Il Battesimo in acquaMatteo 28:19 Scritto da carla&francesco. 11/3/2008 Numero di voti per questo studio: 0
IL BATTESIMO
PREMESSA: il battesimo in acqua di cui noi troviamo scritto nella Bibbia, è stato istituito dal Signore Gesù Cristo ed è valido per la Chiesa di ogni tempo.
Il termine battesimo deriva dal greco “baptismos” che vuole dire immersione; viene da “baptizein” che, a sua volta, vuole dire immergere.
Gesù comandò per primo ai suoi discepoli di battezzare tutti coloro che avrebbero creduto [Mt.28:19,29]; gli apostoli e la chiesa primitiva praticarono il battesimo, così come Gesù aveva loro detto di fare. Paolo venne egli stesso battezzato, e a sua volta insegnò in varie occasioni la dottrina del battesimo.
Essendo la Bibbia, Parola di Dio, lÂ’unica fonte autorevole, per quanto riguarda la dottrina del battesimo in acqua, possiamo brevemente affermare che: chi si è pentito dei suoi peccati, ravveduto ed è stato salvato per mezzo del sacrificio vicario di Cristo, può e deve compiere quell'atto di ubbidienza che consiste nell'espletare il comandamento del Signore Gesù Cristo, cioè, fare il battesimo in acqua.
La Bibbia, insegna che per essere battezzati è necessario che prima vi sia stato nel neofita, il pentimento e la confessione dei peccati [cfr. Ro.10:9,10]
Troviamo ancora scritto, in modo particolare negli Atti degli Apostoli, che coloro i quali venivano battezzati in acqua erano solo quelli già convertiti al Signore, e questo perché il battesimo in acqua è e rimane, solo un segno esteriore della nuova nascita interiore.
Esso ci identifica con la morte del Signor e quindi con la morte al peccato; questo deve farci riflettere sul tipo di impegno che prendiamo dÂ’innanzi a Dio ed agli uomini; un impegno a vivere una vita in ubbidienza a Dio. Il battesimo in acqua, è pure il requisito necessario per essere ammessi nella fratellanza della Chiesa.
Il pastore F. Giuffrida
Introduzione
QUAL E' IL SIGNIFICATO DEL BATTESIMO
Il battesimo non salva. Il rito esteriore non ha il potere di lavare i peccati e dare la vita eterna. Il battesimo è una richiesta, un impegno, una promessa, un patto che si fa volontariamente con Gesù Cristo dopo che lo si è conosciuto come proprio Salvatore.
È una pubblica confessione di fede [1 Ti.6:12]
È una testimonianza esteriore della conversione interiore [Ro.6:7-11]
È una nuova vita in Cristo risorto [2Co.5:17; Cl.3:10]
È adesione ufficiale alla Chiesa Cristiana [At.2:41].
Il battesimo ha un significato simbolico. Come il seppellimento segue la morte, così il battesimo non è altro che il seppellimento (simboleggiato dall'immersione) del "vecchio io", cioè della vecchia natura che è ormai morta sulla croce del Calvario. La rinascita dell'uomo nuovo per la fede in Cristo, è simboleggiata dalla emersione dalle acque del battesimo.
Con altre parole il battesimo è quell'atto religioso che introduce ufficialmente il credente nel cristianesimo e quindi nella Chiesa. Sebbene istituito da Gesù e benché la Scrittura non dica nulla in relazione all'epoca e le circostanze di questa istituzione, tuttavia troviamo che il battesimo è antecedente allÂ’ordinamento cristiano. Giovanni che battezzo Gesù è per lÂ’appunto chiamato il “Battista” in quanto gia praticava il battesimo su coloro che accettavano il messaggi del ravvedimento.
Il battesimo essendo somigliante per certi particolari esteriori a delle pratiche giudee legate alla purificazione, veniva in conseguenza di ciò compreso, nel suo significato allegorico dal popolo contemporaneo a Giovanni il Battista; abituato comÂ’era al linguaggio semiotico fatto di segni e simbolismi, fermo restando che il battesimo cristiano, per sua natura, sarà affatto differante da quello attuato da Giovanni il battista. [Atti 19:3]
IL BATTESIMO È ...
1 ...UN ORDINE DI GESÙ CRISTO
“Andate dunque è fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate.” Mt.28:19,20
“E (Gesù) disse loro: Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.”Mc.16:15,16
Questo ordinamento altro non è che un segno esteriore visibile, dellÂ’aver creduto con il cuore come è scritto “con il cuore si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati.”Ro.10:10
Questo segno esteriore che Cristo richiede dal suo popolo al mondo, è la testimonianza del proprio arrendimento alla Sua Signoria, perché la Sua Chiesa deve essere visibile nel mondo testimoniando della verità; colui che ha creduto, obbedendo a questo ordinamento, fa confessione pubblica della sua fede e della sua appartenenza alla Chiesa di Gesù Cristo.
