Come può essere Mosè chiamato "un uomo molto umile, più di ogni altro uomo sulla faccia della terra?"

Numeri 12:3

La prima domanda è se Mosè fosse veramente così umile, perché non sembrava molto umile nei suoi rapporti con gli Egiziani nella prima parte del libro di Esodo, uccidendone uno per dare solo un esempio. Possiamo rispondere in due modi. I suoi atti zelanti erano per difendere gli altri, soprattutto la gloria di Dio, e non per i propri interessi. Infatti, l'umiltà è menzionata in questo versetto perché Mosè non rispose alla critica di Maria e Aaronne nei suoi confronti, lasciando che Dio sentisse. Un altro esempio è Num 11:28-30. Questa è la vera umiltà - non la debolezza di non fare mai niente, ma di pensare agli interessi degli altri (Fili 2:3-4). Secondo, Mosè diventò più umile con il passare degli anni (un motivo dei 40 anni in Madian e l'incontro con Dio al pruno ardente era di insegnare l'umiltà davanti a Dio) in modo che fosse più umile al tempo degli eventi del libro di Numeri.

La seconda domanda è, se Mosè è l'autore del Pentateuco e così in modo particolare del libro di Numeri, come poteva affermare di essere l'uomo più umile della terra - sarebbe un'affermazione poco umile! Possiamo invece dire che, sotto la guida dello Spirito Santo, Mosè sta solo raccontando un fatto obiettivo necessario per la comprensione del testo, senza vantarsene. Gesù fece similmente in Mt 11:29. Però è più probabile che sia una frase inserita da un redattore posteriore per spiegare il testo, infatti il testo legge benissimo se saltiamo dal versetto 2 al versetto 4, considerando il versetto 3 una parentesi. Per un approfondimento di questa possibilità, vedi il commento su Deuteronomio 34.