Commentario abbreviato:Matteo 5:2017 Versetti 17-20 Nessuno deve pensare che Cristo permetta al suo popolo di scherzare con i comandi della santa legge di Dio. Nessun peccatore partecipa alla giustizia giustificativa di Cristo finché non si pente delle sue azioni malvagie. La misericordia rivelata nel Vangelo porta il credente a un'autocondanna ancora più profonda. La legge è la regola del dovere del cristiano, che si diletta in essa. Se un uomo, fingendo di essere discepolo di Cristo, incoraggia se stesso in una qualsiasi disobbedienza consentita alla santa legge di Dio, o insegna ad altri a fare lo stesso, qualunque sia la sua posizione o la sua reputazione tra gli uomini, non può essere un vero discepolo. La giustizia di Cristo, imputata a noi per sola fede, è necessaria a chiunque entri nel regno della grazia o della gloria; ma la nuova creazione del cuore alla santità produce un profondo cambiamento nel carattere e nella condotta di un uomo. Diodati:Matteo 5:20Perciocchè io vi dico che se la vostra giustizia non abbonda più che quella degli Scribi e de' Farisei, voi non entrerete punto nel regno de' cieli. Nuova Diodati:Matteo 5:20Perciò io vi dico: Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. Nuova Riveduta:Matteo 5:20Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli. Riferimenti incrociati:Matteo 5:20Mat 23:2-5,23-28; Lu 11:39,40,44; 12:1; 16:14,15; 18:10-14; 20:46,47; Rom 9:30-32; 10:2,3; 2Co 5:17; Fili 3:9 Riveduta:Matteo 5:20Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e de' Farisei, voi non entrerete punto nel regno dei cieli. Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: |