L'UOMO NON PUO' DIVENTARE DIO

Genesi 3:22

Scritto da giudrago.

8/9/2010

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Genesi 3:22. “Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male”. Incominciamo a considerare la parola “Ecco” Avendo Dio dato ad Adamo una certa libertà e che egli avendo ubbidito in tutto ed essendosi attenuto a muoversi nello spazio assegnatogli, avvenne che per cause attribuite al serpente ma anche alla sua personale volontà implicata dalla vanità di Eva quale diretta concorrente della disubbidienza, sconfinò dalla libertà concessagli e scelse di assecondarla nel magiare il frutto della conoscenza del bene e del male. Questa decisione gli costò l'inizio della rovina dell'eterno suo vivere sulla terra. La interpretazione diventa ancora più intrigante quando leggiamo il seguito.”L'uomo è diventato come uno di noi”. Qui la parola chiave è “come”. Cominciamo con il fatto che ci porta a considerare il rapporto che vi era fra Dio e l'albero della conoscenza del bene e del male. Quale potere avrebbe avuto l'albero della conoscenza del bene e del male? Da ora in poi lo identificheremo con le sigle (B e M). Se Dio lo pose nel giardino, certamente doveva essere sotto la sua podestà come lo era anche, per conseguenza, l'albero della vita. Ma quando Dio dice: “ ecco ora l'uomo è diventato”. Era la facoltà o il potere dell'albero del B e M in quel momento fuori dal suo controllo, per cui se l'uomo avesse mangiato il suo frutto avrebbe acquistato la sapienza di un dio, contro il volere di Dio. O forse l'albero portava il segreto di far divenire sapiente come dio l'uomo affinché Dio ne potesse studiarne la fede. O forse l'albero del B e M, luogo di ritrovo del serpente, era anche esca per dissuadere Adamo dall'obbedienza. Possiamo pensare che la situazione gli sia passata di mano a Dio? No. Dio è perfettissimo in eterno. Allora come possiamo spiegare questa disubbidienza di Adamo, perché sembra strano che al privilegio che egli aveva di vedere Dio in persona e di ascoltarlo, Adamo ha potuto trasgredire il comando di Dio in un modo inspiegabile. La spiegazione la troviamo nella Bibbia dal primo verso della Genesi e seguenti, per cui si possono supporre alcuni fatti, i quali ci portano ad una sorprendente realtà. Il primo fatto è che lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque di una terra informe e vacua. Abbiamo detto più volte che in questo ambito ce stata un tipo di lotta con Lucifero. Non sappiamo che tipo di lotta, ne per quanto tempo. Ma sappiamo che Dio aleggiava su una terra che lui stesso ha creato e che non poteva essere deserta e vacua, perché ciò che Dio crea è sempre perfettissimo. Secondo fatto. Lucifero dopo la battaglia si ritrova serpente che striscia nel giardino con potestà di coinvolgere la persona di Adamo, già sotto protezione di Dio. Qui notiamo una conferma di quanto detto nella Bibbia che satana ha potestà su questa terra, satana si presenta al trono di Dio in Giobbe e persino tenta di corrompere Gesù sulla terra. Da questi fatti notiamo che Lucifero dopo la battaglia abbia avuto una qualche condizione che Dio gli concedette. Già ma perché Dio gli permise di attivarsi ancora sulla terrà? Ecco un possibile mistero che possiamo svelarlo. Sapendo che un giorno nel cielo saremo come gli angeli, avremo una capacità in più quella di conoscere il bene e il male che loro non conoscono. Allora tornando all'Eden. Certamente satana che ottiene consenso da Dio, gli fu permesso di far conoscere all'uomo il bene e il male. Con una conseguenza che l'uomo sulla terra sarebbe morto cioè finito e la sua anima sarebbe salita in cielo a guidare gli angeli. Il tutto ritornerebbe meglio di prima di quanto Lucifero governava la terra. Ora da questa deviazione in cui nasce l'uomo, si instaura una migliore distribuzione del voliere di Dio. Quindi la parola “Ecco” potrebbe significare il raggiungimento dell'obiettivo da parte dell'uomo. Ecco l'uomo è diventato come uno di noi. La parola “come” nel contesto non significa uguale, ma simile, perché io posso dire che il gatto respira come me, ma il gatto è diverso di me. Io sono più grande e sono uomo. Così quando Dio dice che l'uomo è diventato come noi, non significa che l'uomo è diventato dio, ma che è simile e non uguale a Dio.
giudrago