Commentario abbreviato:Giobbe 6:1Capitolo 6 Giobbe giustifica le sue lamentele Giob 6:1-7 Desidera la morte Giob 6:8-13 Giobbe rimprovera i suoi amici come scortesi Giob 6:14-30 Versetti 1-7 Giobbe si giustifica ancora con le sue lamentele. Oltre ai problemi esteriori, il senso interiore dell'ira di Dio gli toglieva tutto il coraggio e la determinazione. La sensazione dell'ira di Dio è più dura da sopportare di qualsiasi afflizione esteriore. Che cosa ha sopportato il Salvatore nel giardino e sulla croce, quando ha messo a nudo i nostri peccati e la sua anima è stata resa un sacrificio per noi alla giustizia divina? Qualunque sia il peso delle afflizioni, nel corpo o nel patrimonio, che Dio si compiace di imporre su di noi, possiamo ben sopportarlo finché ci mantiene l'uso della ragione e la pace della coscienza; ma se uno di questi due aspetti viene turbato, il nostro caso è davvero pietoso. Giobbe riflette sui suoi amici per le loro censure. Si lamenta di non aver avuto nulla da offrire per il suo sollievo, se non ciò che era di per sé insipido, disgustoso e gravoso. Martini:Giobbe 6:1Giobbe dimostra com'egli patisce assai più di quello, che abbia meritato, si lamenta di essere abbandonato dagli amici, e riprende con forza anche questi tre, che erano andati a consolarlo, e chiede di essere udito pazientemente. Nuova Diodati:Giobbe 6:1Prima risposta di Giobbe: gli amici non gli sono per nulla di aiuto Riferimenti incrociati:Giobbe 6:1Tintori:Giobbe 6:1Giobbe giustifica i suoi lamenti a e rimprovera gli amici. Dimensione testo: |