2 ...UN SACRAMENTO (ORDINAMENTO)
Gli ordinamenti del Signore, detti anche sacramenti, sono due. Essi sono: il Battesimo in acqua e la Santa Cena. Può accadere che per alcuni cristiani “abitudinari” questi due sacramenti siano solo delle buone consuetudini che la chiesa in ogni tempo ha osservato. Essi vi partecipano, ma in modo formale come routine di tutti i giorni.
È bene osservare che questi due sacramenti sono da considerarsi come parte della struttura portante, ossia travi e pilastri, di una casa, senza le quali l'edificio non può reggersi in piedi.
Il termine sacramento è così chiamato perché simile al giuramento che i soldati romani prestavano facendo ingresso nellÂ’esercito. Esso deriva dal greco “misterion”, tradotto in latino è “sacramentum” è significa: segreto rivelato, giuramento, patto, impegno solenne, voto. Fu Tertulliano (160-220) che diede ai due ordinamenti del Signore il termine sacramento (giuramento di fedeltà al Signore).
3 ...UN PATTO
Già attraverso i profeti, Dio aveva promesso un nuovo patto [cfr.Gr.31; Ez.36]. Esso è un patto di grazia; un patto unilaterale in quanto Dio elargisce una promessa, senza tenere conto della parte umana: Egli offre il perdono ed il rinnovamento del cuore a chiunque crede nel suo Figliolo Gesù Cristo.
EÂ’ un patto, perché si fonda sul sangue di Gesù Cristo “il sangue del patto” versato per lÂ’espiazione dei peccati.
LÂ’introduzione a questo “nuovo patto” è possibile attraverso il battesimo in acqua. Il battesimo, quindi, diviene anche, il patto che il catecumeno fa con Dio, davanti a tutta lÂ’assemblea e davanti ai non credenti, impegnandosi a servirLo, a onorarLo, a obbedirGli sempre.
“Il battesimo è, per il credente, sotto lÂ’economia dellÂ’evangelo della Grazia, il suggello delle benedizioni dellÂ’eterna alleanza di grazia.”
IL BATTESIMO NON È NECESSARIO PER ...
1 ... LA SALVEZZA
Spesso si sente dire che la persona non battezzata non sia salvata. Questo non è ciò che la Bibbia afferma. Non si vuole, qui, dire che il battessimo non sia necessario, ma che esso non possiede quella capacità che altri vorrebbero attribuirgli.
Questa affermazione, secondo la quale il battesimo in acqua è necessario per la salvezza, scaturisce dall'idea dottrinale che si basa sulla “rigenerazione battesimale”, la quale dottrina insegna che lÂ’uomo con il battesimo, nascendo di nuovo, viene ad essere “mondato” da tutti i suoi peccati.
La chiesa cattolica romana, parte della chiesa anglicana e luterana, credono in questa dottrina; esse considerano che la “Nuova Nascita” di cui il Signore Gesù fa riferimento a Nicodemo, nell'Evangelo secondo S. Giovanni, è operata dal battesimo; naturalmente quando il battesimo sia amministrato da coloro che sono stati consacrati secondo ciò che la chiesa cattolica chiama “rito apostolico”; cosicché solo coloro che ricevono questo tipo di battesimo vengono considerati nuove creature, e sono fatti eredi del regno di cieli.
“La chiesa cattolica, in un certo senso amministra il battesimo a guisa di “opus operatum”(1) , ossia come mezzo di conversione: l'apostolo Paolo differisce da questo tipo di insegnamento [cfr.2Co.5:17; Gl.5:6; 6:15]”
2 ... I BAMBINI
Quanto detto della dottrina della rigenerazione battesimale, che pare essere sorta in seno alla cristianità del II sec., ha determinato come conseguenza la pratica del battesimo dei bambini, secondo un ragionamento logico per cui, se il bambino nasce peccatore, ciò che conviene fare nel suo interesse, è quello di battezzarlo, al fine di rigenerarlo.
Già Giustino Martire verso la metà del II sec. scriveva relativamente alla rigenerazione connessa con il battesimo, mentre Tertulliano già allÂ’inizio del III sec. criticava la pratica del battesimo ai bambini.
Tertulliano così scriveva: Secondo la condizione, la disposizione e l'età di ciascuno è preferibile differire il battesimo, particolarmente quando si tratti di piccoli fanciulli. E' necessario far correre ai padrini il rischio di venir meno alle promesse in caso di morte o di esserne frustrati da una natura malvagia che si può andare sviluppando in seguito? Certo il Signore ha detto: Lasciate che i fanciulli vengano a me! Che vengano sì, ma quando sono cresciuti; che vengano sì, ma quando saranno in età di essere istruiti, quando avranno saputo chi è colui al quale si accostano. Che diventino cristiani, ma quando saranno capaci di conoscere il Cristo. Che ha mai a che fare questa età innocente con la remissione dei peccati? Con più circospezione si agisce con gli affari del mondo! Si affideranno dunque i doni divini a colui al quale non si affidano i beni terrestri?
