Il denaro

1Timoteo 6:17-19

Scritto da Richard Wilson.

25/2/2002

Numero di voti per questo studio: 0


Il denaro – un tema scottante, ed è difficile parlarne. Forse perché siamo imbarazzati parlando del denaro, ma anche perché abbiamo paura di mettere in pratica quello che la Bibbia dice. Infatti, il nostro atteggiamento verso il denaro è una delle ultime cose da cambiare quando qualcuno comincia a seguire Cristo.
Ma il NT ne parla spesso – in questo brano ed in altri – e forse sorprendentemente ha una posizione abbastanza moderata. Non è contrario al denaro, ma avverte fortemente dei suoi pericoli.

Parla ai "ricchi in questo mondo", cioè ricchi in cose materiali. Vediamo quello che dice sulle ricchezze nel mondo futuro" più tardi.
La mia esperienza è che quando leggo con altri quello che la Bibbia dice sul denaro e sulle ricchezze, quasi sempre rispondono "ma non siamo ricchi". Ma non è vero. Forse abbiamo difficoltà comprare tutto quello che vorremmo avere, forse ci sono altri più ricchi di noi, ma abbiamo una ricchezza che è impossibile per la stramaggioranza del mondo. Già il fatto che stiamo leggendo questo studio su Internet indica che abbiamo un computer, e quindi siamo fra i più ricchi in questo mondo.
Ai ricchi, Paolo dà 6 comandi, ma parlerò di due gruppi. I primi due comandi hanno ha che fare con l'atteggiamento (non orgogliosi, non mettere speranza). Gli ultimi quattro sul fare del bene, dare. L'ultimo versetto parla risultato di mettere in pratica questi comandi.

1. Atteggiamento
a) "Ai ricchi in questo mondo ordina di non essere d'animo orgoglioso"
Perché? Perché con ricchezza viene il potere. Essere ricchi significa che altri ci servono, perché vogliono una parte dei nostri soldi. Ed è facile diventare orgogliosi, arroganti verso altri perché sappiamo che faranno quello che diciamo noi.
b) "Ai ricchi in questo mondo ordina di non riporre la loro speranza nell'incertezza delle ricchezze"
Perché? Perché con ricchezza viene la fiducia. Guardate la pubblicità per le banche: il messaggio è che se accumuli ricchezze qua, avrai un futuro sicuro, tranquillità. Se investi là, ci sarà un ritorno sicuro e non dovrai preoccuparti più per il resto della tua vita. La realtà è, invece, che le ricchezze sono molto incerte, non è una speranza sicura, possono sparire da un giorno all'altro, come quelli che hanno perso tutto alla borsa o nel crac di una banca possono dire. L'inflazione mangia i nostri risparmi. E anche se durano tutta la vita, non ci saranno nella prossima vita – che vedremo dopo, cioè il vero tesoro, il tesoro spirituale.
"Non riporre la speranza nell'incertezza delle ricchezze, ma in Dio – perché? – che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo".
Dio ci dà tutto quello di cui abbiamo bisogno. Forse non tutto che vogliamo, ma tutto di cui abbiamo bisogno. Quindi forse siamo in ansia per il futuro, e pensiamo che se avessimo più soldi saremo più tranquilli, i problemi non ci sarebbero più. Invece se siamo in ansia per il futuro, dobbiamo fidarci di Dio, dobbiamo riporre la nostra speranza in lui. Mt 6:31?33:
31 Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" 32 Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. 33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.
È anche interessante il motivo per cui Dio ci fornisce di ogni cosa – "perché ne godiamo". Ci sono alcuni che ci diranno che è meglio essere poveri che ricchi, che è sbagliato possedere troppe cose, o comprare qualcosa per il proprio godimento, che il denaro è radice di ogni specie di mali. Non è vero. La Bibbia non dice che "il denaro è radice di ogni specie di mali" ma che "l'amore del denaro è radice di ogni specie di mali" (1Tim 6:10).
Comunque, non credo che l'ascetismo sia una grande tentazione per noi. Di solito, non abbiamo nessun problema essere ricchi o godere quello che abbiamo, non crediamo che il denaro sia la radice di ogni malvagità (almeno non in pratica). Il problema per noi non è avere denaro, il problema è il nostro atteggiamento verso esso, l'amore del denaro che è la radice di ogni malvagità. Perché dall'amore del denaro viene l'orgoglio, viene la falsa e incerta speranza nelle ricchezze.
Dobbiamo godere il denaro, non amarlo.

