Commentario abbreviato:Salmi 101:5Capitolo 101 Il voto e la professione di santità di Davide Versetti 1-8 In questo salmo Davide dichiara come intendeva regolare la sua casa e governare il suo regno, per fermare la malvagità e incoraggiare la pietà. È applicabile anche alle famiglie private ed è il salmo del padrone di casa. Insegna a tutti coloro che hanno un potere, più o meno grande, a usarlo in modo da essere un terrore per i malvagi e una lode per quelli che fanno bene. L'argomento scelto del salmo è la misericordia e il giudizio di Dio. Le provvidenze del Signore nei confronti del suo popolo sono comunemente mescolate: misericordia e giudizio. Dio ha contrapposto l'una all'altra, entrambe per fare del bene, come la pioggia e il sole. Quando, nella sua provvidenza, ci esercita con un misto di misericordia e giudizio, dobbiamo rendergliene conto per entrambi. Le misericordie e le afflizioni familiari sono entrambi inviti alla religione familiare. Coloro che ricoprono cariche pubbliche non sono esonerati dalla cura nel governare la propria famiglia; sono ancora più preoccupati di dare il buon esempio nel governare bene la propria casa. Ogni volta che un uomo ha una casa propria, cerca di far abitare Dio con lui; e possono aspettarsi la sua presenza coloro che camminano con un cuore perfetto, in modo perfetto. Davide decide di non praticare il male in prima persona. Decide inoltre di non tenere servitori cattivi e di non assumere persone malvagie. Non li ammetterà nella sua famiglia, per evitare che diffondano il contagio del peccato. Un cuore avverso, che si diletta a essere crudele e perverso, non è adatto alla società, il cui legame è l'amore cristiano. Né tollererà i maldicenti, coloro che si compiacciono di ferire la reputazione del loro prossimo. Inoltre, Dio resiste ai superbi, ai falsi e agli ingannatori, che non si fanno scrupolo di dire bugie o di commettere frodi. Che ognuno sia zelante e diligente nel riformare il proprio cuore e le proprie vie, e che lo faccia presto; sempre in vista di quel futuro, terribile mattino, in cui il Re della giustizia taglierà fuori dalla Gerusalemme celeste tutti i malfattori. Diodati:Salmi 101:5Io sterminerò chi sparlerà in segreto contro al suo prossimo; Io non comporterò l'uomo con gli occhi altieri, E col cuor gonfio. Martini:Salmi 101:5Sono appassito com'erba, e il mio cuore si è inaridito, perché mi sono scordato di mangiare il mio pane. Nuova Diodati:Salmi 101:5Sterminerò chi calunnia in segreto contro il suo prossimo; non sopporterò l'uomo altezzoso di occhi e superbo di cuore. Nuova Riveduta:Salmi 101:5Sterminerò chi sparla Ricciotti:Salmi 101:5Sono abbattuto come fieno e inaridisce il mio cuore, perchè dimentico [pur] di mangiare il mio pane. Riferimenti incrociati:Salmi 101:5Sal 15:3; 50:20; Eso 20:16; 23:1; Lev 19:16; Prov 10:18; 20:19; 25:23; Ez 22:9; 1Co 5:11; 1Ti 3:11; Tit 2:3 Riveduta:Salmi 101:5Io sterminerò chi sparla in segreto del suo prossimo; Riveduta 2020:Salmi 101:5Distruggerò chi sparla del suo prossimo in segreto; Tintori:Salmi 101:5Sono stato tagliato come fieno, il mio cuore è inaridito, e mi son dimenticato anche di man giare il mio pane. Dimensione testo: |