E tuttavia il pedobattesimo – come norma obbligatoria – è documentato in Africa solo al V secolo (Conc. Cartaginese del 397, del 407 e del 418), a motivo del peccato originale inerente nel bambino (Conc. Cartaginese del 418) mentre prima non se ne parlava affatto.
Infatti in questo periodo si svolse il Concilio di Cartagine dove sessantasei vescovi discussero sul battesimo dei bambini, non per quanto riguardasse la sua somministrazione o meno, ma se esso doveva farsi subito dopo la nascita del bambino oppure dopo otto giorni da questa. Circa trecento anni dopo, (VII sec.) la classica ciliegina sulla torta fu messa dallÂ’imperatore dÂ’oriente Giustiniano, il quale rese praticamente obbligatorio il battesimo dei bambini nel suo regno.
Al tempo della scolastica il battesimo dei bambini fu ritenuto una istituzione divina, pur essendosi diffuso solo alcuni secoli dopo il periodo apostolico. La sua validità fu sancita dal concilio Laterano IV (1215). Contro gli attacchi di Pietro di Bruys (m. 1137 o 1133), degli Enriciani (così detti dal fondatore Enrico di Losanna, un predicatore itinerante) e dei Valdesi che sostenevano la necessità della fede in colui che doveva essere battezzato, Innocenzo III (+ 1216) obbligò tutti questi «eretici» (?) a riconosce « il battesimo dei bambini, per mezzo del quale essi ricevono la salvezza pur non avendo peccati personali » (Denz. Sch. 794).
Il battesimo dei bambini fu giustificato con la fede dei genitori o con quella dei padrini oppure della Chiesa, in accordo con un pensiero già caro ad Agostino:
Il fanciullo è risanato con le parole di un altro (padrino) perché è stato ferito da un altro... Crede per mezzo di un altro, perché peccò per colpa di un altro (credit in altero quia peccavit in altero). Essi sono portati alla Chiesa e se non possono corrervi con i propri piedi, vi corrono con i piedi altrui, pur di venire sanati. La madre Chiesa presta loro i piedi degli altri perché credano, la lingua degli altri perché facciano la loro confessione (di fede). Come essi sono ammalati per il peccato di un altro, così sono salvati per la confessione di un altro.
La Bibbia, è contraria a questo tipo di dottrina, in quanto è solo dopo aver creduto che è possibile essere battezzati quale testimonianza di un cambiamento avvenuto. [cfr.: At.2:37,38; 8:12,36,37; Mr.16:16 ...]
3 ... PROCURA
Come abbiamo già visto la Bibbia non insegna che il battesimo precede la salvezza o è indispensabile per essa; se ciò fosse vero il ladrone alla croce non potrebbe essere salvato e neppure quelli a cui Gesù ha rimesso i loro peccati. Tuttavia vi sono delle dottrine che basandosi su una errata interpretazione del verso che dice “Altrimenti, che faranno quelli che sono battezzati per i morti? se i morti non resuscitano affatto, perché dunque sono battezzati per loro?”1Co.15:29 ritengono tanto necessario il battesimo in acqua, che battezzano per “procura” cioè a beneficio delle persone morte; ovvero una persona viva si fa battezzare per una persona morta affinché questÂ’ultima possa udire il messaggio del “Vangelo”, per esempio dei Mormoni, nel mondo dei trapassati.
Il passo della Bibbia sopra citato, non vuole dire che i vivi devono essere battezzati al posto dei morti affinché i morti possano essere salvati. Paolo non sta dicendo questo, ne lo sta insegnando, semplicemente asserisce che altri lo fanno, ed egli ne prende spunto per dire che costoro, forse pagani, dimostrano di credere nella resurrezione dei morti.
4 ... NEL NOME DI GESÙ
Verso il III sec. d.C. un certo vescovo di Antiochia Paolo di Samosata (o il Samosateno) (adozionista, da una dottrina cristologica, che pone l'accento sulla adozione di Gesù, come uomo, da parte di Dio.)(ca. 200-ca. 275) insegnava che, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo erano una sola persona (prosopon), ma il Figlio e lo Spirito Santo, essendo rispettivamente il Verbo (Logos) e la Saggezza (Sophia), erano senza ipostasi (stato): in pratica l'unica persona era il Padre, mentre le altre figure erano degli attributi o appellativi impersonali del Padre.
Gesù Cristo, a sua volta, era sostanzialmente un uomo con una sua personalità, nato senza peccato dalla nascita. In egli dimorava il Logos, che lo ispirava, essendosi unito a lui non in sostanza, ma solo in qualità.
