IL RE DEL SETTENTRIONE NEL SECOLO XXI E IL MITO DELL'IMPERO

2Corinzi

Scritto da edmondocanepi.

12/1/2020

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Il Re del Settentrione nel secolo XXI e.

il Mito dell’Impero

Quante volte, nelle nostre diuturne riflessioni sulla profezia biblica, ci siamo soffermati sui segreti che nasconde la stessa, per quanto riguarda, in particolare, la figura misteriosa del “Re del Settentrione”? Ci saremo così resi conto che questa figura profetica, riferita ai nostri tempi, non è così facilmente identificabile! E come mai? Innanzi tutto, bisogna premettere, a proposito di profezie, che la profezia biblica, in quanto tale, appartiene solo a Dio. Infatti è scritto che:
2Pietro 1:20-21 “Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.” Ciò significa anche che la profezia è affidata da Dio agli uomini speciali, da Lui stesso scelti e unti a tale scopo, una categoria, una classe di persone selezionate dal Signore per uno scopo specifico: esprimere il Suo pensiero e le Sue precognizioni del futuro. Queste persone speciali, sono i profeti. Perché Dio non predice il futuro, come un mago o una chiromante, ma pur lasciando alle creature il massimo margine della libertà e quindi non intervenendo nelle loro scelte, è in grado di conoscerlo in anticipo e quindi di informarne i suoi diletti adoratori, e quindi la Chiesa universale, perché ne traggano vantaggio, conoscenza e speranza nei momenti più difficili. Infatti la Scrittura afferma che: 1Corinzi 14:22 “Quindi le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti; la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti.” Premesso ciò, ritorniamo al nostro argomento: Il Re del Settentrione. Nella Sacra Bibbia, quando ci si riferisce al Settentrione, ci si riferisce a tutti quei paesi che sono a Nord della Palestina, la Terra promessa, oppure ad alcuni di essi.
Specificamente, il primo profeta a parlare di questo misterioso Re del Settentrione è, in ordine di tempo, il profeta Daniele, vissuto circa sei secoli prima di Cristo, al tempo in cui regnava a Babilonia il mitico e splendido re Nabucodonosor, colui che conquistò Gerusalemme e ne trasse tutti gli abitanti a Babilonia, come suoi schiavi. Fra di essi c’era appunto anche Daniele. Egli era una persona molto mite e ligia al Signore, che lo designò per un compito eccezionale, quello di far conoscere ai suoi contemporanei, primo fra tutti il re Nabucodonosor, gli avvenimenti che dovevano succedere nel futuro e svelare a tutti i credenti cristiani, il senso di un simbolo molto importante, per capire la Parola di Dio, e cioè il simbolo dell’Impero.
Questa ideologia non ha soltanto un carattere politico, bensì ha un senso religioso molto marcato e profondo ed in quanto tale si oppone ad un altro simbolo analogo che troviamo nelle Sacre Scritture: il simbolo del Regno di Dio, in quanto l’Impero è sì un Regno, ma, attenzione, senza Dio.. Questo, si verifica perché la Parola di Dio, a differenza della parola umana, ha un valore assoluto, e cioè esprime, in termini spirituali assoluti delle verità che non lasciano spazio alla realtà umana, ma la superano, la soverchiano e pur comprendendola, la completano in un senso infinito. Quindi il concetto, l’ideale di Impero, in senso divino è il Regno di Dio a venire, un Regno in cui il Sovrano sarà Gesù Cristo, designato dal Padre a questo scopo (vedi il senso profondo della predicazione di Gesù, nel suo periodo di vita terrena). Di tale Regno parla per esteso, oltre che Gesù, tutta quanta la Scrittura ed in particolare il Libro di Apocalisse, scritto dall’Apostolo Giovanni. A questo concetto o ideologia, si oppone un altro concetto o ideologia, non cristiana, ma proveniente da un’altra fonte, da Satana, l’angelo che si ribellò a Dio, agli inizi della storia umana. Questo angelo ribelle, ha ricevuto dal Signore un compito molto importante, quando è stato costituito “principe di questo mondo”, in quanto gli è stata affidata la sorveglianza e la sovrintendenza di tutte le creature e le risorse terrestri, compreso l’uomo. Matteo 4:8 “Di nuovo il diavolo lo menò seco sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la lor gloria, e gli disse:
Matteo 4:9 Tutte queste cose io te le darò, se, prostrandoti, tu mi adori.”
