L'unità della Chiesa - Parte 21Corinzi 12 Scritto da Giovanni Chinnici. 2/11/2005 Numero di voti per questo studio: 0
LÂ’unità della chiesa
Parte 2
di Giovanni Chinnici
- 1 Corinzi 12 -
Introduzione
Leggendo 1 Corinzi 10:16-17 apprendiamo che lÂ’apostolo Paolo cerca, attraverso lÂ’esempio del corpo umano, di dare unÂ’illustrazione che si avvicini il più possibile alla relazione spirituale che cÂ’è tra ogni membro del corpo di Cristo (la Chiesa) e Cristo stesso. Paolo, nel contesto della cena del Signore, dice: Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane. Da quel punto in poi, fino alla fine del capitolo 12, per ben sedici volte, Paolo fa riferimento al corpo umano per indicare la chiesa. Evidentemente il suo obiettivo è quello di comunicare un messaggio di tipo visivo che possa rimanere sempre vivo nelle menti dei credenti, un messaggio impresso che si colleghi a una realtà comune tra gli esseri umani: il corpo.
1. La particolarità del corpo umano
A. UnÂ’unità unica
Mentre preparavo questo studio, riflettevo continuamente sulle caratteristiche del corpo umano. Ritengo che tra gli elementi organici creati da Dio, il corpo umano sia quello più affascinante. Il corpo umano è meravigliosamente complesso, tuttavia è collegato in modo così armonioso che è difficile pensare a qualche altro elemento terreno che abbia simili caratteristiche. Si tratta di una vera e propria unità.
B. Ciò che rende un corpo umano tale
Il corpo umano è formato non soltanto dagli elementi fisici che lo compongono, cioè le parti liquide, solide e gassose, ma anche da elementi di carattere psichico, emotivo, e spirituale. Non possiamo assolutamente separarle, anche queste parti sono collegate tra di loro, altrimenti allÂ’interno del nostro corpo avremmo tanti altri corpi e ciò non è possibile. Se il corpo dovesse essere diviso, ci sarebbero necessariamente delle parti morte, il corpo perderebbe alcune delle sue funzioni e non sarebbe più efficiente; pur rimanendo corpo, sarebbe corpo in modo parziale e non più totale.
C. Il rispetto dovuto al corpo
Una caratteristica importante della maturità e della coscienza umana è lÂ’essere consci dellÂ’importanza del rispetto che bisogna avere per il proprio corpo. Infatti, più maturiamo spiritualmente in Cristo, maggiore sarà il rispetto che avremo del nostro corpo, parallelamente, il rispetto che avremo per il corpo di Cristo, sarà sempre maggiore.
D. Immagini diverse che riguardano la chiesa
La chiesa non è paragonata soltanto al corpo umano, ma anche alla famiglia, al gregge, al tempio, e addirittura alla sposa. Ognuna di queste immagini ci trasmette degli insegnamenti estremamente importanti, ma in Romani 12, Efesini 4 e 1 Corinzi 12 Paolo pone enfasi sulla chiesa attraverso la metafora del corpo umano, chiamandola Corpo di Cristo, e poiché il corpo umano è uno soltanto, il corpo di Cristo è uno, e uno solamente. È vero che esistono molte congregazioni, organizzazioni, denominazioni, associazioni, agenzie, club, ministeri para-ecclesiali, e gruppi dÂ’altro genere, ma esiste soltanto una chiesa, di cui ogni vero credente in Gesù Cristo è membro.