Paolo quindi teneva rigorosamente separate le due nature di Cristo, sebbene questo concetto rischiasse di concepire due persone, l'una divina e l'altra umana, diverse tra loro e unite tra loro solo per volontà del Cristo stesso. Ma P. preferiva correre questo rischio, piuttosto che ammettere la presenza di due Dei, eresia denominata diteismo.
Quindi Gesù Cristo non è Dio, ma solo una persona buona che per la sua giustizia e la penetrazione del Logos divino divenne il divino Salvatore; egli faceva così perdere a Cristo la sua eterna divinità. Questa dottrina venne chiamata col nome di “monarchianismo dinamico”.
Un altro tipo di monarchianismo fu quello di Sabellio, che formulò la dottrina della triplice manifestazione di “forma” anziché di “essenza” come, per esempio, in un rapporto di parentela in cui un uomo può essere contemporaneamente un padre, un figlio o un fratello. Si nega così al Signore Gesù la Sua personalità distinta. Questa concezione prende il nome di “monarchianismo modale”, ma è dai più conosciuta come “sabellianismo o modalismo”.
Sono queste, dottrine anti-trinitarie che di tanto in tanto tornano alla ribalta in maniera più o meno palese o rielaborata, nella lunga storia delle eresie cristiane:
La setta giudeo-cristiana degli ebioniti (I secolo)
Svariate correnti del gnosticismo, come le scuole di Carpocrate, di Basilide, gli ofiti.
Teodato, un conciatore di pelli di Bisanzio (III secolo) vero fondatore della prima corrente adozionista.
I seguaci di Teodato (sempre del III secolo):l'omonimo Teodato detto il Banchiere o il Cambiavalute, Esclipedoto, Artemone.
Paolo di Samosata (200-275) rielaborò e diede spessore teologico all'idea di Teodato.
Nestorio, patriarca di Costantinopoli (381-451), insistette sulle due nature, solo congiunte tra loro, del Cristo incarnato, l'uno Divino e l'altro umano.
Elipando di Toledo (m. 807) e Felice di Urgel (m. 813)
Pietro Abelardo (1079-1142)
Lelio Sozzini (1525-1562) ed il nipote Fausto Sozzini (1539-1604)
Samuel Hopkins (1721-1803) teologo americano
Adolf von Harnack (1851-1930) e Rudolf Bultmann (1884-1976) teologi tedeschi del XX secolo
Testimoni di Geova (XIX-XX secolo)
Il pensiero religioso, per esempio dei sociniani, che prenderà poi il nome di “unitarianismo”
Secondo Marian Hillar, il nocciolo delle dottrine sociniane si riassumano in dieci punti:
Antitrinitarismo, o negazione del concetto tradizionale della Trinità.
Unitarianismo, o negazione della pre-esistenza di Gesù.
Il concetto della redenzione attraverso atti morali.
Il dualismo radicale: Dio e l'uomo sono radicalmente differenti.
Il primo uomo, Adamo, era mortale prima della Caduta.
Il concetto della religione come pratica di principi etici, per esempio la convinzione che gli insegnamenti morali di Cristo, tipo il Sermone della Montagna, devono essere praticati.
La convinzione che l'uomo è capace di sviluppare la volontà di seguire Cristo e così ottenere la salvezza.
L'opposizione al misticismo, che richieda qualche speciale illuminazione per conoscere la verità religiosa.
La convinzione che la ragione dell'uomo è sufficiente per capire e interpretare le Scritture.
La posizione empirica che tutte le nostre conoscenze derivano dall'esperienza dei sensi.
Il pensiero di S., fortemente razionale, accettava un solo Dio, mentre Gesù Cristo era semplicemente un uomo crocefisso, il cui compito era di rivelare Dio agli uomini, permettendo loro di raggiungere così la salvezza, seguendo il Suo esempio. Per lui la Sacra Scrittura, redatta da uomini, non era indenne da errori, e l'uomo doveva basarsi sulla propria etica per osservare i comandamenti e non era quindi necessaria la grazia divina. Egli, inoltre, negava l'esistenza dell'inferno, il peccato originale, la necessità dei sacramenti, la predestinazione, e, rispetto ai Fratelli Polacchi, rifiutava il secondo battesimo.
La sua forma più moderna di dottrina anti-trinitaria fra i pentecostali, si è manifestato allor quando qualcuno affermò che il vero battesimo in acqua è quello fatto nel nome di Gesù, divenendo così la “nuova rivelazione” una vecchia eresia già conosciuta col nome di modalismo la quale sostiene che in Dio non ci sono tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo, bensì afferma, che la persona che si manifesta ora come Padre, ora come Figlio e ora come Spirito Santo, altri non sia che solo Gesù.