Vedasi anche il Libro di Giobbe. Tale incarico rimarrà fino alla prossima venuta di Gesù Cristo. Satana, è stato la causa prima della separazione dell’uomo dal suo creatore, attraverso l’istigazione della prima coppia umana a disubbidire a Dio, al tempo del Giardino di Eden, in cui l’umanità divenne praticamente complice dell’insurrezione contro Dio. Il quale, ora permette il suo dominio, per un tempo limitato, onde dimostrare a tutte le sue creature intelligenti che, così facendo, si va verso una rovina certa (vedi l’episodio dell’albero della conoscenza del bene e del male). E questo avviene perché la creatura ha bisogno assoluto del suo creatore.. cioè non ne può fare a meno! Satana, si difende cercando, lungo gli intricati sentieri della storia, di costruire qualcosa che dimostri l’assoluta inutilità del suddetto assioma e quindi istiga e fomenta negli uomini la sete di potere, per poter creare un sistema di governo (controllo) mondiale, il più possibile monolitico e tirannico, ma che dia stabilità alla vita umana, almeno in apparenza e che si contrapponga ad un sistema di governo che ponga Dio al centro ed al vertice di tutte le cose (sistema teocratico). La creatura può vivere e decidere anche senza il suo creatore. Questo è il senso ed il simbolo dell’Impero, parola latina che significa appunto autorità e potere sugli uomini e le nazioni. Da ciò sono scaturiti tutta una serie di tentativi per creare questi enormi agglomerati di potere o Imperi, nella storia umana, primo fra tutti quello babilonese del re Nabucodonosor. Non si considera, invece, da un punto di vista biblico il grande impero egiziano o altri imperi, in quanto non aventi contatto o rilevanza colla storia del popolo ebraico. Questi tentativi, sono stati appunto svelati in anticipo da Dio al suo servo Daniele, per uno scopo chiarificatore e di incoraggiamento. Ma, non solo, in quanto tali profezie, riguardanti il succedersi di Imperi umani, si estendono praticamente dall’antichità fino ai nostri giorni e sono utili anche a noi, scettici credenti del secolo XXI!
E cosa profetizzò di tanto importante e sconvolgente il profeta Daniele?
A volte, ripenso con quale coraggio, alcuni cristiani del nostro tempo, appartenenti all’ala cosiddetta “modernista”, dei falsi credenti, che pretendono di applicare i metodi della scienza anche alla Parola di Dio, hanno inculcato, nella chiesa del nostro tempo, il dubbio che Daniele non sia mai esistito e che lo pseudonimo, che si nasconde sotto le mentite spoglie, sia in effetti un altro Daniele, vissuto sei secoli dopo gli avvenimenti predetti dal profeta Daniele e quindi che non si tratti più di profezia ma di una storia ormai decantata del passato! E’ vero che, a volte, molti cristiani sono tacciati di essere “fondamentalisti” perché ritengono, fra l’altro, che Daniele sia vissuto veramente nel tempo di Nabucodonosor.. ma perché mutare così le carte in tavola, tacciando la Scrittura di essere una raccolta di falsità? quando invece essa pretende solo di avere uno scopo ben preciso: dirigere i nostri passi nella vita cristiana, esserci sempre di aiuto, di ammaestramento e di incoraggiamento nell’affrontare tutte le avversità di questo mondo? 2Pietro 1:19 “Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga ne' vostri cuori”; Ora, Daniele è veramente vissuto sei secoli prima di Cristo, quindi, intorno all’anno 587 avanti Cristo. Famosa di lui la profezia della statua gigantesca, la rivelazione di un sogno del re Nabucodonosor, che Dio svelò a Daniele, perché tutti ne conoscessero i contenuti ed il re si convertisse alla vera religione, riconoscendo che tutto, anche la gloria di questo mondo, proviene soltanto da Dio ed è da Lui dispensata, secondo il Suo insindacabile giudizio e secondo i suoi disegni imperscrutabili.. Tale profezia è molto importante per noi, in quanto la parte finale, riguarda gli ultimi tempi della storia umana, cioè i nostri tempi!
