LAUDATOSI

Lamentazioni

Scritto da edmondocanepi.

12/1/2020

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Laudatosi
<a href="javascript:popupRif('Genesi 3:17-19');" onmouseover="javascript:mover(event,'Genesi 3:17-19');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN">Genesi 3:17-19</a>
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Laudato si mio Signore.. (commento all’Enciclica di papa Francesco da parte del più infimo fra i cristiani). A proposito dell’Enciclica recente di papa Francesco.. che molto ha fatto discutere, ci sarebbe anche molto da dire. E’ un vero e proprio trattato di Ecologia, argomento non infrequente in altre encicliche papali e oggi di moda, per cui il papa non riesce a sottrarsi, come in altre circostanze, al fascino di mettersi in luce, data anche la sua veste e l’autorità che gli deriva dalla sua funzione mediatica, per esprimere la sua opinione, spacciandola come verità assoluta della Chiesa. Considerato questo, leggendo con attenzione l’Enciclica del papa, effettivamente si ritrovano moltissimi riferimenti evangelici e scritturali. Il che fa sembrare tale Enciclica come un grosso, un Big-sermone della domenica.. L’ Ecologia che si propone l’enciclica, è trattata con cura, per l’amor del cielo! Molto bello ed edificante il riferimento iniziale alla Laude di San Francesco, anche come titolo dell’Enciclica. Ecologia approfondita anche troppo, anche se con una dovizia sproporzionata di parole e di concetti, oltre che di riferimenti, un pò troppo ampollosa e appesantita insomma. Certe cose e certi argomenti si potevano anche dire in maniera più semplice e sbrigativo. A parte i soliti riferimenti di natura geopolitica, che non sono assolutamente attinenti alla competenza ecclesiale, anche se oggi sono comunemente accettati. Una sequela inverosimile di argomenti, che sono (è ovvio!), alla portata di tutti, soprattutto delle autorità scientifiche e politiche internazionali, che vigilano da tempo sui fenomeni legati ai cambiamenti ambientali, dovuti all’azione dell’uomo. Ma alcuni scienziati, come per esempio Antonino Zichichi (di area cristiana), non sono affatto d’accordo che sia l’intervento umano a modificare la forze in gioco nella natura, ma faccia parte della svolta universale e dei cicli naturali in cui si sviluppano le vicende naturali. Edmondo Canepi, nel suo libro “L’Utopia dell’assoluto’, ne attribuisce le cause prime ad una incomprensione ingiustificata e all’abbandono dei principi irrinunciabili della filosofia, cioè del sapere umano:“ ..Dunque, senza la Filosofia, intesa nel senso più puro, più genuino e più sacro, l’uomo prepara inconsciamente, ma anche irrimediabilmente, l’inizio del processo degenerativo universale, del degrado di tutte le cose, al capolinea del quale ci aspetta: l’autodistruzione e la fine orrenda dell’universo oggi conosciuto, sconvolto dal caos provocato specificamente dal disordine praticato dall’uomo. Una scelta ingloriosa e colpevole, dunque, non scevra di responsabilità singole, ma anche collettive.” Ma cosa c’entra la filosofia? Perché la filosofia è al sommo del sapere umano, al vertice del sapere, in quanto riassume i risultati di tutte le scienze umane e ne fa la sintesi. Da cui ne deriva il primato della filosofia nel campo delle attività conoscitive umane. Ora, la filosofia insegna (continua..) che : “Di tutte le leggi che troviamo immanenti in natura e che sono oggetto della nostra conoscenza, la più generale e importante vorrei citare quella relativa all’Ordine in cui tutte le cose e quindi l’universo sono stati per così dire portati all’esistenza e sussistono, ciò che i primissimi pensatori greci chiamarono “cosmo”. Tutto questo, secondo me, denota un progetto iniziale, in contrasto con la tesi del caos iniziale, propria del darwinismo o comunque della corrente di pensiero più agnostica e materialista del nostro tempo. Comunque sia, anche se l’universo nascesse da un caos iniziale, è certo che le cose si sono trovate in un certo ordine e che nessuna cosa e nessun oggetto si mette in ordine da sé stesso, in natura. Ciò non ha bisogno di veruna dimostrazione. L’Ordine è perciò, anche da un punto di vista etico e morale, il primo vero, grande imperativo categorico generale per l’universo e per la vita umana. L’uomo è, salvo dimostrazione contraria, l’economo designato dell’universo, nel senso greco e letterale della parola. Ma se