In questo modo costoro asserivano che bisognava, per essere nel vero, ribattezzarsi di nuovo; oggi coloro che sostengono questa dottrina sono indicati col nome i “solo Gesù” in riferimento al nome in cui vengono battezzati i convertiti.
5 ... ASPERSIONE E PER INFUSIONE
Il battesimo per infusione consiste nel versare dellÂ’acqua sul capo del neofita mentre egli è immerso nellÂ’acqua fino a metà. Questa pratica venne a esistere in modo particolare in oriente per la scarsità di acqua. La Didaché (80-100 d.C.) così recita: “Se tu non hai acqua viva, battezza in altra acqua; se non puoi nella fredda, nella calda. Qualora non abbia né lÂ’una, né lÂ’altra, versa sul capo tre volte dellÂ’acqua nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”; ora, come si legge, era ammesso, ma in via del tutto eccezionale.
Il battesimo per aspersione consiste nello spruzzare un poco di acqua sul capo del credente. Questa pratica era del tutto sconosciuta alla Chiesa primitiva, ed è del tutto in contrasto con la Bibbia.
IL BATTESIMO È AMMINISTRATO A CHI...
Perché sia, ai catecumeni (gr.katekoùmenoi), amministrato il battesimo in acqua, occorre che siano stati soddisfatti degli adempimenti. Questo, perché come già detto, il battesimo è la manifestazione esterna di un cambiamento interno.
1 ... ABBIA UDITO LA PAROLA DI DIO
EÂ’ il primo adempimento perché, senza lÂ’ascolto della Parola di Dio non può esserci salvezza. Non si può venire alla salvezza se prima, ascoltando, non si conosce ciò in cui si deve credere. Paolo così scriveva: “Ora come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui nel quale non hanno sentito parlare? ... Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.” Ro.10:14,17
2 ... SI SIA RAVVEDUTO
LÂ’etimologia della parola è “metanoia” che vuole dire “un profondo e sincero dolore per gli errori commessi”; il ravvedimento è ancora, un cambiamento di mente, di animo, di sentimenti, di intenzioni, e manifesta un completo cambiamento di “stile” di vita attraverso un sincero e sofferente travaglio dovuto al senso di colpa per i peccati commessi.
Questo cambiamento non avviene per mezzo di un processo intellettuale o di miglioramento morale, ma è opera dello Spirito Santo. Solo Lui fa realizzare al cuore la dolorosa convinzione di essere iniquo, sporco, pieno di peccato e indegno di avere relazione con Dio. Quando il cuore realizza questa dolorosa convinzione, la sofferenza interiore lo porta a pentirsi sino alle lacrime. LÂ’uomo sente la necessità di ravvedersi e confessare a Dio la propria indegnità, chiedendoGli perdono per i molti peccati commessi. Soltanto quando è in questa condizione, il cuore grida a Dio per ricevere salvezza.
3 ... ABBIA FEDE IN CRISTO GESÙ, IL SIGNORE
Quando parliamo di fede, in senso biblico, parliamo di “certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.”Eb.11:1
Fede è abbandonarsi nelle mani di Dio rivestendosi completamente di Gesù. Essa è la combinazione, se è consentito dire, dellÂ’azione della Parola con lo Spirito Santo che producendo una profonda convinzione di peccato, spinge ad accettare la grazia che ci viene elargita dallÂ’alto. Perché comÂ’è scritto nella lettera agli Ebrei “Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.” Eb.11:6
4 ... É NATO DI NUOVO
Con la conversione tutte le cose vecchie ossia, i sentimenti,i modi di agire, di pensare e così via, che prima governavano il nostro vivere quotidiano, e che ora divengono la nostra nuova “forma mentis” del nostro stile di vita, viene ad essere cambiata.
“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.” 2Co.5:17
LÂ’essere nato di nuovo, vuole dire, essere in Cristo una nuova creatura. In virtù dello Spirito Santo che viene a dimorare in noi e della sua potenza, veniamo trasformati per il rinnovamento del cuore; lo Spirito Santo ci aiuta ad avere “gusti nuovi”, a vincere sulla vecchia natura dellÂ’uomo che ci costringeva ad operare non secondo la volontà di Dio, ma secondo la caparbietà del cuore; ci conduce alla comunione con il Padre, alla preghiera, alla disponibilità verso gli altri, etc...
LÂ’essere nati di nuovo comporta una nuova mentalità, poiché in noi abbiamo la “mente di Cristo” ; il suo carattere diviene sempre più il nostro carattere in quanto in noi cresce sempre più lÂ’arrendevolezza, affinché sia sempre più Gesù a vivere in noi.
