Commentario abbreviato:Geremia 29:2520 Versetti 20-32 Geremia predice il giudizio sui falsi profeti che ingannarono i Giudei a Babilonia. Mentire era male; mentire al popolo del Signore, per illuderlo con una falsa speranza, era peggio; ma pretendere di appoggiare le proprie menzogne sul Dio della verità, era peggio di tutto. Adulavano gli altri nei loro peccati, perché non potevano rimproverarli senza condannare se stessi. I peccati più segreti sono noti a Dio; e sta per arrivare un giorno in cui porterà alla luce tutte le opere nascoste delle tenebre. Semaia esorta i sacerdoti a perseguitare Geremia. I loro cuori sono miseramente induriti e giustificano il fatto di fare del male perché hanno il potere di farlo. Erano in una misera prigione per aver deriso i messaggeri del Signore e per aver abusato dei suoi profeti; eppure, nella loro angoscia, trasgrediscono ancora di più il Signore. Le afflizioni non guariscono di per sé gli uomini dai loro peccati, a meno che la grazia di Dio non operi con esse. Coloro che trascurano le benedizioni, meritano di perdere il beneficio della parola di Dio, come Scemaia. Le accuse rivolte a molti cristiani attivi in tutte le epoche non consistono in altro se non nel fatto che essi consigliano vivamente agli uomini di occuparsi dei loro veri interessi e doveri, e di attendere l'adempimento delle promesse di Dio nel modo da lui stabilito. Riferimenti incrociati:Geremia 29:251Re 21:8-13; 2Re 10:1-7; 19:9,14; 2Cron 32:17; Esd 4:7-16; Ne 6:5,17; 6:19; At 9:2 Dimensione testo: |