venisse meno a questo suo compito e dovere, compito universale, distruggerebbe sé stesso, a favore di una nuova situazione biologica, attualmente sconosciuta, che forse lo negherebbe o addirittura lo escluderebbe. In tal senso, la fine dell’uomo, il cosiddetto Olocausto generale o Fine del mondo, si configura come una pura catastrofe naturale, al pari della caduta di un meteorite gigantesco, che modifica soltanto i rapporti di forze fisiche nella natura.” Ma cosa c’entra la religione cristiana e l’Enciclica di papa Francesco con quanto appena esposto? Naturalmente, il punto di vista cristiano è diverso, entro certi limiti. Gesù nel suo insegnamento (a cui noi cristiani dovremmo attenerci), non è stato molto tenero su questo argomento, come si legge, per esempio, in <a href="javascript:popupRif('Matteo 24');" onmouseover="javascript:mover(event,'Matteo 24');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN">Matteo 24</a>. La fine del mondo, anzi del “sistema umano”, ci sarà a breve e per colpa dell’uomo e del suo comportamento. Afferma Gesù, oltre ai particolari della profezia, che, per brevità, tralascio in questo contesto,: “..perché allora vi sarà una grande afflizione; tale che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a cagion degli eletti, quei giorni saranno abbreviati..” Da un punto di vista strettamente scritturale, che cosa ha determinato il rischio avvenire e presente di questo scempio? Se noi analizziamo <a href="javascript:popupRif('Genesi 17');" onmouseover="javascript:mover(event,'Genesi 17');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN">Genesi 17</a>-19: “..il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi; mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai”. Questa disposizione e profezia spiega e determina il percorso della storia umana. Ma come? In quanto l’uomo ha condizionato tutto il suo progresso (chiamiamolo cosi!) a questa previsione di Dio, in quanto ha fatto di tutto per evitare e superare gli aspetti negativi e dolorosi di quella svolta, organizzandosi al meglio, secondo lui, e per giunta contro la volontà di Dio Padre.. Da qui nascono anche tutte le aspirazioni e ambizioni umane, per lo meno quelle più individualistiche, per soffrire meno, a causa di questa situazione di lavoro forzato, sfruttando gli animali e le persone umane (prima di tutte la donna) nel lavoro prima campestre e poi industriale e burocratico, onde alleggerirsi degli aspetti più negativi del lavoro, che ci rende veramente simili alle bestie. In seguito viene anche in ausilio la tecnologia e gli sviluppi tecnologici attuali, con la rivoluzione industriale di oggi, di cui parla anche estesamente papa Francesco. Ora la tecnologia nasce da questo sforzo dell’uomo di liberarsi dalle difficoltà e dalla fatica. Ma ciò produce, così come è concepita, residui, immondizie e in definitiva inquinamento “a tutto spiano”, perché tutti i mezzi a disposizione dell’uomo in sede naturale, sono stati utilizzati impropriamente, sconsideratamente o lasciati alla libera e disordinata discrezionalità umana. Qualcuno allora potrebbe ribattere che il Signore, con la sua previsione, ha determinato questo corso obbligato degli eventi. Ma l’uomo può criticare la volontà di chi lo ha creato? Eppoi Il Signore non ha mica detto di fare così, come facciamo noi oggi! Ha solo previsto che l’uomo avrebbe avuto delle difficoltà serie a sopravvivere a causa della sua caparbietà e delle sue scelte improntate sull’errore umano. Allora, in definitiva a questo punto, ormai non dipende tanto dal comportamento umano prossimo e dalla buona volontà delle istituzioni, ma è una situazione irreversibile la nostra, ormai senza possibilità di soluzione. Tutto dipende ormai solo dal ritorno di Cristo Gesù, di cui si parla estesamente in <a href="javascript:popupRif('Matteo 24');" onmouseover="javascript:mover(event,'Matteo 24');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN">Matteo 24</a>. Ma come mai allora che ci sarebbero ancora, a portata di mano, delle soluzioni ragionevoli e che si potrebbe ancora rimediare il tutto? le cose non stanno diversamente?. Invece, sono state citate diverse fonti del vangelo, anche interessanti, ma quello indicato sopra, che poi era la più importante, niente! Una dimenticanza? Forse vuole si vuole nascondere la verità? Esiste un’altra verità?
Certo, ma allora a quale vangelo dobbiamo credere?