora un unico figlio diletto e quello mandò loro per ultimo, dicendo: 'Avranno rispetto per mio figlio'. 7 Ma quei lavoratori dissero fra loro: 'Costui è l'erede; venite, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra'. 8 E, presolo, lo uccisero e lo gettarono fuori dalla vigna. 9 Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà, distruggerà quei lavoratori e darà la vigna ad altri.
10 Non avete voi neppure letto questa Scrittura:
'La pietra che gli edificatori hanno rifiutata, è quella che è diventata pietra angolare; 11 ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri'”?
12 Allora essi cercavano di prenderlo, ma temettero la folla, perché capirono che egli aveva detto quella parabola per loro e, lasciatolo, se ne andarono.

La questione del tributo a Cesare
(Matteo 22:15-22; Luca 20:20-26)
13 Gli mandarono alcuni dei farisei e degli Erodiani per coglierlo in fallo nelle sue parole. 14 Ed essi, venuti, gli dissero: “Maestro, noi sappiamo che tu sei sincero e non hai riguardi per nessuno, perché non guardi all'apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito pagare il tributo a Cesare o no? Dobbiamo darlo o non darlo?”. 15 Ma egli, conosciuta la loro ipocrisia, disse loro: “Perché mi tentate? Portatemi un denaro, che io lo veda”. 16 Essi glielo portarono ed egli disse loro: “Di chi è questa effigie e questa iscrizione?”. Essi gli dissero: 17 “Di Cesare”. Allora Gesù disse loro: “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. Ed essi si meravigliarono di lui”.

I sadducei e la risurrezione
(Matteo 22:23-33; Luca 20:27-40)
18 Poi vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: 19 “Maestro, Mosè ci lasciò scritto che, se il fratello di uno muore e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello. 20 C'erano sette fratelli. Il primo prese moglie e, morendo, non lasciò discendenza. 21 Il secondo la prese e morì senza lasciare discendenza. 22 Così il terzo. E i sette non lasciarono discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 23 Nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie”. 24 Gesù disse loro: “Non è proprio per questo che errate, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? 25 Poiché, quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né danno moglie, ma sono come angeli nei cieli. 26 Quanto poi ai morti e alla loro risurrezione, non avete voi letto nel libro di Mosè, nel passo del 'pruno', come Dio gli parlò dicendo: 'Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe'? 27 Egli non è il Dio dei morti, ma dei viventi. Voi errate grandemente”.

Il grande comandamento
(Matteo 22:34-40; cfr. Luca 10:25-37)
28 Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: “Qual è il comandamento primo fra tutti?”. 29 Gesù rispose: “Il primo è: 'Ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro è l'unico Signore. 30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua'. 31 Il secondo è questo: 'Ama il tuo prossimo come te stesso'. Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi”. 32 Lo scriba gli disse: “Hai detto bene Maestro, e secondo verità, che vi è un Dio solo e che all'infuori di lui non ce n'è alcun altro 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto e con tutta la forza e amare il prossimo come te stesso è molto meglio che tutti gli olocausti e i sacrifici”. 34 E Gesù, vedendo che egli aveva risposto saggiamente, gli disse: “Tu non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno ardiva più interrogarlo.

Gesù denuncia gli scribi
(Matteo 22:41-45; Luca 20:41-44)
35 Gesù, insegnando nel tempio, prese a dire: “Come mai gli scribi dicono che il Cristo è Figlio di Davide? 36 Davide stesso ha detto, per lo Spirito Santo:
'Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello dei tuoi piedi'.
37 Davide stesso lo chiama Signore, dunque come può essere suo figlio?”. E la folla numerosa lo ascoltava con piacere.
38 Nel suo insegnamento egli diceva: “Guardatevi dagli scribi, i quali amano passeggiare in lunghe vesti, essere salutati nelle piazze, 39 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti, 40 essi, che divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per apparenza. Costoro riceveranno una condanna maggiore”.

L'offerta della vedova
(Luca 21:1-4)
41 Postosi a sedere di fronte alla cassa delle offerte, [Gesù] stava guardando come la gente gettava denaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai. 42 Venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli che fanno un quarto di soldo. 43 E Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: “In verità io vi dico che questa povera vedova ha gettato nella cassa delle offerte più di tutti gli altri, 44 poiché tutti vi hanno gettato del superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere”.

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