UN FUOCO ESTRANEOLevitico 10:1-2 Scritto da Aceto Giacomo. 21/1/2023 Numero di voti per questo studio: 0
Nadab e Abiu figli d'Aronne, presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra dell'incenso, e offrirono davanti al SIGNORE del fuoco estraneo, diverso da ciò che egli aveva loro ordinato. Allora un fuoco uscì dalla presenza del SIGNORE e li divorò; così morirono davanti al Signore.
Il passo che ci è d'avanti ci parla di questi due figli di Aronne, Nadab e Abiu, che vengono ricordati perché fanno qualcosa di sbagliato e per come Dio li punisce in modo esemplare. Quello che è particolare di questa storia è che questi due figli erano stati nominati da poco sommi sacerdoti insieme al loro padre Aronne, avevano da poco concluso la loro consacrazione durata sette giorni, avevano offerto il primo sacrificio con il risultato che il Signore aveva mostrato la sua gloria facendo uscire un fuoco dalla sua presenza consumando l'olocausto e subito dopo trovano la morte per mano di Dio per un errore che non sembrerebbe a prima vista così grave. In realtà questo episodio, proprio per la gravità della punizione deve essere di monito e di insegnamento per quanti desiderano fare pienamente la volontà di Dio. Perché Dio li ha puniti così pesantemente?
1. ERANO ORGOGLIOSI E AMBIZIOSI.
Essere orgogliosi e ambiziosi del servizio che facciamo a Dio di per sé non è sbagliato ma quando questo è fatto senza umiltà e ci porta a non sottometterci a Dio è sbagliato. L'orgoglio e l'ambizione non sottomessi a Dio ci porta alla ribellione e alla disubbidienza ( vedi Anania e Saffira). Nadab e Abiu avevano disubbidito volontariamente all'ordine di Dio. Essi non potevano fare quel servizio se non comandati e non quando pareva loro Esodo 30:7-9 Aronne vi brucerà sopra dell'incenso aromatico; lo brucerà ogni mattina, quando riordinerà le lampade. Quando Aronne accenderà le lampade sull'imbrunire, lo farà bruciare; sarà il profumo quotidiano davanti al SIGNORE, di generazione in generazione. Inoltre leggiamo in Levitico 10:3 Allora Mosè disse ad Aronne: «Questo è quello di cui il SIGNORE ha parlato, quando ha detto: Io sarò santificato per mezzo di quelli che mi stanno vicino e sarò glorificato in presenza di tutto il popolo», così dicendo Mosè sta affermando che in quel momento,proprio per la loro disubbidienza Nadab e Abiu erano lontani dal Signore in quanto cercavano di santificare il Signore per se stessi e non per tutto il popolo. È importante sottolineare che non si disubbidisce il Signore solo quando non facciamo ciò che Dio ci comanda di fare (vedi la disubbidienza di Saul 1Samuele 15:9 Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore, dei buoi, gli animali della seconda figliata, gli agnelli e tutto quel che c'era di buono; non vollero votarli allo sterminio, ma votarono allo sterminio ogni cosa senza valore e inutile.), ma anche quando facciamo ciò che Dio non ci comanda di fare (vedi il sacrificio di Saul 1Samuele 13:8-9 Egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciò a disperdersi e ad abbandonarlo. Allora Saul disse: «Portatemi l'olocausto e i sacrifici di riconoscenza»; e offrì l'olocausto). Quanto è importante essere istruiti dalla parola di Dio e cercare sempre quale sia la sua volontà per ogni cosa che dobbiamo o vogliamo fare.
2. ERANO PRESUNTUOSI ED ARROGANTI.
Pensavano che l'alto compito a cui erano stati chiamati permetteva loro di fare ciò che volevano e di propria iniziativa, esprimendo così la loro autorità davanti al popolo e sul popolo nel nome di Dio. Il carattere dei servi del Signore e di ogni figlio di Dio deve essere formato alla scuola dello Spirito Santo per arrivare alla perfetta statura di Cristo Efesini 4:13. Ricordiamo cosa dice la scrittura Proverbi 15:33 Il timore del SIGNORE è scuola di saggezza; e l'umiltà precede la gloria. Essere umili non solo ci apre la porta della gloria ma ci fa essere saggi facendo vedere che abbiamo timore del Signore.
3. ERANO IMPREPARATI E SUPERFICIALI.
Nella fretta di fare ciò che avevano nella loro stoltezza progettato, dice la scrittura che presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra dell'incenso, e offrirono davanti al SIGNORE del fuoco estraneo, diverso da ciò che egli aveva loro ordinato. Avevano messo nel turibolo del fuoco estraneo, del fuoco che non era quello che aveva comandato il Signore. Infatti il fuoco che doveva essere messo dentro doveva avere origine dall'altare di Dio, un fuoco sacro, non un fuoco qualunque. Inoltre ci viene riferito che vi misero sopra dell'incenso, come a rimarcare che era un incenso comune e non quello particolare che aveva richiesto Esodo 30:9 Non offrirete su di esso incenso profano, né olocausto, né oblazione e non vi farete libagioni. Un'altra cosa che non ci viene detta direttamente ma che è facile dedurre, è probabile che questi due figli di Aronne fossero leggermente traviati dall'alcol, infatti subito dopo questa vicenda, nello stesso capitolo, Dio da un ordine perentorio a Aronne Levitico 10:9-11 «Tu e i tuoi figli non berrete vino né bevande alcoliche quando entrerete nella tenda di convegno, altrimenti morirete; sarà una legge perenne, di generazione in generazione; e questo, perché possiate discernere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò che è puro, e possiate insegnare ai figli d'Israele tutte le leggi che il SIGNORE ha date loro per mezzo di Mosè». Quando andiamo alla sua presenza Dio vuole trovarci preparati e attenti, timorosi nel fare la sua volontà ma nello stesso tempo decisi a farla bene, e ancora ripieni del suo Santo Spirito e di niente altro Efesini 5:17-19 Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore. Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito, parlandovi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore.
CONCLUSIONE
Quel fuoco estraneo deve essere di monito per ognuno di noi, in esso dobbiamo vedere tutto ciò che non ha a che vedere con la Santità di Dio. Certamente è importante offrire a Dio, Dio gradisce la nostra offerta ma è fondamentale offrire ciò che Lui gradisce. Non possiamo dimenticare Caino e la sua offerta che non fu gradita Genesi 4:5 ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto. L'apostolo Paolo ci dice qual è il sacrificio che Dio gradisce Romani 12:1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale.
Stiamo attenti a presentarci alla sua presenza pieni come quel turibolo di fuoco estraneo, stiamo attenti che sia ripieno di quella santificazione, umiltà, ubbidienza e quanto altro viene dall'altare di Dio.
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