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Commentario abbreviato:2Pietro 1:6Questa epistola è chiaramente collegata alla precedente di Pietro. L'apostolo, dopo aver esposto le benedizioni a cui Dio ha chiamato i cristiani, esorta coloro che hanno ricevuto questi doni preziosi a sforzarsi di migliorare nelle grazie e nelle virtù. Sono esortati a evitare la malvagità dei falsi maestri. Vengono messi in guardia dagli impostori e dai beffardi, confutando le loro false affermazioni, 2P 3:1-7, e mostrando il motivo per cui il grande giorno della venuta di Cristo è stato ritardato, con una descrizione delle sue terribili circostanze e conseguenze; vengono inoltre fornite adeguate esortazioni alla diligenza e alla santità. Capitolo 1 Esortazioni ad aggiungere alla fede l'esercizio di varie altre grazie 2P 1:1-11 L'apostolo guarda all'avvicinarsi della sua morte 2P 1:12-15 E conferma la verità del Vangelo, in merito all'apparizione di Cristo per il giudizio 2P 1:16-21 Versetti 1-11 La fede unisce a Cristo il credente debole come quello forte, e purifica il cuore dell'uno come dell'altro; e ogni credente sincero è giustificato dalla sua fede davanti a Dio. La fede opera la pietà e produce effetti che nessun'altra grazia può produrre nell'anima. In Cristo risiede tutta la pienezza, e il perdono, la pace, la grazia e la conoscenza, e nuovi principi, sono così dati attraverso lo Spirito Santo. Le promesse fatte a coloro che sono partecipi della natura divina ci inducono a chiederci se siamo davvero rinnovati nello spirito della nostra mente; trasformiamo tutte queste promesse in preghiere per la grazia trasformante e purificante dello Spirito Santo. Il credente deve aggiungere la conoscenza alla sua virtù, aumentando la conoscenza di tutta la verità e della volontà di Dio. Alla conoscenza dobbiamo aggiungere la temperanza, la moderazione nelle cose mondane, e alla temperanza dobbiamo aggiungere la pazienza, ovvero l'allegra sottomissione alla volontà di Dio. La tribolazione genera pazienza, per cui sopportiamo tutte le calamità e le croci con silenzio e sottomissione. Alla pazienza dobbiamo aggiungere la pietà, che comprende i santi affetti e le disposizioni che si trovano nel vero adoratore di Dio, con un tenero affetto verso tutti i compagni cristiani, che sono figli dello stesso Padre, servi dello stesso Maestro, membri della stessa famiglia, viaggiatori nello stesso paese, eredi della stessa eredità. Perciò i cristiani si sforzino di ottenere la certezza della loro chiamata e della loro elezione, credendo e operando bene; e questo impegno accurato è un solido argomento della grazia e della misericordia di Dio, che li sostiene affinché non cadano del tutto. Coloro che sono diligenti nell'opera di religione, avranno un ingresso trionfale nel regno eterno dove regna Cristo e regneranno con lui per i secoli dei secoli; ed è nella pratica di ogni opera buona che dobbiamo aspettarci l'ingresso in cielo. Diodati:2Pietro 1:6e alla conoscenza la continenza, e alla continenza la sofferenza, e alla sofferenza la pietà; Martini:2Pietro 1:6Alla scienza poi la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, Nuova Diodati:2Pietro 1:6alla conoscenza l'auto-controllo, all'auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, Nuova Riveduta:2Pietro 1:6alla conoscenza l'autocontrollo, all'autocontrollo la pazienza, alla pazienza la pietà, Ricciotti:2Pietro 1:6alla scienza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, Riferimenti incrociati:2Pietro 1:6At 24:25; 1Co 9:25; Ga 5:23; Tit 1:8; 2:2 Riveduta:2Pietro 1:6alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'amor fraterno; Riveduta 2020:2Pietro 1:6alla conoscenza l'autocontrollo, all'autocontrollo la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l'affetto fraterno Dimensione testo: |