Zaccaria 41 Capitolo 4 Una visione di un candelabro, con due alberi di ulivo Zac 4:1-7 Un ulteriore incoraggiamento Zac 4:8-10 Una spiegazione sugli olivi Zac 4:11-14 Versetti 1-7 Lo spirito del profeta era disposto a partecipare, ma la carne era debole. Dovremmo chiedere a Dio che, ogni volta che ci parla, ci risvegli, e poi dovremmo risvegliarci noi stessi. La chiesa è un candelabro d'oro, o una lampada, posta per illuminare questo mondo oscuro e per diffondere la luce della rivelazione divina. Si videro due alberi di ulivo, uno per ogni lato del candelabro, dai quali l'olio scorreva senza sosta nella coppa. Dio porta a compimento i suoi propositi di grazia nei confronti della sua Chiesa, senza alcuna arte o lavoro da parte dell'uomo; a volte si serve dei suoi strumenti, ma non ne ha bisogno. Questo rappresentava l'abbondanza della grazia divina, per illuminare e rendere santi i ministri e i membri della Chiesa, e che non può essere procurata o impedita da alcun potere umano. La visione ci assicura che la buona opera di costruzione del tempio sarà portata a termine con successo. La difficoltà è rappresentata come una grande montagna. Ma tutte le difficoltà svaniranno e tutte le obiezioni saranno superate. La fede rimuoverà le montagne e le renderà pianure. Cristo è il nostro Zorobabele; montagne di difficoltà hanno ostacolato la sua impresa, ma nulla è troppo difficile per lui. Ciò che proviene dalla grazia di Dio può essere affidato, per fede, alla grazia di Dio, perché egli non abbandonerà l'opera delle sue mani. 8 Versetti 8-10 L'esatto adempimento delle profezie delle Scritture è una prova convincente della loro origine divina. Anche se gli strumenti sono deboli e improbabili, Dio li sceglie spesso per realizzare grandi cose. Non disprezzate la luce dell'alba; essa risplenderà sempre di più fino al giorno perfetto. Coloro che disperavano di portare a termine l'opera, si rallegreranno quando vedranno Zorobabele dare indicazioni su cosa fare e prendersi cura che l'opera venga portata a termine. Ci conforta il fatto che la stessa Provvidenza onnipotente che governa la terra, si occupa in particolare della Chiesa. Tutti coloro che hanno il piombino in mano devono guardare agli occhi del Signore, avere un costante riguardo per la Divina Provvidenza, agire in dipendenza dalla sua guida e sottomettersi alle sue disposizioni. Fissiamo la nostra fede in Cristo e guardiamolo mentre porta avanti la sua opera secondo il suo glorioso piano e avvicina ogni giorno il suo edificio spirituale al suo completamento. 11 Versetti 11-14 Zaccaria desidera sapere quali sono i due ulivi. Zorobabele e Giosuè, questo principe e questo sacerdote, erano dotati dei doni e delle grazie dello Spirito di Dio. Sono vissuti nello stesso periodo ed entrambi sono stati strumenti dell'opera e del servizio di Dio. Gli uffici di Re e di Sacerdote di Cristo erano ombreggiati da loro. Dall'unione di questi due uffici nella sua persona, sia Dio che uomo, viene ricevuta e impartita la pienezza della grazia. Essi costruirono il tempio, la chiesa di Dio. Così fa Cristo spiritualmente. Cristo non è solo il Messia, l'Unto, ma è anche il Buon Ulivo per la sua Chiesa, e dalla sua pienezza noi riceviamo. E lo Spirito Santo è l'unzione che abbiamo ricevuto. Da Cristo, l'Ulivo, per mezzo dello Spirito, il Ramo d'Ulivo, fluisce ai credenti tutto l'olio d'oro della grazia, che mantiene accese le loro lampade. Cerchiamo, attraverso l'intercessione e l'abbondanza del Salvatore, i rifornimenti da quella pienezza che finora è bastata a tutti i suoi santi, secondo le loro prove e i loro impieghi. Attendiamo a Lui nelle sue ordinanze, desiderando di essere santificati completamente nel corpo, nell'anima e nello spirito. Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: Indirizzo del testo continuo: |