I credenti nascono di nuovo perché vengono ad avere con Dio un rapporto filiale e ciò in virtù della Sua grazia, poiché la nuova creatura è tale in quanto “non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio” Gv.1:13
5 ... MOSTRA IL FRUTTO DELLA TRASFORMAZIONE
Scrive lÂ’apostolo Paolo “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me.”Gl.2:20
Il cambiamento interiore che viene manifestato al mondo è la vita di Cristo in noi. “Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri.” Gl.5:24
La vita del cristiano, deve lasciare trasparire la presenza di Cristo, manifestare la sua grazia, spanderne il “buon profumo” in qualunque occasione e in qualsiasi luogo ove la Provvidenza ci pone. Non dobbiamo mai dimenticare, che come creature nate di nuovo dobbiamo sforzarci di camminare secondo lo Spirito; di essere guidati dallo Spirito e, di vivere dello Spirito; solo in questo modo non saremo trovati né sterili, né pigri, ma abbondanti di frutti di ravvedimento.
Il frutto della nostra trasformazione è, per usare le parole dellÂ’apostolo Paolo, “Il frutto dello Spirito” che consiste in “amore, gioia, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo.” Gl.5:22
IL BATTESIMO DIMOSTRA DI Â…
Abbiamo già detto che il battesimo in acqua, è un simbolo che sta ad indicare che il credente è unito con il suo Salvatore Gesù e, che egli viene a formare un unico corpo con la Chiesa, la quale è il corpo di Cristo.
1 ... ESSERE UNITI A CRISTO NELLA SUA CROCIFISSIONE
“Sappiano infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato...” Ro.6:6
“Sono stato crocifisso con Cristo:non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che ora vivo nella carne,la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato è a dato sé stesso per me.” Gl.2:20
Il catecumeno sta asserendo con la sua testimonianza allÂ’atto del battesimo, che quando Cristo fu Crocifisso egli era con lui. In questo modo egli annulla se stesso, i propri desideri, le proprie aspirazione in virtù di una nuova vita in Cristo.
2 ... ESSERE UNITI A CRISTO NELLA SUA MORTE
“... noi non serviamo più al peccato; infatti colui che è morto è libero dal peccato.”Ro.6:6
“poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.”Cl.3:3
Morti con Cristo, morti in Cristo, questo è ciò che il credente testimonia al mondo; questo è ciò che il credente dice al mondo e ricorda a se stesso: “sono morto al peccato”
3 ... ESSERE UNITI A CRISTO NELLA SUA SEPOLTURA
“Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte...” Ro.6:4 [cfr.Cl.2:12]
Il credente afferma di scendere con Gesù nel sepolcro; afferma la fine di un certo tipo di esistenza, preludio di una resurrezione a vita nuova.
4 ... ESSERE UNITI A CRISTO NELLA RESURREZIONE
“come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre così anche noi camminassimo in novità di vita. Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua.” Ro.6:4,5
Come il credente è stato unito nella morte con il Signore Gesù, così lo sarà nella resurrezione; ora non è ancora ciò che saremo ma quando il Signore verrà il nostro corpo sarà glorificato e allora grideremo “o morte dove è la tua vittoria?” 1Co.15:55
5 ... ESSERE UNITI A CRISTO NELLA NUOVA VITA
Gesù, in quel che è considerata la sua preghiera sacerdotale, disse: “io ho fatto conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché lÂ’amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro.” Gv.17:26; e ancora Paolo scrive: “Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui” Cl.2:6
Possiamo affermare che abbiamo creduto solo se ci sforziamo di camminare come lui camminò perché spinti dallo stesso amore del Padre, il quale fa dire al nostro Signore: “che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anchÂ’essi siano in noi”Gv.17:21
Prima di essere battezzato, fai alcune considerazioni e poniti delle domande:
Devi essere imitatore di Dio come figlio amato perché lo chiami Padre e perché devi manifestare al mondo il ‘propositoÂ’ di essere perfetto come Egli è perfetto. [Mt.5:48; 1Co.11:1; Ef.5:1]
Le azioni inique della tua vita passata devono essere allontanate: se rubavi non devi rubare più; se mentivi, non devi mentire più; se usavi parole cattive ora devi parlare soltanto con parole di grazia e di purezza. [Ef.4:28,29; Tt.3:3]
Devi avere sempre e per tutti soltanto pensieri e sguardi puri e perciò non ci deve essere concupiscenza e sensualità nella tua mente, nel tuo cuore e nei tuoi occhi. [2Ti.2:22; Tt.1:15]
Devi liberarti da ogni forma e da ogni sentimento di avarizia. [Es.20:17; Lu.12:15; 1Ti.6:10; Giuda 1:11]
Devi essere sempre generoso ed essere pronto ad imitare Dio che ci ha amati donando. [At.20:35; Ef.4:28 1Ti.6:17-19]
La bontà, lÂ’integrità e l'amore devono apparire chiaramente nella tua vita; sforzati di mostrare il frutto dello Spirito. [Gl.5:22; Fl.2:14,15; 1Ti.6:3-8]
Devi essere sempre gentile e cortese verso tutti, sia nella tua vita privata come nella tua vita pubblica o comunitaria. [1Ti.3:7; 1Pi.3:15,16]
Devi cercar d'ottenere pace con tutti e perciò devi impegnarti ad eliminare qualsiasi ostacolo che turbi le relazioni con i tuoi fratelli o con il tuo prossimo. [Eb.12:14; 1Pi.3:10-12]
Ti devi rallegrare nei ingiurie e nelle persecuzioni che ricevi quale figliuolo di Dio; devi amare coloro che ti combattono e devi pregare per loro. Non pensare mai di vendicarti o di reagire violentemente al male. [1Pi.4:14-16].
