Nuova Riveduta:

Atti 21:21

Ora sono stati informati su di te che vai insegnando a tutti i Giudei sparsi tra i pagani ad abbandonare Mosè, e dicendo di non circoncidere più i loro figli e di non conformarsi più ai riti.

C.E.I.:

Atti 21:21

Ora hanno sentito dire di te che vai insegnando a tutti i Giudei sparsi tra i pagani che abbandonino Mosè, dicendo di non circoncidere più i loro figli e di non seguire più le nostre consuetudini.

Nuova Diodati:

Atti 21:21

Or sono stati informati a tuo riguardo che tu insegni a tutti i Giudei che vivono fra i gentili di distaccarsi da Mosè, dicendo di non circoncidere i figli e di non seguire più le usanze giudaiche.

Riveduta:

Atti 21:21

Or sono stati informati di te, che tu insegni a tutti i Giudei che sono fra i Gentili, ad abbandonare Mosè, dicendo loro di non circoncidere i figliuoli, e di non conformarsi ai riti.

Diodati:

Atti 21:21

Or sono stati informati intorno a te, che tu insegni tutti i Giudei, che son fra i Gentili, di rivoltarsi da Mosè, dicendo che non circoncidano i figliuoli, e non camminino secondo i riti.

Commentario abbreviato:

Atti 21:21

19 Versetti 19-26

Paolo attribuisce tutto il suo successo a Dio, e a Dio danno la lode. Dio lo aveva onorato più di tutti gli apostoli, eppure essi non lo invidiavano, ma al contrario glorificavano il Signore. Non potevano fare di più per incoraggiare Paolo a proseguire allegramente nel suo lavoro. Giacomo e gli anziani della chiesa di Gerusalemme chiesero a Paolo di gratificare i Giudei credenti con qualche adempimento della legge cerimoniale. Pensavano che fosse prudente da parte sua conformarsi a questo punto. Era una grande debolezza essere così affezionati alle ombre, quando la sostanza era arrivata. La religione che Paolo predicava non tendeva a distruggere la legge, ma a realizzarla. Predicava Cristo, fine della legge per la giustizia, e il pentimento e la fede, in cui dobbiamo fare grande uso della legge. La debolezza e la malvagità del cuore umano appaiono con forza se consideriamo quanti, anche tra i discepoli di Cristo, non hanno tenuto in debito conto il ministro più eminente che sia mai esistito. Né l'eccellenza del suo carattere, né il successo con cui Dio aveva benedetto le sue opere, potevano guadagnarsi la loro stima e il loro affetto, visto che egli non portava lo stesso rispetto di loro alle mere osservanze cerimoniali. Quanto dobbiamo stare attenti ai pregiudizi! Gli apostoli non erano esenti da colpe in tutto ciò che facevano; e sarebbe difficile difendere Paolo dall'accusa di aver ceduto troppo in questa materia. È vano cercare di ottenere il favore degli zeloti o dei bigotti di un partito. Questo atteggiamento di Paolo non è stato corretto, perché la stessa cosa con cui sperava di pacificare i Giudei, li ha provocati e lo ha messo in difficoltà. Ma l'onnipotente Dio annullò sia il loro consiglio sia l'assecondamento di Paolo, per raggiungere uno scopo migliore di quello che si era prefissato. Era vano pensare di compiacere uomini che non avrebbero gradito altro che l'estirpazione del cristianesimo. L'integrità e la rettitudine avranno più probabilità di preservarci che non le accondiscendenze insincere. E dovrebbe metterci in guardia dal fare pressione sugli uomini affinché facciano ciò che è contrario al loro stesso giudizio per obbligarci.

Riferimenti incrociati:

Atti 21:21

At 6:13,14; 16:3; 28:17; Rom 14:1-6; 1Co 9:19-21; Ga 5:1-6; 6:12-15

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