Gioele 2

1 Capitolo 2

I giudizi di Dio Gioele 2:1-14

Esortazioni al digiuno e alla preghiera; promesse di benedizioni Gioele 2:15-27

Una promessa di Spirito Santo e di misericordia futura Gioele 2:28-32

Versetti 1-14

I sacerdoti dovevano allarmare il popolo con l'avvicinarsi dei giudizi divini. È compito dei ministri avvertire delle conseguenze fatali del peccato e rivelare l'ira del cielo contro l'empietà e l'iniquità degli uomini. La descrizione impressionante che segue mostra ciò che avrebbe accompagnato le devastazioni delle locuste, ma potrebbe anche descrivere gli effetti della devastazione del paese da parte dei Caldei. Se l'allarme dei giudizi temporali è dato alle nazioni offese, quanto più i peccatori devono essere avvertiti di cercare la liberazione dall'ira futura! Il nostro compito sulla terra deve essere soprattutto quello di assicurarci un interesse per il nostro Signore Gesù Cristo; e dobbiamo cercare di essere svezzati da oggetti che presto saranno strappati a tutti coloro che ora ne fanno degli idoli. Ci devono essere espressioni esteriori di dolore e vergogna, digiuno, pianto e lutto; le lacrime per i problemi devono essere trasformate in lacrime per il peccato che li ha causati. Ma la lacerazione delle vesti sarebbe vana, se i loro cuori non fossero straziati dall'abbattimento e dall'avversione per se stessi, dal dolore per i loro peccati e dalla separazione da essi. Non c'è dubbio che se ci pentiamo veramente dei nostri peccati, Dio li perdonerà; ma non è detto che rimuoverà le afflizioni, tuttavia la probabilità che ciò accada dovrebbe incoraggiarci a pentirci.

15 Versetti 15-27

I sacerdoti e i governanti devono indire un digiuno solenne. La supplica del peccatore è: "Risparmiaci, Signore". Dio è pronto a soccorrere il suo popolo e attende di essere benevolo. Essi hanno pregato perché Dio li risparmiasse, ed Egli li ha esauditi. Le sue promesse sono risposte reali alle preghiere della fede; per lui dire e fare non sono due cose. Alcuni intendono queste promesse in senso figurato, come indicanti la grazia del Vangelo e come realizzate nelle abbondanti comodità accumulate per i credenti nell'alleanza di grazia.

28 Versetti 28-32

La promessa iniziò a realizzarsi il giorno di Pentecoste, quando fu versato lo Spirito Santo, e continuò nella grazia di conversione e nei doni miracolosi conferiti sia agli ebrei che ai gentili. I giudizi di Dio sul mondo peccatore precedono solo il giudizio del mondo nell'ultimo giorno. Invocare Dio presuppone la conoscenza di Lui, la fede in Lui, il desiderio verso di Lui, la dipendenza da Lui e, come prova della sincerità di tutto ciò, l'obbedienza coscienziosa a Lui. Nel grande giorno saranno liberati solo coloro che ora sono effettivamente chiamati dal peccato a Dio, da se stessi a Cristo, dalle cose di sotto a quelle di sopra.

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