Commentario abbreviato:Giobbe 3:1511 Versetti 11-19 Giobbe si lamentò dei presenti alla sua nascita, per la loro tenera attenzione nei suoi confronti. Nessuna creatura viene al mondo così indifesa come l'uomo. La potenza e la provvidenza di Dio hanno sostenuto le nostre fragili vite, e la sua pietà e pazienza hanno risparmiato le nostre vite perdute. L'affetto naturale è messo da Dio nel cuore dei genitori. Desiderare di morire per essere con Cristo, per essere liberi dal peccato, è effetto e prova della grazia; ma desiderare di morire solo per essere liberati dai problemi di questa vita, sa di corruzione. È nostra saggezza e dovere trarre il meglio da ciò che è, sia che si tratti di vivere sia che si tratti di morire; e così vivere per il Signore e morire per il Signore, come in entrambi i casi per essere suoi, Rom 14:8. Osservate come Giobbe descrive il riposo della tomba: lì i malvagi cessano di preoccuparsi. Quando i persecutori muoiono, non possono più perseguitare. Lì gli stanchi si riposano: nella tomba si riposano da tutte le loro fatiche. E il riposo dal peccato, dalle tentazioni, dai conflitti, dai dolori e dalle fatiche rimane nella presenza e nel godimento di Dio. Lì i credenti riposano in Gesù, anzi, nella misura in cui confidiamo nel Signore Gesù e gli obbediamo, qui troviamo riposo per le nostre anime, anche se nel mondo abbiamo tribolazioni. Nuova Diodati:Giobbe 3:15o insieme ai principi che possedevano oro o che riempirono d'argento i loro palazzi. Nuova Riveduta:Giobbe 3:15con i prìncipi che possedevano oro Ricciotti:Giobbe 3:15ovvero con i principi che posseggono l'oro, e riempiono le loro case d'argento: Riferimenti incrociati:Giobbe 3:15Giob 22:25; 27:16; Nu 22:18; 1Re 10:27; Is 2:7; Sof 1:18; Zac 9:3 Riveduta 2020:Giobbe 3:15con i prìncipi che possedevano dell'oro e che riempirono d'argento le loro case; Dimensione testo: |