Commentario abbreviato:2Cronache 32:18Capitolo 32 L'invasione di Sennacherib, la sua sconfitta 2Cr 32:1-23 La malattia di Ezechia, il suo regno prospero e la sua morte 2Cr 32:24-33 Versetti 1-23 Chi si affida a Dio per la propria sicurezza, deve usare mezzi adeguati, altrimenti lo tenta. Dio provvederà, ma anche noi dobbiamo farlo. Ezechia radunò il suo popolo e gli parlò in modo confortante. La fiducia in Dio ci eleverà al di sopra del timore prevalente dell'uomo. Che i buoni sudditi e i soldati di Gesù Cristo si affidino alla sua parola e dicano con coraggio: "Poiché Dio è per noi, chi può essere contro di noi? Con il favore di Dio, i nemici sono persi e gli amici guadagnati. Diodati:2Cronache 32:18Quei servitori gridarono ancora ad alta voce, in lingua giudaica, al popolo di Gerusalemme, ch'era in su le mura, per ispaventarlo, e per conturbarlo; per prendere in questa maniera la città. Martini:2Cronache 32:18È oltre a ciò ad altissima voce in lingua Ebrea sgridava il popolo, che stava sulle mura di Gerusalemme, per isbigottirlo, e così prendere la città. Nuova Diodati:2Cronache 32:18Essi gridarono ad alta voce in lingua giudaica rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e così impadronirsi della città. Nuova Riveduta:2Cronache 32:18I servitori di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica, rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e potersi così impadronire della città. Ricciotti:2Cronache 32:18Inoltre con voce altissima, in lingua giudaica gridava contro il popolo che stava assiso sulle mura di Gerusalemme per spaventarlo e prendere così la città. Riferimenti incrociati:2Cronache 32:182Re 18:26-28; Is 36:13 Riveduta:2Cronache 32:18I servi di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica, rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e potersi così impadronire della città. Riveduta 2020:2Cronache 32:18I servi di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica, rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e potersi così impadronire della città. Tintori:2Cronache 32:18Oltre a ciò, ad aita voce, in lingua ebraica, gridava contro il popolo che stava sulle mura di Gerusalemme, per atterrirli e prendere la città. Dimensione testo: |