Riferimenti incrociati:

Geremia 51:58

Ger 51:44; 50:15
Ger 51:30; Is 45:1,2
Ger 51:9,64; Sal 127:1; Is 65:23; Abac 2:13

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La Parola è Vita:

Geremia 51:58

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La Parola è Vita
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C.E.I.:

Geremia 51:58

Così dice il Signore degli eserciti:
«Il largo muro di Babilonia sarà raso al suolo,
le sue alte porte saranno date alle fiamme.
Si affannano dunque invano i popoli,
le nazioni si affaticano per nulla».

Commentario abbreviato:

Geremia 51:58

Capitolo 51

Il destino di Babilonia; la controversia di Dio con lei; gli incoraggiamenti che ne derivano per l'Israele di Dio Ger 51:1-58

La conferma di questo Ger 51:59-64

Versetti 1-58

I particolari di questa profezia sono dispersi e intrecciati, e le stesse cose sono lasciate e riprese. Babilonia è ricca di tesori, ma né le sue acque né le sue ricchezze la metteranno al sicuro. La distruzione arriva quando non ci pensavano. Ovunque ci troviamo, nelle più grandi profondità, nelle più grandi distanze, dobbiamo ricordare il Signore nostro Dio; e nei momenti di maggiore paura e speranza, è più necessario ricordare il Signore. Il sentimento suscitato dalla caduta di Babilonia è lo stesso della Babilonia del Nuovo Testamento, in Re 18:9, 19. La rovina di tutti coloro che sostengono l'idolatria è un'occasione per ricordare il Signore. La rovina di tutti coloro che sostengono l'idolatria, l'infedeltà e la superstizione è necessaria per la rinascita della vera pietà; e le minacciose profezie della Scrittura danno conforto in questa prospettiva. La grande sede della tirannia anticristiana, dell'idolatria e della superstizione, il persecutore dei veri cristiani, è certamente destinato alla distruzione come l'antica Babilonia. Allora vaste moltitudini piangeranno per il peccato e cercheranno il Signore. Allora le pecore smarrite della casa d'Israele saranno ricondotte all'ovile del buon Pastore e non si allontaneranno più. L'esatto adempimento di queste antiche profezie ci incoraggia a credere in tutte le promesse e profezie delle sacre Scritture.

Diodati:

Geremia 51:58

Così ha detto il Signor degli eserciti: Le larghe mura di Babilonia saranno spianate infino al suolo, e le sue alte porte saranno arse col fuoco; e i popoli avranno lavorato invano, e le nazioni a pro del fuoco, e si saranno stancati.

Martini:

Geremia 51:58

Queste cose dice il Signor degli eserciti: Quella muraglia larghissima di Babilonia sarà rovinata da sommo a imo, e le sue altissime porte saranno arse dalla fiamme, e le fatiche de' popoli, e delle nazioni saranno annichilate, e distrutte dal fuoco, e periranno.

Nuova Diodati:

Geremia 51:58

Così dice l'Eterno degli eserciti: «Le larghe mura di Babilonia saranno interamente distrutte, le sue alte porte saranno arse col fuoco; così i popoli avranno lavorato per nulla e le nazioni si saranno stancate solamente per il fuoco».

Nuova Riveduta:

Geremia 51:58

Così parla il SIGNORE degli eserciti:
«Le larghe mura di Babilonia saranno spianate al suolo,
le sue alte porte saranno incendiate;
così i popoli avranno lavorato per nulla,
le nazioni si saranno stancate per il fuoco».

Ricciotti:

Geremia 51:58

Così dice il Signore degli eserciti: «Quella larghissima muraglia di Babilonia sarà divelta dalle fondamenta, le sue eccelse porte saranno arse col fuoco, e le fatiche dei popoli andranno in nulla e quelle delle genti in preda al fuoco, e dispariranno».

Riveduta:

Geremia 51:58

Così parla l'Eterno degli eserciti: Le larghe mura di Babilonia saranno spianate al suolo, le sue alte porte saranno incendiate, sicché i popoli avran lavorato per nulla, le nazioni si saranno stancate per il fuoco.

Riveduta 2020:

Geremia 51:58

Così parla l'Eterno degli eserciti: “Le larghe mura di Babilonia saranno spianate al suolo, le sue alte porte saranno incendiate; così i popoli avranno lavorato per nulla, le nazioni si saranno stancate per il fuoco”.

Tintori:

Geremia 51:58

Così parla il Signore degli eserciti: «Le mura di Babilonia, così famosamente larghe, saranno rase al suolo, le sue alte porte saran consumate dal fuoco, e le fatiche dei popoli saran ridotte al niente, e quelle delle nazioni andranno a finire nel fuoco e periranno».