Vale perciò la pena di richiamare questo episodio raccontato da Daniele:
La statua. Sogno di Nebucadnetsar (Nabucodonosor) Daniele 2:1-49 “Il secondo anno del regno di Nebucadnetsar, Nebucadnetsar ebbe dei sogni; il suo spirito ne fu turbato, e il suo sonno fu rotto. Il re fece chiamare i magi, gli astrologi, gl'incantatori e i Caldei, perché gli spiegassero i suoi sogni. Ed essi vennero e si presentarono al re. E il re disse loro: 'Ho fatto un sogno; e il mio spirito è turbato, perché vorrei comprendere il sogno. Allora i Caldei risposero al re, in aramaico: 'O re, possa tu vivere in perpetuo! Racconta il sogno ai tuoi servi, e noi ne daremo la interpretazione'. l re replicò, e disse ai Caldei: 'La mia decisione è presa: se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua interpretazione, sarete fatti a pezzi; e le vostre case saran ridotte in tanti immondezzai; ma se mi dite il sogno e la sua interpretazione, riceverete da me doni, ricompense e grandi onori; ditemi dunque il sogno e la sua interpretazione'. Quelli risposero una seconda volta, e dissero: 'Dica il re il sogno ai suoi servi, e noi ne daremo l'interpretazione'. Il re replicò, e disse: 'Io m'accorgo che di certo voi volete guadagnar tempo, perché vedete che la mia decisione è presa; se dunque non mi fate conoscere il sogno, non c'è che un'unica sentenza per voi; e voi vi siete messi d'accordo per dire davanti a me delle parole bugiarde e perverse, aspettando che mutino i tempi. Perciò ditemi il sogno, e io saprò che siete in grado di darmene l'interpretazione'. I Caldei risposero in presenza del re, e dissero: 'Non c'è uomo sulla terra che possa far conoscere quello che il re domanda; così non c'è mai stato re, per grande e potente che fosse, il quale abbia domandato una cosa siffatta a un mago, a un astrologo, o a un Caldeo.
La cosa che il re domanda è ardua; e non v'è alcuno che la possa far conoscere al re, tranne gli dèi, la cui dimora non è fra i mortali'. A questo, il re s'adirò, montò in furia, e ordinò che tutti i savi di Babilonia fossero fatti perire. E il decreto fu promulgato, e i savi dovevano essere uccisi; e si cercavano Daniele e i suoi compagni per uccidere anche loro. Allora Daniele si rivolse in modo prudente e sensato ad Arioc, capo delle guardie del re, il quale era uscito per uccidere i savi di Babilonia.
Prese la parola e disse ad Arioc, ufficiale del re: 'Perché questo decreto così perentorio da parte del re?' Allora Arioc fece sapere la cosa a Daniele. E Daniele entrò dal re, e gli chiese di dargli tempo; che avrebbe fatto conoscere al re l'interpretazione del sogno. Allora Daniele andò a casa sua, e informò della cosa Hanania, Mishael e Azaria, suoi compagni, perché implorassero la misericordia dell'Iddio del cielo, a proposito di questo segreto, onde Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte col resto dei savi di Babilonia. Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. E Daniele benedisse l'Iddio del cielo.
Daniele prese a dire: 'Sia benedetto il nome di Dio, d'eternità in eternità! poiché a lui appartengono la sapienza e la forza. Egli muta i tempi e le stagioni; depone i re e li stabilisce, dà la sapienza ai savi, e la scienza a quelli che hanno intelletto.
Egli rivela le cose profonde e occulte; conosce ciò ch'è nelle tenebre, e la luce dimora con lui. O Dio de' miei padri, io ti rendo gloria e lode, perché m'hai dato sapienza e forza, e m'hai fatto conoscere quello che t'abbiam domandato, rivelandoci la cosa che il re vuole'. Daniele entrò quindi da Arioc, a cui il re aveva dato l'incarico di far perire i savi di Babilonia; entrò, e gli disse così: 'Non far perire i savi di Babilonia! Conducimi davanti al re, e io darò al re l'interpretazione'. Allora Arioc menò in tutta fretta Daniele davanti al re, e gli parlò così: 'Io ho trovato, fra i Giudei che sono in cattività, un uomo che darà al re l'interpretazione'. Il re prese a dire a Daniele, che si chiamava Beltsatsar: 'Sei tu capace di farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua interpretazione?' Daniele rispose in presenza del re, e disse: 'Il segreto che il re domanda, né savi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re; ma v'è nel cielo un Dio che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nebucadnetsar quello che avverrà negli ultimi giorni. Ecco quali erano il tuo sogno e le visioni della tua mente quand'eri a letto. I tuoi pensieri, o re, quand'eri a letto, si riferivano a quello che deve avvenire da ora innanzi; e colui che rivela i segreti t'ha fatto conoscere quello che avverrà. E quanto a me, questo segreto m'è stato rivelato, non per una sapienza ch'io possegga superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché l'interpretazione ne sia data al re, e tu possa conoscere quel che preoccupava il tuo cuore. Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, ch'era immensa e d'uno splendore straordinario, si ergeva dinanzi a te, e il suo aspetto era terribile. La testa di questa statua era d'oro fino; il suo petto e le sue braccia eran d'argento; il suo ventre e le sue cosce, di rame; le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di ferro e in parte d'argilla. Tu stavi guardando, quand'ecco una pietra si staccò, senz'opera di mano, e colpì i piedi di ferro e d'argilla della statua, e li frantumò. Allora il ferro, l'argilla, il rame, l'argento e l'oro furon frantumati insieme, e diventarono come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via, e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che avea colpito la statua diventò un gran monte, che riempì tutta la terra. Questo è il sogno; ora ne daremo l'interpretazione davanti al re. Tu, o re, sei il re dei re, al quale l'Iddio del cielo ha dato l'impero, la potenza, la forza e la gloria; e dovunque dimorano i figliuoli degli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, egli te li ha dati nelle mani, e t'ha fatto dominare sopra essi tutti. La testa d'oro sei tu; e dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di rame, che dominerà sulla terra;
poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza ed abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa.
