Nuova Riveduta:

Atti 17:26-30

26 Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate e i confini della loro abitazione, 27 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. 28 Difatti in lui viviamo, ci moviamo e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua discendenza". 29 Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall'arte e dall'immaginazione umana. 30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano,

C.E.I.:

Atti 17:26-30

26 Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio, 27 perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. 28 In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto:
Poiché di lui stirpe noi siamo.
29 Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'immaginazione umana. 30 Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi,

Nuova Diodati:

Atti 17:26-30

26 or egli ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione, 27 affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi. 28 Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua progenie". 29 Essendo dunque noi progenie di Dio, non dobbiamo stimare che la deità sia simile all'oro o all'argento o alla pietra o alla scultura d'arte e d'invenzione umana. 30 Ma ora, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano.

La Parola è Vita:

Atti 17:26-30

26 È lui che da un solo uomo, Adamo, ha creato tutto il genere umano ed ha distribuito le nazioni per tutta la superficie della terra. Un Dio che ha stabilito per ogni popolo la durata della sua esistenza e i limiti del suo dominio.
27 Dio ha fatto tutto questo, perché gli uomini lo cerchino e si sforzino di trovarlo, anche a tentoni, perché in realtà egli non è lontano da ciascuno di noi. 28 È in lui infatti che noi viviamo, che ci muoviamo, che esistiamo! Come disse uno dei vostri poeti: "Noi siamo stirpe di Dio". 29 È vero, e per questo non dobbiamo immaginare Dio come un idolo fatto dall'uomo con oro, argento, o pietra; o simile a qualche bella scultura artistica. 30 Nei tempi passati Dio ha sopportato l'ignoranza dell'uomo su queste cose, ma ora ordina a tutti e dappertutto di fare un bel falò di tutti gl'idoli e di adorare soltanto lui.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 17:26-30

26 Egli ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, 27 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi. 28 Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni de' vostri poeti han detto: 'Poiché siamo anche sua progenie'. 29 Essendo dunque progenie di Dio, non dobbiam credere che la Divinità sia simile ad oro, ad argento, o a pietra scolpiti dall'arte e dall'immaginazione umana. 30 Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi,

Diodati:

Atti 17:26-30

26 Ed ha fatto d'un medesimo sangue tutta la generazion degli uomini, per abitar sopra tutta la faccia della terra, avendo determinati i tempi prefissi, ed i confini della loro abitazione; 27 acciocchè cerchino il Signore, se pur talora potessero, come a tastone, trovarlo: benchè egli non sia lungi da ciascun di noi. 28 Poichè in lui viviamo, e ci moviamo, e siamo; siccome ancora alcuni de' vostri poeti hanno detto: Perciocchè noi siamo eziandio sua progenie. 29 Essendo noi adunque progenie di Dio, non dobbiamo stimar che la Deità sia simigliante ad oro, o ad argento, od a pietra; a scoltura d'arte, e d'invenzione umana. 30 Avendo Iddio adunque dissimulati i tempi dell'ignoranza, al presente dinunzia per tutto a tutti gli uomini che si ravveggano.

Commentario abbreviato:

Atti 17:26-30

22 Versetti 22-31

Qui abbiamo un sermone ai pagani, che adoravano falsi dei ed erano privi del vero Dio nel mondo; e per loro lo scopo del discorso era diverso da quello che l'apostolo predicava agli ebrei. In quest'ultimo caso, il suo compito era quello di condurre i suoi uditori, attraverso profezie e miracoli, alla conoscenza del Redentore e alla fede in lui; nel primo caso, era quello di condurli, attraverso le comuni opere della provvidenza, a conoscere il Creatore e ad adorarlo. L'apostolo parlò di un altare che aveva visto, con l'iscrizione "AL DIO SCONOSCIUTO". Questo fatto è riportato da molti scrittori. Dopo aver moltiplicato al massimo i loro idoli, alcuni ad Atene pensavano che ci fosse un altro dio di cui non avevano conoscenza. E non ci sono forse molti di quelli che oggi si chiamano cristiani, che sono zelanti nelle loro devozioni, ma il grande oggetto del loro culto è per loro un Dio sconosciuto? Osservate quali cose gloriose dice qui Paolo di quel Dio che egli serviva e che avrebbe voluto che essi servissero. Il Signore aveva sopportato a lungo l'idolatria, ma i tempi di questa ignoranza stavano per finire e, per mezzo dei suoi servi, ora ordinava a tutti gli uomini, ovunque, di pentirsi della loro idolatria. Ogni setta di dotti si sarebbe sentita fortemente colpita dal discorso dell'apostolo, che tendeva a mostrare la vacuità o la falsità delle loro dottrine.

Riferimenti incrociati:

Atti 17:26-30

26 Ge 3:20; 9:19; Mal 2:10; Rom 5:12-19; 1Co 15:22,47
At 15:18; De 32:7,8; Giob 14:5; Sal 31:15; Is 14:31; 45:21; Dan 11:27,35; Eb 2:3

27 At 15:17; Sal 19:1-6; Rom 1:20; 2:4
At 14:17; 1Re 8:27; Sal 139:1-13; Ger 23:23,24

28 1Sa 25:29; Giob 12:10; Sal 36:9; 66:9; Lu 20:38; Giov 5:26; 11:25; Col 1:17; Eb 1:3
Tit 1:12
Lu 3:38; Eb 12:9

29 Sal 94:7-9; 106:20; 115:4-8; Is 40:12-18; 44:9-20; Abac 2:19,20; Rom 1:20-23
Eso 20:4; 32:4; Is 46:5,6; Ger 10:4-10

30 At 14:16; Sal 50:21; Rom 1:28; 3:23,25
At 3:19; 11:18; 20:21; 26:17-20; Mat 3:2; 4:17; Mar 6:12; Lu 13:5; 15:10; 24:47; Rom 2:4; 2Co 7:10; Ef 4:17-32; 5:6-8; Tit 2:11,12; 1P 1:14,15; 4:3

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