Salmi 391 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. 2 Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. 3 Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude; i miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. 4 Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore. 5 Beato l'uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna. 6 Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio, quali disegni in nostro favore: nessuno a te si può paragonare. Se li voglio annunziare e proclamare sono troppi per essere contati. 7 Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa. 8 Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto, 9 che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore». 10 Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. 11 Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato. Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea. 12 Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, la tua fedeltà e la tua grazia mi proteggano sempre, 13 poiché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non posso più vedere. Sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno. 14 Degnati, Signore, di liberarmi; accorri, Signore, in mio aiuto. 15 Vergogna e confusione per quanti cercano di togliermi la vita. Retrocedano coperti d'infamia quelli che godono della mia sventura. 16 Siano presi da tremore e da vergogna quelli che mi scherniscono. 17 Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: «Il Signore è grande» quelli che bramano la tua salvezza. 18 Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore. Tu, mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare. | Salmi 39La fragilità dell'uomo Sl 38 (Gb 14; Sl 90) 1 Al direttore del coro. Per Iedutun. Salmo di Davide. Io dicevo: «Vigilerò sulla mia condotta per non peccare con le mie parole; metterò un freno alla mia bocca, finché l'empio mi starà davanti». 2 Come un muto sono stato in silenzio, ho taciuto senz'averne bene; anzi, il mio dolore s'è inasprito. 3 Il mio cuore ardeva dentro di me; mentre meditavo, un fuoco s'è acceso; allora la mia lingua ha parlato. 4 O SIGNORE, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni. Fa' che io sappia quanto sono fragile. 5 Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza alla lunghezza di qualche palmo, la mia durata è come nulla davanti a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità. [Pausa] 6 Certo, l'uomo va e viene come un'ombra; certo, s'affanna per quel ch'è vanità; egli accumula ricchezze, senza sapere chi le raccoglierà. 7 E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. 8 Liberami da tutti i miei peccati; non abbandonarmi agli scherni dello stolto. 9 Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito. 10 Allontana da me il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano. 11 Castigando la sua iniquità tu correggi l'uomo, distruggi come tarlo quel che ha di più caro; certo, ogni uomo non è che vanità. [Pausa] 12 O SIGNORE, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio al mio grido; non essere insensibile alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero davanti a te, un pellegrino, come tutti i miei padri. 13 Distogli il tuo sguardo, perché io respiri, prima di andarmene e scomparire. | Salmi 39Fragilità della vita dell'uomo 1 [Al maestro del coro. Per Jeduthun. Salmo di Davide.] Io dicevo: «Veglierò sulla mia condotta, per non peccare con la mia lingua; metterò un freno alla mia bocca mentre l'empio mi sta davanti». 2 Sono rimasto muto e calmo, mi sono addirittura trattenuto dal bene, e il mio dolore si è inasprito. 3 Il mio cuore ardeva dentro di me; mentre meditavo, un fuoco si è acceso; allora ho parlato con la mia lingua: 4 «O Eterno, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni; fa' che io sappia quanto sono fragile. 5 Ecco, tu hai ridotto i miei giorni alla lunghezza di un palmo, e la durata della mia vita è come niente davanti a te; sì, ogni uomo nel suo stato migliore non è che vapore. (Sela) 6 Sì, l'uomo va attorno come un'ombra; sì, invano si affaticano tutti e accumulano beni senza sapere chi li raccoglierà! 7 Ma ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. 8 Liberami da tutte le mie colpe; non farmi essere l'oggetto di scherno dello stolto. 9 Sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che operi. 10 Allontana da me il tuo flagello; io vengo meno sotto i colpi della tua mano. 11 Tu correggi l'uomo castigando il suo peccato e consumi come un tarlo ciò che gli è prezioso. Sì, ogni uomo non è che vanità. (Sela) 12 O Eterno, ascolta la mia preghiera e porgi l'orecchio al mio grido; non essere sordo alle mie lacrime, poiché davanti a te io sono un forestiero e un pellegrino, come tutti i miei padri. 13 Distogli il tuo sguardo da me, perché io possa riprendere forza prima che me ne vada e non sia più». | Salmi 391 Per il Maestro del coro. Per Iedutun. Salmo di Davide. Io dicevo: “Vigilerò sulla mia condotta, per non peccare con la mia lingua; metterò un freno alla mia bocca, finché l'empio mi starà davanti”. 2 Sono stato muto, in silenzio, ho taciuto senz'averne bene; anzi il mio dolore si è inasprito. 3 Il mio cuore s'infiammava dentro di me; mentre meditavo, un fuoco s'è acceso; allora la mia lingua ha parlato. 4 O Eterno, fammi conoscere la mia fine e qual è la misura dei miei giorni. Fa' che io sappia quanto sono fragile. 5 Ecco, tu hai ridotto i miei giorni alla lunghezza di qualche palmo, e la mia durata è come nulla davanti a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità. [Pausa] 6 Certo, l'uomo va e viene come un'ombra; egli si affanna, ma per ciò che è vanità: egli accumula, senza sapere chi raccoglierà. 7 E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. 8 Liberami da tutti i miei peccati; non abbandonarmi agli scherni dello stolto. 9 Io me ne sto in silenzio, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito. 10 Toglimi di dosso il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano. 11 Quando, castigando la sua iniquità, tu correggi l'uomo, distruggi come la tignola quel che ha di più caro; certo, ogni uomo non è che vanità. [Pausa] 12 O Eterno, ascolta la mia preghiera, e porgi l'orecchio al mio grido; non essere sordo alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero presso di te, un pellegrino, come tutti i miei padri. 13 Distogli da me il tuo sguardo affinché mi rianimi, prima che io me ne vada e più non sia. |