E come hai visto i piedi e le dita, in parte d'argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno sarà diviso; ma vi sarà in lui qualcosa della consistenza del ferro, giacché tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla. E come le dita de' piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. Tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante connubî umani; ma non saranno uniti l'uno all'altro, nello stesso modo che il ferro non s'amalgama con l'argilla. E al tempo di questi re, l'Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d'un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo, nel modo che hai visto la pietra staccarsi dal monte, senz'opera di mano, e spezzare il ferro, il rame, l'argilla, l'argento e l'oro. Il grande Iddio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d'ora innanzi; il sogno è verace, e la interpretazione n'è sicura'. Allora il re Nebucadnetsar cadde sulla sua faccia, si prostrò davanti a Daniele, e ordinò che gli fossero presentati offerte e profumi.
Il re parlò a Daniele, e disse: 'In verità il vostro Dio è l'Iddio degli dèi, il Signore dei re, e il rivelatore dei segreti, giacché tu hai potuto rivelare questo segreto'.
Allora il re elevò Daniele in dignità, lo colmò di numerosi e ricchi doni, gli diede il comando di tutta la provincia di Babilonia, e lo stabilì capo supremo di tutti i savi di Babilonia. E Daniele ottenne dal re che Shadrac, Meshac e Abed-nego fossero preposti agli affari della provincia di Babilonia; ma Daniele stava alla corte del re.
E’una storia avvincente, bellissima, degna di un romanzo, di un film e la spiegazione generale del sogno del grande sovrano babilonese è già contenuta nella Sacra Bibbia e l’interprete è Dio, che fa parlare il profeta Daniele. Resta però da interpretare, alla luce della storia, come si svolsero i fatti successivi. Ci proveremo:
Abbiamo appreso che la testa d’’oro della gigantesca statua, rappresentava l’Impero Assiro Babilonese - all’Impero Assiro Babilonese, successe l’Impero Medo Persiano di Ciro il Grande (il suo petto e le sue braccia eran d'argento);
- all’Impero Medo Persiano, successe l’Impero Greco Macedone di Alessandro Magno (il suo ventre e le sue cosce, di rame); - all’Impero Greco Macedone, successe l’Impero Romano (le sue gambe, di ferro). La parte che più interessa i nostri giorni è la spiegazione dei piedi della statua e la conclusione del racconto: Daniele 2:41-43 “E come hai visto i piedi e le dita, in parte d'argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno sarà diviso; ma vi sarà in lui qualcosa della consistenza del ferro, giacché tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla. E come le dita de' piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. Tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante connubî umani; ma non saranno uniti l'uno all'altro, nello stesso modo che il ferro non s'amalgama con l'argilla” Daniele 2:44-45 “E al tempo di questi re, l'Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d'un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo, nel modo che hai visto la pietra staccarsi dal monte, senz'opera di mano, e spezzare il ferro, il rame, l'argilla, l'argento e l'oro. Il grande Iddio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d'ora innanzi; il sogno è verace, e la interpretazione n'è sicura'.” Quindi, sono evidenti tre fatti:
