Commentario abbreviato:

Luca 21

1 Capitolo 21

Cristo elogia una povera vedova Lc 21:1-4

La sua profezia Lc 21:5-28

Cristo esorta alla vigilanza Lc 21:29-38

Versetti 1-4

Dall'offerta di questa povera vedova, impariamo che ciò che diamo giustamente per il sollievo dei poveri e per il sostegno del culto di Dio, è dato a Dio; e il nostro Salvatore vede con piacere tutto ciò che abbiamo in cuore di dare per il sollievo dei suoi membri o per il suo servizio. Signore benedetto, i più poveri tra i tuoi servitori hanno due spiccioli, hanno un'anima e un corpo; convincici e rendici capaci di offrirti entrambi; quanto saremo felici se li accetterai!

5 Versetti 5-28

Con molta curiosità quelli che stavano attorno a Cristo chiedevano il tempo in cui sarebbe avvenuta la grande desolazione. Egli risponde con chiarezza e completezza, per quanto necessario a insegnare loro il loro dovere; perché ogni conoscenza è desiderabile nella misura in cui serve alla pratica. Sebbene i giudizi spirituali siano i più comuni nei tempi del Vangelo, Dio si serve anche dei giudizi temporali. Cristo dice loro quali cose dure avrebbero dovuto soffrire per amore del suo nome e li incoraggia a sopportare le prove e a proseguire nel loro lavoro, nonostante l'opposizione che avrebbero incontrato. Dio sarà al vostro fianco, vi proteggerà e vi assisterà. Ciò si è notevolmente realizzato dopo l'effusione dello Spirito, con il quale Cristo ha dato ai suoi discepoli saggezza e parola. Anche se possiamo essere perdenti per Cristo, alla fine non lo saremo, non possiamo essere perdenti per lui. È nostro dovere e interesse in ogni momento, specialmente in quelli pericolosi e di prova, garantire la sicurezza della nostra anima. È con la pazienza cristiana che manteniamo il possesso della nostra anima e teniamo lontane tutte quelle impressioni che ci farebbero perdere la calma. Possiamo considerare la profezia che abbiamo davanti come quelle profezie dell'Antico Testamento che, insieme al loro grande oggetto, abbracciano o danno uno sguardo a qualche oggetto più vicino di importanza per la Chiesa. Dopo aver dato un'idea dei tempi per circa trentotto anni a venire, Cristo mostra in cosa sarebbero finite tutte quelle cose, cioè la distruzione di Gerusalemme e la dispersione totale della nazione ebraica, che sarebbe stata un tipo e una figura della seconda venuta di Cristo. Gli ebrei dispersi intorno a noi predicano la verità del cristianesimo e dimostrano che, anche se il cielo e la terra passeranno, le parole di Gesù non passeranno. Ci ricordano anche di pregare per quei tempi in cui né la Gerusalemme reale né quella spirituale saranno più calpestate dai Gentili, e in cui sia i Giudei che i Gentili saranno rivolti al Signore. Quando Cristo venne a distruggere i Giudei, venne a redimere i cristiani che erano perseguitati e oppressi da loro; e allora le chiese si riposarono. Quando verrà a giudicare il mondo, riscatterà tutti coloro che sono suoi dai loro problemi. I giudizi divini si sono abbattuti così pienamente sui Giudei che la loro città è posta come esempio davanti a noi, per mostrare che i peccati non passeranno impuniti; e che i terrori del Signore e le sue minacce contro i peccatori impenitenti si realizzeranno tutti, così come la sua parola era vera e la sua ira grande su Gerusalemme.