2. Ogni membro del corpo possiede dei doni (1-11)
A. I membri del corpo di Cristo chiamati a esercitare i doni spirituali
Ognuno di noi possiede dei doni che sono concessi dallo Spirito Santo
B. Vari doni, medesimo Spirito, Signore e Dio (1-6)
La distribuzione è organizzata in modo divino
I doni hanno un ordine ben preciso
Carismi
Ministeri
Operazioni
C. LÂ’ importanza dellÂ’edificazione comune (7-10)
I doni sono concessi per
Un piacere personale
Per lÂ’edificazione della chiesa
Al fine dÂ’ottenere risultati concreti, siamo chiamati a
Essere fedeli
Confidare in Dio
D. Lo Spirito Santo è sovrano dei doni distribuiti (11)
Dio è il supervisore dei doni
Giudice di coloro che li esercitano
Dio è responsabile
dei risultati ottenuti
dellÂ’efficacia dei doni
del nostro esercizio ministeriale
3. La natura del corpo di Cristo (12-13)
A. I credenti sono uniti in un solo corpo
Questa unione è innanzitutto in Cristo
B. Se il corpo non è collegato a Cristo, diventa infruttuoso (Giovanni 15:5)
C. Cristo è il capo del corpo (Colossesi 1:18)
Non possiamo separare Cristo dalla chiesa, tanto quanto non possiamo separare la nostra testa dal nostro corpo
LÂ’espressione attribuita a Cristo come capo della chiesa si riferisce
alla mente
al leader
a Colui che la dirige
Quando un corpo umano è senza direzione, pur mantenendo una struttura fisica
diventa inefficiente
smette di essere un organismo vivente in senso assoluto
D. Noi siamo in Cristo e Cristo in noi
Cristo è con la sua chiesa
Cristo è nella sua chiesa
La chiesa diventa parte integrante di Cristo
Cristo diventa parte integrante della chiesa
E. Cristo si manifesta al mondo per mezzo della Chiesa
La chiesa è formata da tutti coloro che sono in Cristo
(Filippesi 1:1; Efesini 1:1; Colossesi 1:2; 1 Tessalonicesi 2:14)
F. La chiesa: Non un organizzazione, bensì unÂ’istituzione, un organismo vivente
La chiesa è
lÂ’insieme dei popoli di tutto il mondo che credono in Cristo sulla base dellÂ’insegnamento biblico
composta soltanto da veri credenti
G. In che modo la chiesa è diventata parte del corpo di Cristo?
Alla conversione siamo stati tutti
Battezzati
Immersi
Inseriti in questo corpo (la chiesa)
Abbiamo ricevuto una nuova vita
I nostri corpi sono diventati il tempio di Dio
Tutti i credenti hanno in comune lÂ’esperienza della nuova nascita
4. I complessi dÂ’inferiorità (14-19)
Alcuni credenti
Non si sentono parte della chiesa
Si emarginano
Rischiano di diventare oziosi
Trascurano i doni che lo Spirito santo ha dato anche a loro
Smettono di ricercarne altri
Aggravano altri membri
Diventano facili bersagli del nemico
Non sono parte del corpo !
Questa espressione è una percezione errata
Si pensa di non si è davvero importanti
Si pensa di non possedere nulla che possa contribuire allo sviluppo del corpo
QuestÂ’errata percezione si tramuta solitamente in convinzione
Il nemico tenta e cerca di convincere il credente che in realtà è
privo di talenti
privo di doni
privo di abilità degne
A questo punto il credente sconfitto lascia che altri facciano il suo lavoro. Alcuni sanno di possedere dei doni poco appariscenti e erroneamente pensano che ciò equivalga ad una certa inferiorità, o insignificanza. Ma quanto sono importanti i piedi! Addirittura un corpo privo di un piede, con difficoltà, riesce a sorreggersi, ma uno privo di entrambi cede rovinosamente.
5. I complessi di superiorità (20-26)
Non ho bisogno di te,.., non ho bisogno di voi !
Si pensa di
non aver bisogno degli altri
avere capacità sufficienti
avere capaci superiori
essere migliori degli altri
essere in controllo totale
Non si apprezza il lavoro di squadra
I doni più prominenti
devono edificare altri
devono edificare molti
necessitano del sostegno altrui
La realtà è che ci si dimentica che i membri meno appariscenti sono assolutamente necessari. Non è affatto vero che chi occupa un posto dÂ’importanza allÂ’interno del corpo di Cristo è più necessario di chi lavori dietro le quinte. Dietro ogni grande uomo di successo, cÂ’è sempre qualcuno che lo ha sorretto, senza uscire allo scoperto. La minaccia maggiore di chi soffre di questo genere di complesso è rappresentata da unÂ’errata percezione, valere a dire la competizione.
6. Varietà dei doni (27-31)
Siamo chiesa collettivamente e individualmente
Abbiamo tutti bisogno dellÂ’apporto di ogni membro
Ogni chiesa locale
Rappresenta il corpo di Cristo
È chiamata a responsabilizzarsi
Deve godere delle benedizioni che Dio ha preparato per ognuno (Efesini 1:3)
Dio provvede varietà di doni e ministeri in maniera perfetta
Ognuno di questi deve essere esercitato nellÂ’amore
Dio è sovrano di dare e anche di togliere ogni cosa (Giobbe 1:21)
|