Non usare mai il nome di Dio inutilmente.
Opera sempre il bene, ma soltanto per essere visto ed approvato da Dio. [Mt.6:5,6; Ef.6:5-8]
Devi dipendere sempre dall'assistenza di Dio; non essere aggravato da preoccupazioni o sollecitudini, ma rivolgiti al Padre a mezzo della preghiera perché ti sia dato ogni aiuto per ogni cosa. [Mt.6:25-33; Fl.4:6]
Quando preghi, devi pregare per lo Spirito Santo, cioè abbandonando i tuoi pensieri e tutta la tua vita alla potenza e all'opera dello Spirito affinché la tua preghiera sia efficace e possa sempre trasportarti nella presenza di Dio. [Fl.4:6,7]
Usa il tuo tempo, la tua mente, rendi pieno il tuo cuore nelle cose del cielo. [Cl.3:1-4]
Sii attratto nelle cose di Dio e del Suo regno. Adoperati per la sua crescita ed il suo avanzamento secondo il dono e la forza che Dio ti fornisce.
Non devi mai giudicare nessuno se non per evitare il suo peccato; non fare maldicenza, pettegolezzi, malignità o calunnie; stima i tuoi fratelli più di te stesso perché le debolezze che essi possono avere potrebbero essere anche tue; amali, confortali e sopportali affinché anche essi sostengano il peso a sua volta te.
Ricordati che se hai beni in questa vita, questi beni appartengono a Dio e tu sei soltanto amministratore: non essere in altre parole ricco per te stesso, ma pure per Dio. Sappi che per desiderare ricevere, bisogna prima essere in grado di dare in eguale misura.
Esamina ogni cosa e accogli solo quello che è gradito a Dio. [1Te.5:21,22]
ubbidire a tutta la Parola di Dio con fede, vale più di ogni altro impegno o sacrificio. Fallo dunque con gioia, umiltà, e sicurezza, animato sempre dalla contentezza e accalorato della speranza cristiana, fine vero e supremo della tua vita.
Alcune considerazioni sul che cosa impicchi:
A. essere battezzato
B. far parte di un'assemblea cristiana.
* Quale è l'unica fonte di autorità in materia di fede e di condotta per il Cristiano?
* Che cosa è la nuova nascita e da che cosa ritengo di riconoscere d'essere nato/a di nuovo?
* So che l'accettazione di Cristo implica sottometterGli la mia propria vita e voler vivere insieme a Lui in conformità alla rivelazione della sua volontà espressa nella Scrittura [2Co.5:15]?
* So che il credente che si unisce in matrimonio con una persona non credente commette una disubbidienza allÂ’ordine divino?
* So che il battesimo, oltre ad essere un fatto che riguarda l'individuo e Dio, significa anche entrare a far parte di un'assemblea, il che implica accettare la visione e i principi nei quali essa procede? [At.2:42; 1Co.16:15-16; Eb.13:7-17]
* Perché desidero essere battezzato e che cosÂ’è il battesimo per me?
* La chiesa trae attraverso di me un giovamento o aumenta soltanto di numero? Quale contributo penso di poter dare?
E dunque fratello sei pronto a scendere nell'acqua del battesimo?
Conosci bene il significato di quanto stai per fare?
Sei pronto ad assumerti onestamente tutte le responsabilità di questo importantissimo atto cristiano?
E ancora, rifletti prima di dare una risposta a queste domande, perché nellÂ’incertezza di una risposta sicura e certa, hai ancora bisogno di ravvederti:
Ho realmente accettato Gesù nel mio cuore?
Che cosa è per me la conversione?
Per quale motivo mi sono convertito/a?
Cosa mi ha spinto ad accettare Gesù: per sentirmi bene e vivere meglio o perché ho realizzato che sono un peccatore perduto e voglio essere salvato?
Sono pentito di tutti i miei peccati?
Credo che Gesù, con la sua morte in croce, abbia perdonato tutti i miei peccati?
Ho perdonato come ha fatto Gesù, a quelli che mi hanno fatto del male, oppure provo ancora del rancore verso di loro?
