Come poté Isaia nominare Ciro come liberatore di Israele?

Isaia 44:28

Isaia profetizzò fra il 739 e il 681 a.C., e in questi versetti parlò di Ciro, che diventò il re della Persia nel 539 a.C., che avrebbe fatto in modo che gli Israeliti potessero ritornare alla terra promessa dal loro esilio in Babilonia. Per alcuni, questa è una chiara dimostrazione che questa parte del libro di Isaia (dal capitolo 40 in avanti) non fu scritta da Isaia, ma da un'altra persona dopo il ritorno dall'esilio. Ma questo ragionamento vale solo se abbiamo la presupposizione che una profezia così specifica sia impossibile. Se invece leggiamo il testo senza presupposizioni, dobbiamo essere aperti alla possibilità che i profeti potessero raccontare quello che Dio rivelò loro del futuro, e considerare dal testo quale delle due ipotesi è più probabile.

Personalmente, ci sono due motivi per cui ritengo che sia più probabile che questa profezia sia in realtà una profezia e non una descrizione del passato scritta come se fosse una profezia. Il primo è che la presupposizione è chiaramente falsa. Ci sono esempi di profezie specifiche, di nomi dati secoli in avanti dell'evento. Per esempio, in Mi 5:1 (5:2 in alcune versioni) la città di origine del Messia è nominata come Betlemme. Siccome c'è un frammento del libro di Michea fra i rotoli del mar Morto che risale al terzo secolo a.C., è chiaramente possibile per i profeti dare profezie specifiche più di 200 anni prima dell'evento profetizzato.

Secondo, queste profezie specifiche sono circondate da molte affermazioni che solo il Dio d'Israele è il vero Dio, perché solo lui proclama l'avvenire (Is 41:22-26; 43:9-12; 44:6-8,25-26; 45:12; 46:10; 48:3-8). Se queste profezie fossero scritte dopo l'evento che descrivono, lo scrittore sarebbe un truffatore. È una cosa scrivere un tipo di "romanzo storico" descrivere il passato dal punto di vista del passato con la conoscenza del presente. È un'altra cosa scrivere consapevolmente delle profezie finte per dimostrare che il Dio d'Israele è l'unico Dio. Sarebbe fraudolento. Ma leggendo quello che l'Autore scrisse contro la falsità, il libro di Isaia non mi sembra l'opera di un ingannatore.