Commentario abbreviato:Cantico 5:2-8Versetti 2-8 Le chiese e i credenti, con la loro negligenza e sicurezza, provocano il ritiro di Cristo. Dovremmo accorgerci del nostro sonno spirituale e delle nostre disfunzioni. Cristo bussa per risvegliarci, bussa con la sua parola e il suo Spirito, bussa con le afflizioni e con le nostre coscienze; così Ap 3:20. Quando non ci ricordiamo di Cristo, egli pensa ancora a noi. L'amore di Cristo verso di noi dovrebbe impegnare il nostro verso di lui, anche nei casi più impegnativi, e noi possiamo solo guadagnarci. Le anime disattente mettono in cattiva luce Gesù Cristo. Non si poteva mandare un altro ad aprire la porta. Cristo ci chiama, ma noi non ci pensiamo, o fingiamo di non avere le forze, o non abbiamo tempo, e pensiamo di poter essere scusati. Trovare scuse significa mettere in cattiva luce Cristo. Chi disprezza Cristo non trova nel proprio cuore la forza di sopportare un colpo di freddo o di lasciare un letto caldo per lui. Osservate i potenti influssi della grazia divina. Mise la mano per aprire la porta, come uno stanco di aspettare. Questo indica un'opera dello Spirito sull'anima. L'elevazione del credente al di sopra dell'autoindulgenza, la ricerca in preghiera delle consolazioni di Cristo e l'eliminazione di ogni ostacolo alla comunione con Lui; questi atti dell'anima sono rappresentati dalle mani che gettano mirra profumata sulle maniglie delle serrature. Ma l'Amato se n'era andato! Assentandosi, Cristo insegnerà al suo popolo ad apprezzare maggiormente le sue visite benevole. Osservate: l'anima chiama ancora Cristo il suo Amato. Ogni abbandono non è una disperazione. Signore, io credo, anche se devo dire: Signore, aiuta la mia incredulità. Le sue parole mi hanno sciolto, eppure, miserabile com'ero, mi sono giustificato. Il soffocamento e la repressione delle convinzioni saranno molto amari da pensare, quando Dio ci aprirà gli occhi. L'anima si mise alla sua ricerca; non solo pregò, ma usò i mezzi, lo cercò nelle vie in cui lo si trovava. Le sentinelle mi hanno ferito. Alcuni si riferiscono a coloro che applicano erroneamente la parola alle coscienze risvegliate. L'accusa alle figlie di Gerusalemme sembra significare il desiderio del credente angosciato di ricevere le preghiere del cristiano più debole. Le anime risvegliate sono più sensibili ai ritiri di Cristo che a qualsiasi altro problema. Diodati:Cantico 5:2-82 IO dormiva, ma il mio cuore vegliava; Ed io udii la voce del mio amico, il quale, picchiando, diceva: Aprimi, sorella mia, amica mia, Colomba mia, compiuta mia; Perciocchè il mio capo è pieno di rugiada, E le mie chiome delle stille della notte. 3 Ed io risposi: Io ho spogliata la mia gonna, come la rivestirei? Io mi ho lavati i piedi, come li brutterei? 4 L'amico mio mise la mano per lo buco dell'uscio, E le mie interiora si commossero per amor di lui. 5 Io mi levai, per aprire al mio amico; E le mie mani stillarono mirra, E le mie dita mirra schietta, Sopra la maniglia della serratura. 6 Io apersi all'amico mio; Ma l'amico mio già si era ritratto, ed era passato oltre. Io era fuor di me, quando egli parlava; Io lo cercai, ma non lo trovai; Io lo chiamai, ma egli non mi rispose. 7 Le guardie, che vanno attorno alla città, mi trovarono, Mi batterono, mi ferirono; Le guardie delle mura mi levarono il mio velo d'addosso. 8 Io vi scongiuro, figliuole di Gerusalemme, Se trovate il mio amico, Che gli rapporterete? Rapportategli che io languisco di amore. Nuova Diodati:Cantico 5:2-8Seconda separazione dallo sposo Nuova Riveduta:Cantico 5:2-8(Ap 3:20; 2Co 7:10) Ca 3:1-4 Riferimenti incrociati:Cantico 5:2-82 CC 3:1; 7:9; Dan 8:18; Zac 4:1; Mat 25:4,5; 26:40,41; Lu 9:32; Ef 5:14 3 Prov 3:28; 13:4; 22:13; Mat 25:5; 26:38-43; Lu 11:7; Rom 7:22,23 4 CC 1:4; Sal 110:3; At 16:14; 2Co 8:1,2,16; Fili 2:13 5 CC 5:2; Lu 12:36; Ef 3:17; Ap 3:20 6 Sal 30:7; Is 8:17; 12:1; 50:2; 54:6-8; Os 5:6,15; Mat 15:22-28; Ap 3:19 7 CC 3:3; Is 6:10,11; Os 9:7,8; At 20:29,30; 2Co 11:13 8 CC 2:7; 8:4 Riveduta:Cantico 5:2-82 Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio amico, che picchia e dice: 'Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia perfetta! Poiché il mio capo è coperto di rugiada e le mie chiome son piene di gocce della notte'. 3 Io mi son tolta la gonna; come me la rimetterei? Mi son lavata i piedi; come l'insudicerei? 4 L'amico mio ha passato la mano per il buco della porta, e le mie viscere si son commosse per lui. 5 Mi son levata per aprire al mio amico, e le mie mani hanno stillato mirra, le mie dita mirra liquida, sulla maniglia della serratura. 6 Ho aperto all'amico mio, ma l'amico mio s'era ritirato, era partito. Ero fuori di me mentr'egli parlava; l'ho cercato, ma non l'ho trovato; l'ho chiamato, ma non m'ha risposto. 7 Le guardie che vanno attorno per la città m'hanno incontrata, m'hanno battuta, m'hanno ferita; le guardie delle mura m'hanno strappato il velo. 8 Io vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, se trovate il mio amico, che gli direte?... Che son malata d'amore. Dimensione testo: |