29 Versetti 29-38

Cristo dice ai suoi discepoli di osservare i segni dei tempi, per poterli valutare. Li accusa di considerare prossima la rovina della nazione ebraica. Tuttavia, questa razza e famiglia di Abramo non sarà sradicata; sopravviverà come nazione e sarà ritrovata come profetizzato, quando il Figlio dell'uomo sarà rivelato. Li mette in guardia dall'essere sicuri e sensuali. Questo comando è dato a tutti i discepoli di Cristo: "Fate attenzione a voi stessi, affinché non siate sopraffatti dalle tentazioni e non siate traditi dalla vostra stessa corruzione". Non possiamo essere al sicuro se siamo carnalmente sicuri. Il nostro pericolo è che il giorno della morte e del giudizio non venga su di noi quando non siamo preparati. Per evitare che, quando siamo chiamati a incontrare il nostro Signore, sia la cosa più lontana dai nostri pensieri, che invece dovrebbe essere più vicina al nostro cuore. Perché sarà così per la maggior parte degli uomini, che abitano sulla terra e pensano solo alle cose terrene e non hanno rapporti con il cielo. Sarà per loro terrore e distruzione. Ecco quale deve essere il nostro obiettivo, affinché possiamo essere considerati degni di sfuggire a tutte queste cose; affinché, quando i giudizi di Dio si abbatteranno su di noi, non ci troveremo nella stessa calamità, o non sarà per noi quello che è per gli altri. Vi chiedete come potete essere trovati degni di stare davanti a Cristo in quel giorno? Coloro che non hanno mai cercato Cristo, vadano a lui; coloro che non si sono mai umiliati per i loro peccati, inizino ora; coloro che hanno già iniziato, vadano avanti e si mantengano umili. Vegliate dunque e pregate sempre. Vegliate contro il peccato; vegliate in ogni dovere e sfruttate ogni occasione per fare il bene. Pregate sempre: saranno considerati degni di vivere una vita di lode nell'altro mondo coloro che vivono una vita di preghiera in questo mondo. Che possiamo iniziare, impiegare e concludere ogni giornata osservando la parola di Cristo, obbedendo ai suoi precetti e seguendo il suo esempio, in modo da essere trovati a vegliare ogni volta che viene.

Commentario del Nuovo Testamento:

Luca 21

1 CAPO 21 - ANALISI

1. La vedova che getta due piccioli nel tesoro del tempio. Questo capitolo termina il racconto dei fatti avvenuti il Martedì 12 di Nisan, già cominciato nel precedente. Il Signore stava per uscir dal tempio, e stanco probabilmente del lavoro e delle emozioni della giornata, sedette per riposarsi alquanto nel cortile delle donne, così chiamato, non perché fosse messo esclusivamente a parte per loro, ma perché non era permesso alle donne di andar più avanti. di lì verso il «luogo santo». Questo cortile era pur chiamato talvolta «il Tesoro» Giovanni 8:20, perché non vi sì trovavano meno di tredici casse, con iscrizioni diverse indicanti i vari scopi cui verrebbero applicate le offerte depositate in ciascuno. Due di queste erano destinate a ricevere la tassa di mezzo siclo, che non era volontaria, ma espressamente fissata per legge Esodo 30:11-16; le altre ricevevano offerte per varii usi caritatevoli. Il Signore, stando lì seduto osservava i passanti che presentavano le loro offerte, e fra questi par che ve ne fossero dei ricchi, i quali donavano generosamente, non però in proporzione coi loro mezzi, né in modo da imporre a sé medesimi sacrifizio alcuno. Paragonati con quelli che trascuravano affatto questo dovere, questi si portavan in modo soddisfacente, perché i loro doni avrebbero utili risultati, qualunque fossero d'altronde le intenzioni dei donatori, e i doni di quelli che davano per buoni motivi non potevano mancare di essere accettevoli a Dio. Fra quei donatori apparve una povera vedova, la quale, zelante per la gloria di Dio, e fidando interamente sulla sua benedizione per l'avvenire, sopra il suo lavoro, gittò nella cassa una somma piccolissima in se stessa (solo due lepta, ossia meno di due centesimi), ma relativamente grande, perché era tutto ciò che possedeva per sostentarsi in quel giorno. È probabile che Gesù avesse tuttora in mente l'accusa da lui lanciata poco prima contro gli ecclesiastici cupidi che divorano le case delle vedove, quando chiamò l'attenzione dei suoi discepoli su questa povera vedova, e proclamò che dalla sua povertà essa avea dato più, in proporzione dei suoi mezzi ed agli occhi di Dio, che guarda, ai motivi dei donatori, di tutti quelli i quali aveano dato dalla loro abbondanza. Con ciò egli pose una regola, colla quale vien determinato il valore delle offerte fatte a Dio Luca 21:1-4.

