LA TRINITA’

Genesi 1:26

Scritto da giudrago.

21/11/2007

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Dobbiamo partire dalla realtà che Dio è Uno.
Immaginiamo, Dio Spirito, che ha forma umana, (concetto derivante dal fatto che Dio disse “facciamo lÂ’uomo alla nostra immagine”) con una Luce sette volte quella del sole, (Isaia 30:26 La luce della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte più forte, come la luce di sette giorni, nel giorno in cui lÂ’Eterno Â…Â…Â…Â…Â….), e che ha il potere di separarsi in tre altri Spiriti.
Come per esempio immaginare, che lÂ’uomo, si possa scindere in corpo, anima e spirito, tutti e tre aventi unÂ’identità funzionale e che pensano ed agiscano, come uno (uomo nel suo complesso).
Quindi lo Spirito Santo esce dallo Spirito di Dio, come Messaggero e Consolatore, La Parola Gesù, (in Spirito), esce dallo Spirito di Dio come Creatore di tutte le cose (tre Identità, ma uno nel suo complesso ed una sola mente.
A questo punto, si potrebbe arguire; ma quando Gesù dice in Matteo 24:36 "Quanto poi a quel giorno e a quellÂ’ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, neppure il Figlio, ma soltanto il Padre mio.
Perché Egli non dice la fine dei tempi, essendo la Parola con la stessa mente di Dio?
EÂ’ un mistero.
Ma possiamo fare un tentativo di immaginazione. Dio, avendo incarnato il suo seme nella vergine Maria, Gesù acquista tutte le proprietà della terra per lo scopo del sacrificio, e quindi per salvare lÂ’umanità. Egli, ha tutte le virtù dellÂ’uomo puro senza macchia di peccato, rappresentando anche lÂ’ultimo Adamo, in spirito vivificante.
Per il fatto che lo Spirito di Dio è sceso su di Lui, come una colomba, sta a significare che Gesù, uomo, è parte della Trinità, come seme, ( questo è il mio Figliolo di cui mi sono preso compiacimento), ma non nei pieni poteri delle Trinità. Quindi Gesù, sarebbe, nelle relazioni con gli uomini, Figlio di Dio, e nella relazione col Padre, è la Parola. E quando, Gesù parla e dice cose, come (Giovanni 8:28 Gesù dunque disse loro: «Quando avrete innalzato il Figlio dellÂ’uomo, allora conoscerete che io sono, e che non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato), “non faccio nulla da me”, Gesù uomo riceve insegnamenti dal Padre; ma, nei confronti di Dio Padre, dice che IO SONO, cioè la Parola.
In altre parole, vi sarebbe in Lui una doppia persona, una umana e lÂ’altra divina, con quale delle due preferisce parlare Gesù parla, ed ecco che agli apostoli dice di non conoscere il giorno né lÂ’ora della fine, avvalendosi del Gesù uomo.
Volendo riassumere, Gesù, sia come Figlio di Dio sulla terra, sia come Parola (persona della Trinità), non può sapere il giorno della fine, perché la parola, pronuncia il comando del cervello e Dio è il cervello.
Allora messa in logica questa concezione, ci viene facile comprendere, quando leggiamo;
Giovanni 1:1 Nel principio era la Parola, la Parola era con o (appo) Dio, e la Parola era Dio.
Sebbene separati dice, che la Parola era appo Dio, come dire che lÂ’anima è dentro il corpo, e quindi è Dio nella sua piena natura.
Ma sebbene, la Parola era dentro Dio, Dio nella sua essenza di Spirito, conteneva la Parola, come lÂ’uomo (corpo) contiene lÂ’anima.
Si, ma chi è stato prima? Dio o la Parola? EÂ’ logico che come è il corpo e lÂ’anima sono dello stesso istante, così la Parola Spirito, è contenuta nello Spirito di Dio nello stesso istante, (Giovanni 1:1 Â…Â…Â…Â…Â…Â…e la Parola era Dio.
Il verso, non parla però, dello Spirito Santo, perché Egli era in Dio non ancora in atto per il suo compito (di insegnamento, per esempio).
(Giovanni 1:3 Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta).
Dio operante, allora, usa la sua Parola che è dentro di Lui, e crea.
EÂ’ facile capire come tutti e Tre, si scompongono e si compongono reciprocamente, e come è Trino Dio, è trino lÂ’uomo (essendo stato fatto a Sua immagine). (1 Tessalonicesi 5:23 Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e lÂ’intero essere vostro, lo spirito, lÂ’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo).
Quando Dio dice facciamo lÂ’uomo, (Genesi 1:26) Egli sta parlando in testimonianza, anche ai suoi stessi Spiriti, come, immaginiamo che, il nostro corpo parlasse allÂ’anima e allo spirito nostro.
A questo punto non posso che parlare dei sette Spiriti di Dio: (Apocalisse 4:5 E dal trono procedevano lampi, tuoni e voci; e davanti al trono cÂ’erano sette lampade ardenti, che sono i sette Spiriti di Dio. Apocalisse 5:6 Â…Â…Â…Â…un Agnello come ucciso, il quale aveva sette corna e sette occhi, che sono i sette Spiriti di Dio mandati per tutta la terra).
I sette Spiriti di Dio hanno una grande varietà di compiti per il solo fatto che sono rappresentati ora come lampade ardenti, ora come corna, ora come occhi. Qui entra la simbologia, specificamente usata nella Apocalisse, essendo il libro profetico del futuro; dÂ’altronde lÂ’espressione, non poteva essere che in questo modo, altrimenti, se fosse stata una scrittura chiara, lÂ’uomo avrebbe a priori la conoscenza del futuro, e quindi sarebbe come il committente (uomo), che prende conoscenza dei fatti dal suo rappresentante(Dio).

continua
giudrago