1. ..e, allo stesso tempo, forte e debole allo stesso tempo. E’ un Impero che si è diviso, trasformato e che è morto e resuscitato mille volte (si pensi al Sacro Romano Impero). Tutti sappiamo che i popoli appartenenti all’Impero Romano, hanno avuto un proseguo, nella storia, dopo le invasioni barbariche del quinto-quarto secolo dopo Cristo, ed hanno costituito le nazioni europee e le nazioni dell’America. Infatti, tutte le nazioni hanno ricevuto come uno stampo uguale della cultura greco romana e quindi hanno assimilato i valori ideali, provenienti da tale cultura, compreso il senso della grandezza, l’ideale dell’impero e la sua forza militare. Infatti, la nostra civiltà moderna è in effetti una propaggine, un’estrema conseguenza della cultura e del pensiero greco-romano. In modo particolare, oggi si è costituita la grande Unione Europea (U.E.), che abbraccia una moltitudine di popoli e che fra poco includerà anche la Russia ed i Paesi che facevano parte prima dell’U.R.S.S.. Una rievocazione, in grande stile dell’Impero Romano! Ma la maggiore potenza mondiale sono attualmente gli U.S.A., che però sono anche loro dei derivati da grandi nazioni europee, emigrate in America (Inglesi, Spagnoli, Francesi, Tedeschi, Italiani, ecc.). Quindi, sono in effetti la stessa cosa, sebbene sotto forma diversa. Però, tale Impero sterminato, che va dalle Americhe all’Europa, situato a Settentrione, rispetto alla Palestina ed alla Terra Santa, è fondamentalmente forte come il ferro, ma fragile come l’argilla, a causa dell’eccessiva democratizzazione dei loro governi e delle loro costituzioni ed a causa dei loro nazionalismi accesi, mai sopiti del tutto. Ciò li rende molto deboli ed esposti ad un tempo, mentre la loro unità o alleanza complessiva li rende molto forti e aggressivi, un’unica entità economica e culturale (globalizzazione) e militare (la Nato), “un Impero” direbbe la Bibbia. Ed a questo tende anche in tutte le sue manifestazioni internazionali , improntate alla costituzione di un Governo Mondiale (l’ONU), di cui naturalmente pretenderebbe la leadership. Mi vien da pensare, a proposito, a quanto proferito da Bush, il presidente degli U.S.A., in procinto di iniziare la seconda Guerra del Golfo: “Se l’ONU non è in grado di disarmare Saddam Hussein, gli U.S.A. hanno la forza e l’autorità per farlo da soli”... L’Impero, dalla parola “imperium” romana, significa appunto autorità e capacità di comando. Ora, è la volta degli Stati Uniti e del Presidente George Bush? Il nuovo Re del Settentrione della profezia biblica e forse.. l’ultimo re (vedi il Libro di Apocalisse). Ma di questo parleremo un’altra volta. Come si vede, la Parola di Dio, ha una applicazione molto variegata, indefinita, in quanto assoluta, fino alla sua applicazione ed alla conclusione letterale definitiva, nella sua interezza, come viene spiegato nei paragrafi successivi.
2. Il conflitto fra le due grandi concezioni è praticamente eterno, è la lotta perenne fra il bene e il male, a livello universale. E’ la lotta spirituale, cui fa riferimento l’apostolo Paolo in: 2Corinzi 10:4 “infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti.”Da ciò deriva anche la necessità della predicazione ed in modo speciale della predicazione inerente “La Buona Notizia” del Regno di Dio, che è destinato a vincere, fra breve, coinvolgendo tutti i nemici di tale Regno in una distruzione inevitabile.
3. Il Regno di Dio, sta infatti per frantumare il sistema umano, un sistema basato sull’autorità sconsiderata e male espressa, gli abusi dei vari governi umani, che, con la scusa della democrazia, trovano nel gioco del potere e della ricchezza dei pochi (oligarchia) e nella guerra per affermare la propria supremazia (imperialismo) il loro sostentamento precipuo, influenzati e ispirati come sono da Satana il Diavolo, il “principe di questo mondo”, che sa solo progettare e inventare sistemi politici relativi, difettosi, che fanno “cilecca” e destinati a finire: gli Imperi. Il Regno di Dio è la pietra staccatasi dal monte, che andrà a fracassare tutto ed al suo posto potrà sorgere, a conclusione della Parola di Dio, che è eterna e verace, perché non fallisce mai, un Regno che non avrà finalmente mai più fine: il Regno di Dio, con un Sovrano d’eccezione: Gesù Cristo.