Giovanni 11:38

33 Versetti 33-46

La tenera simpatia di Cristo per questi amici afflitti appare dai problemi del suo spirito. In tutte le afflizioni dei credenti egli è afflitto. La sua preoccupazione per loro è stata dimostrata dalla sua gentile ricerca delle spoglie dell'amico defunto. Essendo stato trovato alla moda come un uomo, agisce nel modo e nella maniera dei figli degli uomini. Lo dimostrano le sue lacrime. Era un uomo di dolore e conosceva il dolore. Le lacrime di compassione assomigliano a quelle di Cristo. Ma Cristo non ha mai approvato quella sensibilità di cui molti sono orgogliosi, mentre piangono per semplici racconti di angoscia, ma sono induriti di fronte alle vere sofferenze. Egli ci dà l'esempio di ritirarci dalle scene di allegria, per consolare gli afflitti. E non abbiamo un Sommo Sacerdote che non possa essere toccato dal sentimento delle nostre infermità. È un buon passo per elevare un'anima alla vita spirituale, quando si toglie la pietra, quando si rimuovono e si superano i pregiudizi e si fa spazio alla parola per entrare nel cuore. Se accettiamo la parola di Cristo e ci affidiamo alla sua potenza e alla sua fedeltà, vedremo la gloria di Dio e saremo felici al suo cospetto. Nostro Signore Gesù ci ha insegnato, con il suo stesso esempio, a chiamare Dio Padre, in preghiera, e ad avvicinarci a lui come figli a un padre, con umile riverenza, ma con santa audacia. Egli si rivolse apertamente a Dio, con gli occhi alzati e la voce alta, affinché si convincessero che il Padre lo aveva mandato nel mondo come suo Figlio prediletto. Avrebbe potuto risuscitare Lazzaro con l'esercizio silenzioso della sua potenza e della sua volontà e con l'opera invisibile dello Spirito di vita, ma lo fece con una chiamata a gran voce. Questa era un'immagine della chiamata del Vangelo, con cui le anime morte vengono fatte uscire dalla tomba del peccato, e del suono della tromba dell'arcangelo nell'ultimo giorno, con cui tutti coloro che dormono nella polvere saranno risvegliati e convocati davanti al grande tribunale. La tomba del peccato e di questo mondo non è un posto per coloro che Cristo ha risvegliato; essi devono uscire. Lazzaro fu completamente risvegliato e tornò non solo alla vita, ma anche alla salute. Il peccatore non può risvegliare la propria anima, ma deve usare i mezzi della grazia; il credente non può santificarsi da solo, ma deve mettere da parte ogni peso e ostacolo. Non possiamo convertire i nostri parenti e amici, ma dobbiamo istruirli, avvertirli e invitarli.

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