2. Profezia di Cristo relativamente alla rovina di Gerusalemme e ammonimenti suggeriti da quel fatto per prepararsi alla sua seconda venuta. Questa profezia, come lo sappiamo da Matteo e da Marco, fu pronunziata in presenza dei discepoli, sul monte degli Ulivi, e ne fa l'occasione una precedente profezia sulla distruzione totale del tempio al momento in cui partiva dal tempio per non rientrarvi mai più, alcuni dei discepoli attrassero la sua attenzione sulle belle pietre e sui ricchi doni che ornavano quell'edifizio. Flavio ci dice che alcune delle pietre del tempio misuravano 25 cubiti di lungo, 8 di alto e 12 di spessore. Tacito e Flavio van poi d'accordo nel mentovare le enormi ricchezze contenute nel tempio e consistenti specialmente di offerte presentate da persone pie o da governatori che volevano dar segno di rispetto per quell'edifizio. Eravi soprattutto una vite d'oro, data da Erode, con grappoli della grandezza di un uomo, sospesa nel portico. In risposta a queste osservazioni dei suoi discepoli, il Signore dichiara vicini i giorni in cui di tutte quelle grandezze non rimarrebbe pietra sopra pietra. Salendo quindi il pendio dell'Uliveto, per tornarsene in Betania, i discepoli, preoccupati da quanto aveano udito, lo supplicarono di dir loro quando avverrebbero queste cose, e quali ne sarebbero i segni precursori. Acconsentendo alla loro domanda, il Salvatore pronunziò la profezia contenuta in questo capitolo. In essa, indica prima i segni della distruzione, di Gerusalemme l'apparizione di falsi Cristi; guerre e, commozioni fra i popoli della terra; pestilenze terremoti, e carestie; crudeli persecuzioni inflitte ai suoi discepoli, e finalmente l'assedio posto intorno a Gerusalemme da eserciti nemici. Enumera quindi i segni che precederanno il consolidamento del suo impero spirituale in terra; oscurazione del sole, della luna e delle stelle, che rappresenta la completa abolizione della economia giudaica e l'annichilazione politica del popolo; il regno del Figliuol dell'uomo nel cielo, che rappresenta la distruzione della religione cerimoniale degli Ebrei, e la sua apparizione in sulle nuvole con gran potenza e gloria, che rappresenta la consolidazione del suo regno in sulla terra, tutte cose che dovevano venire adempiute prima che fosse spenta tutta quella generazione. Dal racconto più completo di Matteo, sappiamo che in questa profezia, il Signore si riferisce altresì alla sua seconda venuta in giudizio, alla fine del mondo, di cui era tipo la distruzione di Gerusalemme. È dunque molto probabile che alcuni dei segni qui enumerati si ripeteranno per annunziare la fine del mondo. La predizione si chiude con una seria esortazione a star sempre vigilanti e pronti per la sua apparizione, ed il capitolo si chiude con un breve sunto dei fatti del Signore, durante l'ultima settimana della sua esistenza in terra Luca 21:5-38. Per maggiori dettagli il lettore viene rimandato alla analisi di Matteo 24; Marco 13.

Luca 21:1-4. LA VEDOVA CHE GETTA DUE PICCIOLI NEL TESORO DEL TEMPIO Marco 12:41-44

Per l'esposizione vedi Marco 12:41-44.

5 Luca 20:5-38. PROFEZIA DI CRISTO SULLA DISTRUZIONE DI GERUSALEMME, ED AVVERTIMENTI, DA QUELLA SUGGERITI, DI TENERSI PRONTI PER LA SECONDA SUA VENUTA Matteo 24:1-51; Marco 13:1-37

Per l'esposizione vedi Matteo 24:1-51.

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