Geremia 40:1Non ci sono versetti che hanno questo riferimento. La Parola è Vita Copyright © 1981, 1994 di Biblica, Inc.® Usato con permesso. Tutti i diritti riservati in tutto il mondo. | Geremia 40:1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che Nabuzaradàn, capo delle guardie, lo aveva rimandato libero da Rama, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda, i quali venivano condotti in esilio a Babilonia. |
Geremia 40:1
Capitolo 40
Geremia è incaricato di andare da Ghedalia Ger 40:1-6
Una cospirazione contro Ghedalia Ger 40:7-16
Versetti 1-6
Il capitano della guardia sembra gloriarsi di essere stato lo strumento di Dio per realizzare ciò che Geremia era stato il messaggero di Dio a preannunciare. Molti possono vedere la giustizia e la verità di Dio nei confronti degli altri, ma sono incuranti e ciechi nei confronti di se stessi e dei propri peccati. Ma, prima o poi, tutti gli uomini saranno resi consapevoli che il loro peccato è la causa di tutte le loro miserie. Geremia ha il permesso di disporre di se stesso, ma gli viene consigliato di andare da Ghedalia, governatore del paese sotto il re di Babilonia. È dubbio se Geremia abbia agito bene in questa decisione. Ma coloro che desiderano la salvezza dei peccatori e il bene della Chiesa sono inclini ad aspettarsi tempi migliori da lievi apparenze e preferiscono la speranza di essere utili alle situazioni più sicure che non lo sono.
Geremia 40:1LA parola che fu dal Signore indirizzata a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capitano delle guardie, l'ebbe rimandato da Rama, quando lo prese. Or egli era legato di catene in mezzo della moltitudine di que' di Gerusalemme, e di Giuda, ch'erano menati in cattività in Babilonia. | Geremia 40:1E permesso a Geremia di stare dove vuole: egli va a trovar Godolia capo de' Giudei rimasi nel paese. Questi non presta fede a Johanan, il quale gli dà avviso come Ismaele vuole ucciderlo. Parola detta dal Signore a Geremia, dopo che egli fu posto in libertà da Nabuzardan comandante della cavalleria in Rama, allorché menollo incatenato in mezzo a tutti quegli, che se n'andavano da Gerusalemme, e da Giuda, ed eran condotti in Babilonia, | Geremia 40:1Geremia è lasciato libero, Ghedaliah è fatto governatore del paese di Giuda La parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, lo aveva mandato libero da Ramah, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda, che erano condotti in cattività a Babilonia. | Geremia 40:1Gr 39:11-14 (Pr 27:8; Sl 137:5-6) Ecco la parola che fu rivolta dal SIGNORE a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, lo ebbe rimandato libero da Rama. Quando questi lo fece prendere, Geremia era incatenato in mezzo a tutti quelli di Gerusalemme e di Giuda, che dovevano essere deportati a Babilonia.
| Geremia 40:1Geremia e Nabuzardan. Parola che fu comunicata a Geremia dal Signore, dopo che Nabuzardan, capo delle soldatesche, lo rilasciò libero da Rama, avendolo raccolto carico di catene d'in mezzo alla turba dei deportati da Gerusalemme e da Giuda che venivano condotti in Babilonia. | Geremia 40:1
Ger 39:11-14
Ger 31:15; Gios 18:25; 1Sa 7:17
Sal 68:6; 107:16; At 12:6,7; 21:13; 28:20; Ef 6:20
Geremia 40:1Geremia in libertà. Ghedalia governatore del paese di Giuda La parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, l'ebbe rimandato da Rama. Quando questi lo fece prendere, Geremia era incatenato in mezzo a tutti quelli di Gerusalemme e di Giuda, che dovevano esser menati in cattività a Babilonia. | Geremia 40:1Geremia in libertà. Ghedalia governatore del paese di Giuda La parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, lo ebbe rimandato da Rama. Quando questi lo fece prendere, Geremia era incatenato in mezzo a tutti quelli di Gerusalemme e di Giuda che dovevano essere deportati a Babilonia. | Geremia 40:1Geremìa messo in libertà va da Godolia Parola indirizzata dal Signore a Geremia dopo che egli in Rama fu messo in libertà da Nabuzardan capo dell'esercito, il quale l'aveva portato incatenato in mezzo a tutti quelli che migravano da Gerusalemme e da Giuda, deportati a Babilonia. |