Sono convinto che devo chiedere perdono a quelli a cui ho fatto del male?
Sono convinto che devo restituire ciò che ho rubato, frodato o preso in modo illecito?
Sono libero da vizi quali: il fumo, il gioco, lÂ’alcol, la droga e altri ancora che hanno provocato o provocano danni alla mia vita?
Sono libero da ogni genere di relazioni illecite e immorali?
Ho rinunciato alla fornicazione idolatra?
Ho allontanato da me ogni forma, più o meno, legate allÂ’occultismo, alla magia, alla divinazione (previsioni del futuro, tarocchi, carte, oroscopi...)?
Queste domande non vogliono fermare il tuo entusiasmo o scoraggiare la tua decisione ma vogliono soltanto spingerti ad esaminare profondamente il tuo cuore affinché il battesimo cristiano sia per te una fonte di benedizione e non un motivo di amarezza.
Chiedi allo Spirito Santo di aiutarti a realizzare la consapevolezza della purezza e della santità di Dio che ti chiama a divenire ed essere figlio Suo.
IL BATTESIMO, SUO SEGUITO...
Quando è avvenuto il battesimo, il credente è a tutti gli effetti, membro della chiesa con tutte le sue implicite responsabilità; egli ha obbedito iniziando con questo espletamento, ed ora le porte della fede sono spalancate davanti a lui: è lÂ’inizio del cammino cristiano.
Il catecumeno, diviene parte della comunità cristiana e della chiesa locale. “Quelli che accettarono la sua parola, furono battezzati; in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.”At.2:51;
si sforza di “consacrare” ogni giorno di più la sua vita al Signore, ed accresce il suo impegno comunitario in modo diretto, facendo fruttare quei “talenti” che Dio ha donato. [cfr.Mt.25:14-30] Gesù dice che: “Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto” Gv.15:5;
come membro di una famiglia, si assume delle responsabilità quali:
• partecipare alle varie riunioni, “Mi sono rallegrato quando m’hanno detto: Andiamo alla casa del SIGNORE” Sl.122:1;
• donando la propria offerta “Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi, a casa, metta da parte quello che potrà secondo la prosperità concessagli” 1Co,16:2 e ancora, “Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo;non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso” 2Co,9:7;
• donando la decima per lÂ’opera del Signore “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo, dice il Signore degli eserciti,; vedrete se io non vi aprirò le cataratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia dove riporla.” Ml.3:10;
• come membro della famiglia di Dio, deve sforzarsi di onorare quanti sono preposti ad insegnare “Gli anziani che tengono bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento”1Ti.5:17, stimando e ancora, ubbidendo a quei ministri del Signore incaricati alla predicazione della Parola e alla cura del “gregge”, secondo quel che è scritto: “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità.” Eb.13:17;
• deve imparare a perdonare e a sopportarsi vicendevolmente secondo quel che è scritto “Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.” Cl.3:13;
• deve dedicare del tempo per la preghiera [Sl.55:7; Mt.6:5,6]; Paolo, aggiunse “Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di Grazie” Cl.4:2;
• deve dedicare del tempo alla meditazione della Parola. Beato è quel credente “il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella medita giorno e notte.” Sl.1:2 perché egli sarà così ubbidiente alla volontà del Signore la quale dice: “Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai.”Gs.1:8.
CONCLUSIONE
Queste sono alcune di quelle virtù che fanno del cristiano una persona nuova, le cui caratteristiche si riflettono nel Signore Gesù Cristo, avendolo fatto il proprio Salvatore.
Colui che vuole seguirlo fino al cielo dovrà camminare in ubbidienza alla Parola di Dio, perché la vita del credente è la vita del discepolo che fa tutto quello che ha visto fare e dice tutto quello che ha udito dal Maestro.
Cari nel Signore lÂ’esortazione che ci viene rivolta chiama allÂ’impegno, alla costanza e alla perseveranza poiché lo Spirito Santo esorta del continuo: “Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano.”Mt.7:13,14
Note:
(1) Â…conveniva trattar de' sacramenti, et a fine di estirpar l'eresie eccitate, la sinodo per ora vuol statuire li seguenti canoni per aggiongere poi gli altri al suo tempo. Erano li canoni, overo anatematismi de' sacramenti in commune tredici: Â…
8. Che per li sacramenti non è data la grazia in virtú dell'amministrazione di quelli, chiamata opus operatum, ma che basti la sola fede alla divina promessa.
9.Che nel battesmo, confermazione et ordine non sia impresso nell'anima un carattere spirituale che non si può scancellare; per il che non si possono ricever salvo che una voltaÂ…
[Paolo Sarpi (1552 - 1623) - Historia del Concilio tridentino/Libro secondo/Si celebra la settima sessione: canoni de' sacramenti in generale e del battesmo in particolare e della confermazione
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