2. Pratica – "fare del bene, arricchirsi di opere buone"
Non dobbiamo cercare di avere sempre di più nel conto bancario, arricchirci del denaro, ma di arricchirci di opere buone. Dobbiamo cercare sempre di fare più versamenti nel nostro conto di opere buone. Trascorriamo molto tempo ogni settimana nel fare i conti, controllando il nostro reddito, calcolando se abbiamo abbastanza per fare una spesa, lavorando per guadagnare. Possiamo fare molto per cercare quale investimento che dà 0,1% di interesse di più.
Se trascorressimo la stessa quantità di tempo nel controllare le nostre opere buone, nel fare le opere per essere più ricchi di opere buone, la vita sarebbe molto diversa! E molto più ricca.
I ricchi (come noi) hanno un vantaggio sui poveri, possono fare più opere buone. Quinto e sesto comando: "di essere generosi nel donare, pronti a dare". Non c'è dubbio, nel NT è meglio essere ricco che povero, perché possiamo donare di più. Infatti è un motivo importante per lavorare:
Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno. (Ef 4:28)
Brano più importante su questo tema 2Cor 8-9 Non ho tempo per esporre tutto, ma voi potete leggerlo. Ma 9:10-11 è importante adesso:
2Co 9:10 Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. 11 Così, arricchiti in ogni cosa, potrete esercitare una larga generosità, la quale produrrà rendimento di grazie a Dio per mezzo di noi.
Arricchiti fisicamente e in giustizia – i 2 requisiti per essere generosi. Lo scopo, sia di Dio che di noi che diamo: produrre rendimento di grazie a Dio. Dio ci dà affinché noi possiamo dare affinché quelli che ricevono qualcosa nel nome di Dio possano ringraziarlo per mezzo di noi.
Motivo: generosità di Cristo verso di noi 2Cor 9:9.

Quanto diamo?
Una quantità generosa. Quanto è generoso? 1%? 10%? 30%? 100% come la vedova? Non c'è una cifra, e se diamo perché dobbiamo donare una certa percentuale, non è più per generosità ma per ubbidire ad una regola.
2Co 9:7 Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso.
Dobbiamo dare fino a quando lo possiamo fare gioiosamente! È meglio dare ad altri 5 euro a mese gioiosamente, che 500 euro però con rancore, di mala voglia, perché ti senti che devi piuttosto di perché vuoi.

A chi diamo?
La Bibbia ci insegna a dare ad alcuni gruppi particolari.
Ef 4:28, che abbiamo già visto, dice "a colui che è nel bisogno", cioè quelli più poveri, più bisognosi di noi.
Alla chiesa mondiale, per l'adempimento del Grande Mandato.
L'AT, Gesù e il NT dicono anche: "Coloro che annunziano il vangelo vivano del vangelo", cioè dobbiamo condividere i nostri beni materiali con quelli che ci insegnano la Parola di Dio, cioè che ci danno beni spirituali. Questo è in generale un grosso problema in molte chiese italiane, che non sostengono personalmente quelli che insegnano loro la Bibbia.
Immaginiamo l'effetto sul nostro paese, se tutte queste persone, veramente dedicate al Signore, potessero servire nel loro ministero a pieno tempo, invece di dover anche essere pagate da qualche lavoro.

3. Conseguenza – "così da mettersi da parte un tesoro ben fondato per l'avvenire, per ottenere la vera vita."
Mt 6:19 Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano.
Inutile accumulare beni e possessi qui, perché non durano, sono consumati.
Non è che non possiamo possedere qualcosa. È meglio essere ricco che povero, casa grande/piccola, Ferrari/Renault 5, reddito di 10000 euro che 1000 euro. Possiamo godere di più la bontà della creazione di Dio, e possiamo dare di più agli altri. Ma il nostro scopo non deve essere accumulare il più possibile, non dobbiamo riporre la nostra speranza nell'incertezza delle ricchezze. Spesso invidia ci fa accumulare – lui ha una nuova macchina, quindi io deve avere una nuova macchina, e magari anche migliore
Invece dobbiamo essere contenti con quello che abbiamo, e usarlo per godere la vita, ringraziare Dio, servirlo e servire gli altri.
Ecco il problema con i giochi d'azzardo.
Dobbiamo godere i nostri possessi, non amarli.
Invece, dobbiamo farci tesori in cielo, dobbiamo metterci da parte un tesoro ben fondato per l'avvenire. Molte discussioni sulla pensione, forse anche voi state lavorando, risparmiando adesso per assicurare un reddito da quando andrete in pensione fino alla morte. Ma qui, non solo risparmiamo per quei 20, 30 anni, ma facciamo anche la pensione per l'eternità. Mettiamo da parte anche cose che dureranno per sempre. Che cosa dura per sempre? Dio, e le persone che tramite Cristo saranno nella sua presenza per sempre. Così, per fare investimenti che sfrutteranno per l'eternità, dobbiamo investire nel nostro carattere, nella nostra santità, e in quella degli altri. Se diventiamo miliardario, dura solo pochi anni. Se qualcuno comincia a seguire Cristo dopo la nostra testimonianza, questo dura per sempre. Facciamo tesori in cielo.

Conclusione:
Dobbiamo godere la ricchezza, ma non amarla. Perché benché non sia sbagliato essere ricco, può essere una trappola. Dobbiamo ricevere ogni cosa con ringraziamento, ma allo stesso tempo accumulare tesori in cielo e ricevere per potere dare di più generosamente. Dobbiamo sempre cercare di trovarci fra i due estremi, di amare la ricchezza da una parte, e di amare la povertà e disprezzare i doni di Dio dall'altra parte. Ci vuole molta saggezza per non fare uno o l'altro, una saggezza che Dio tramite il suo Spirito che abita in noi può darci. Quindi preghiamo tutti per questa saggezza, per un atteggiamento giusto verso il denaro.