Commentario abbreviato:Giudici 17:3Capitolo 17 L'inizio dell'idolatria in Israele, Mica e sua madre Giudici 17:1-6 Mica assume un levita come suo sacerdote Giudici 17:7-13 Versetti 1-6 Ciò che viene raccontato in questo e negli altri capitoli fino alla fine di questo libro fu fatto subito dopo la morte di Giosuè: cfr. Giudici 20:28. Affinché appaia quanto fosse felice la nazione sotto i Giudici, qui si mostra quanto fosse infelice quando non c'era un Giudice. L'amore per il denaro rese Mica così indulgente con la madre da derubarla, e la rese così scortese con il figlio da maledirlo. Le perdite esteriori spingono i buoni a pregare, ma i cattivi a maledire. L'argento di questa donna era il suo dio, prima che venisse trasformato in un'immagine scolpita o fusa. Mica e sua madre accettarono di trasformare il loro denaro in un dio e di istituire il culto degli idoli nella loro famiglia. Vediamo la causa di questa corruzione. Ognuno faceva ciò che era giusto ai propri occhi, e presto fecero ciò che era male agli occhi del Signore. Diodati:Giudici 17:3E, quando egli rendè i mille e cento sicli d'argento a sua madre, ella disse: Io avea del tutto consacrato questo argento al Signore, dispodestandomene per lo mio figliuolo, per farne una scultura, e una statua di getto; ora dunque io te lo renderò. Martini:Giudici 17:3Egli adunque le rendè a sua madre, la quale gli avea detto: Io ho consacrato con voto questo argento al Signore, affinchè il mio figliuolo lo riceva dalle mie mani e ne faccia un simulacro scolpito, e uno di getto: ed io ora lo do a te. Nuova Diodati:Giudici 17:3Così egli restituì a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: «Io consacro interamente di mano mia quest'argento all'Eterno per mio figlio, per farne un'immagine scolpita e un'immagine di getto; perciò ora te lo rendo». Nuova Riveduta:Giudici 17:3Egli restituì a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: «Io consacro al SIGNORE, di mano mia, quest'argento a favore di mio figlio, per farne un'immagine scolpita e un'immagine di metallo fuso; e ora te lo rendo». Ricciotti:Giudici 17:3Egli li rese adunque a sua madre che gli avea detto: «Consacrai e offrii in voto al Signore questo denaro, affinchè il figliuol mio lo riceva dalle mie mani e faccia fare un'immagine scolpita e fusa; ed ora io te li dò». Riferimenti incrociati:Giudici 17:3Giudic 17:13; 18:5; Is 66:3 Riveduta:Giudici 17:3Egli restituì a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: 'Io consacro di mano mia quest'argento a pro del mio figliuolo, per farne un'immagine scolpita e un'immagine di getto; or dunque te lo rendo'. Riveduta 2020:Giudici 17:3Egli restituì a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: “Io consacro di mia mano quest'argento a favore di mio figlio, per farne un'immagine scolpita e un'immagine di metallo fuso; ora dunque te lo rendo”. Tintori:Giudici 17:3Egli dunque li consegnò a sua madre, che gli aveva detto: «Quest'argento l'ho consacrato e votato al Signore per darlo a mio figlio e farci una scultura e una statua di getto: ecco, te lo consegno». Dimensione testo: |