Riferimenti incrociati:

Matteo 26:58

Giov 18:15,16,25

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La Parola è Vita:

Matteo 26:58

Intanto, Pietro li aveva seguiti da lontano ed era entrato nel cortile della casa del sommo sacerdote. Là si mise a sedere con i soldati per vedere come andava a finire.

La Parola è Vita
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C.E.I.:

Matteo 26:58

Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione.

Commentario abbreviato:

Matteo 26:58

57 Versetti 57-68

Gesù fu accompagnato a Gerusalemme. Non è bello, anzi è di cattivo auspicio, quando coloro che vogliono essere discepoli di Cristo non sono disposti a farsi riconoscere come tali. Qui iniziò il rinnegamento di Pietro: seguire Cristo da lontano, infatti, significa iniziare ad allontanarsi da Lui. È più importante prepararsi alla fine, qualunque essa sia, che chiedersi curiosamente quale sarà la fine. L'evento è di Dio, ma il dovere è nostro. Ora si sono adempiute le Scritture che dicevano: "Contro di me sono sorti falsi testimoni". Cristo è stato accusato, affinché noi non fossimo condannati; e se in qualche momento soffriamo così, ricordiamoci che non possiamo aspettarci di cavarcela meglio del nostro Maestro. Quando Cristo si è fatto peccato per noi, ha taciuto e ha lasciato che fosse il suo sangue a parlare. Finora Gesù aveva raramente professato espressamente di essere il Cristo, il Figlio di Dio; il tenore della sua dottrina lo diceva e i suoi miracoli lo dimostravano; ma ora non avrebbe omesso di farne aperta confessione. Sarebbe sembrato come declinare le sue sofferenze. Confessò così, come esempio e incoraggiamento ai suoi seguaci, di confessarlo davanti agli uomini, qualunque fosse il rischio che correvano. Il disprezzo, la crudele derisione e l'aborrimento sono la parte sicura del discepolo, come lo furono del Maestro, da parte di coloro che vogliono insultare e deridere il Signore della gloria. Queste cose sono state esattamente predette nel cinquantesimo capitolo di Isaia. Confessiamo il nome di Cristo e sopportiamo il rimprovero, ed egli ci confesserà davanti al trono del Padre suo.

Diodati:

Matteo 26:58

E Pietro lo seguitava da lungi infino alla corte del sommo sacerdote; ed entrato dentro, si pose a seder co' sergenti, per veder la fine.

Martini:

Matteo 26:58

E Pietro lo seguiva alla lontana; sino all'atrio del principe de' sacerdoti. Ed entrato dentro stava a sedere co' ministri per vedere la fine.

Nuova Diodati:

Matteo 26:58

E Pietro lo seguì da lontano fino al cortile del sommo sacerdote, e, entrato dentro, si pose a sedere con le guardie per vedere la fine.

Nuova Riveduta:

Matteo 26:58

Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero al cortile del sommo sacerdote; ed entrò, mettendosi a sedere con le guardie, per vedere come la vicenda sarebbe finita.

Ricciotti:

Matteo 26:58

E Pietro lo seguiva di lontano fin nell'atrio del sommo sacerdote; vi entrò e sedette coi servi, per vedere la fine.

Riveduta:

Matteo 26:58

E Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero alla corte del sommo sacerdote; ed entrato dentro, si pose a sedere con le guardie, per veder la fine.

Riveduta 2020:

Matteo 26:58

E Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero alla corte del sommo sacerdote; ed entrato, si pose a sedere con le guardie per vedere la fine della vicenda.

Tintori:

Matteo 26:58

E Pietro lo seguiva alla lontana fino all'atrio del sommo sacerdote. Ed entrato dentro, sedeva coi servi per vedere come la cosa andrebbe a finire.