Commentario abbreviato:Galati 3:23-2623 Versetti 23-25 La legge non insegnava una conoscenza viva e salvifica, ma, con i suoi riti e le sue cerimonie, soprattutto con i suoi sacrifici, indicava Cristo, affinché fossero giustificati per fede. E così era, come la parola propriamente significa, un servitore, per condurre a Cristo, come i bambini sono condotti a scuola dai servitori che ne hanno cura, affinché possano essere più pienamente istruiti da Lui sulla vera via della giustificazione e della salvezza, che è solo per fede in Cristo. E viene mostrato il vantaggio molto più grande dello stato del Vangelo, sotto il quale godiamo di una scoperta più chiara della grazia e della misericordia divina rispetto ai Giudei di un tempo. La maggior parte degli uomini continua a rimanere chiusa come in un'oscura prigione, innamorata dei propri peccati, accecata e addormentata da Satana, attraverso piaceri, interessi e attività terrene. Ma il peccatore risvegliato scopre la sua terribile condizione. Allora sente che la misericordia e la grazia di Dio costituiscono la sua unica speranza. E i terrori della legge sono spesso usati dallo Spirito convincente per mostrare al peccatore il suo bisogno di Cristo, per portarlo ad affidarsi alle sue sofferenze e ai suoi meriti, affinché possa essere giustificato per fede. Allora la legge, grazie all'insegnamento dello Spirito Santo, diventa la sua amata regola del dovere e il suo standard per l'autoesame quotidiano. In questo modo impara a dipendere più semplicemente dal Salvatore. 26 Versetti 26-29 I veri cristiani godono di grandi privilegi sotto il Vangelo e non sono più considerati servi, ma figli; non sono più tenuti a distanza e non sono più soggetti a restrizioni come lo erano i Giudei. Avendo accettato Cristo Gesù come loro Signore e Salvatore, e affidandosi a lui solo per la giustificazione e la salvezza, diventano figli di Dio. Ma nessuna forma esteriore o professione può assicurare queste benedizioni; perché se uno non ha lo Spirito di Cristo, non è suo. Nel battesimo ci rivestiamo di Cristo; in esso professiamo di essere suoi discepoli. Essendo battezzati in Cristo, siamo battezzati nella sua morte, affinché come lui è morto e risorto, così noi moriamo al peccato e camminiamo in novità e santità di vita. La vestizione di Cristo secondo il Vangelo non consiste in un'imitazione esteriore, ma in una nuova nascita, in un cambiamento totale. Colui che rende i credenti eredi, provvederà a loro. Perciò la nostra cura deve essere quella di compiere i doveri che ci spettano, mentre tutte le altre preoccupazioni dobbiamo affidarle a Dio. La nostra cura speciale deve essere rivolta al cielo; le cose di questa vita sono solo inezie. La città di Dio in cielo è la parte del figlio. Cercate di essere sicuri di questo sopra ogni cosa. Riferimenti incrociati:Galati 3:23-2623 Ga 3:19,24,25; 4:1-4; Eb 12:2 24 Ga 3:25; 2:19; 4:2,3; Mat 5:17,18; At 13:38,39; Rom 3:20-22; 7:7-9,24,25; 10:4; Col 2:17; Eb 7:18,19; 9:8-16; 10:1-14 25 Ga 3:23 Dimensione testo: |