Deuteronomio 171 Capitolo 17 Tutti i sacrifici per essere perfetti, gli idolatri devono essere uccisi Dt 17:1-7 Controversie difficili Dt 17:8-13 La scelta di un re, i suoi doveri Dt 17:14-20 Versetti 1-7 Nessuna creatura che avesse qualche difetto doveva essere offerta in sacrificio a Dio. Siamo quindi chiamati a ricordare il sacrificio perfetto, puro e senza macchia di Cristo e ci viene ricordato di servire Dio con il meglio delle nostre capacità, del nostro tempo e dei nostri beni, altrimenti la nostra finta obbedienza gli sarà odiosa. Una punizione così grande come la morte, così notevole come la lapidazione, deve essere inflitta all'idolatra ebreo. Tutti coloro che al giorno d'oggi si creano idoli nel cuore ricordino come Dio punì questo crimine in Israele. 8 Versetti 8-13 In ogni città dovevano essere istituiti tribunali di giudizio. Sebbene il loro giudizio non avesse l'autorità divina di un oracolo, era il giudizio di uomini saggi, prudenti ed esperti, e aveva il vantaggio di una promessa divina. 14 Versetti 14-20 Dio stesso era in modo particolare il re d'Israele e, se si fosse stabilito un altro su di loro, era necessario che fosse lui a scegliere la persona. Di conseguenza, quando il popolo desiderava un re, si rivolgeva a Samuele, un profeta del Signore. In tutti i casi, la scelta di Dio, se possiamo conoscerla, deve dirigere, determinare e prevalere sulla nostra. Vengono date delle leggi per il principe che deve essere eletto. Egli deve evitare accuratamente tutto ciò che lo allontanerebbe da Dio e dalla religione. Le ricchezze, gli onori e i piaceri sono tre grandi ostacoli alla pietà (le concupiscenze della carne, le concupiscenze degli occhi e l'orgoglio della vita), soprattutto per coloro che occupano posizioni elevate; contro di essi il re viene qui messo in guardia. Il re deve studiare attentamente la legge di Dio e farne la sua regola; e avendo una copia delle Scritture scritta di suo pugno, deve leggerla per tutti i giorni della sua vita. Non basta avere le Bibbie, ma bisogna usarle, usarle ogni giorno, finché si vive. Gli studiosi di Cristo non imparano mai al di sopra delle loro Bibbie, ma ne avranno continuamente occasione, finché non giungeranno in quel mondo dove la conoscenza e l'amore saranno resi perfetti. La scrittura e la lettura del re non erano nulla, se non metteva in pratica ciò che scriveva e leggeva. E coloro che temono Dio e osservano i suoi comandamenti, se la caveranno meglio anche in questo mondo. Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: Indirizzo del testo continuo: |